Le azioni concrete e tangibili di alcune aziende dell’arredo nei nuovi progetti sostenibili
Il tema della sostenibilità è un valore fondamentale per molte realtà e aziende del settore dell’arredo, che ogni giorno si impegnano ad adottare pratiche concrete per contribuire alla salvaguardia dell’ambiente, promuovendo processi produttivi virtuosi e creando cultura intorno a questo tema, fondamentale per la nostra esistenza.
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- Fischbacher 1819, l’utilizzo di un materiale antico come la canapa
- Hydro, cinque designer internazionali per il riciclo a 100 km
- Tratto, il riciclo virtuoso tutela il territorio
- Vimar, l’impianto elettrico è sostenibile
- Le azioni concrete e tangibili di alcune aziende dell’arredo nei nuovi progetti sostenibili: foto e immagini.
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Si è appena conclusa a Venezia la prima edizione della Venice Climate Week (3–8 giugno 2025) ideata e diretta da Riccardo Luna in collaborazione con il Future Food Institute, in occasione delle Giornate Mondiali dell’Ambiente e degli Oceani. Un evento pensato per diventare un punto di riferimento nel dibattito climatico. In questa speciale occasione, SWG – centro di ricerca attivo nella realizzazione di indagini di mercato, opinione e studi di settore – ha presentato i dati di un’indagine che fotografa gli atteggiamenti degli italiani di fronte alle sfide ambientali.
Quasi un italiano su due si definisce ambientalista, seppur con sfumature: solo il 9% adotta un approccio militante, mentre il 33% si riconosce in un ambientalismo non attivo ma positivo. Un altro 33% mostra un’adesione tiepida o incerta, mentre il 16% esprime una visione negativa dell’ambientalismo, spesso associandolo a ipocrisia o estremismo. Il rapporto evidenzia come la transizione ecologica in Italia abbia bisogno di maggiore trasparenza e concretezza: occorre valorizzare il consenso già parzialmente presente nell’opinione pubblica e superare le barriere economiche e comunicative che ostacolano l’impegno collettivo.
In questo scenario di crescente attenzione ambientale, alcune aziende dell’industria dell’arredo – ora ne citiamo quattro, ma il proposito è di tenervi periodicamente informati dei tanti altri sviluppi – si distinguono per l’approccio autentico, adottando soluzioni tangibili: dall’utilizzo di materiali riciclati alla promozione del risparmio energetico, fino all’attenzione per la durabilità del prodotto e il disassemblaggio a fine vita. Azioni che contribuiscono attivamente alla salvaguardia del Pianeta.
Fischbacher 1819, l’utilizzo di un materiale antico come la canapa

Ne è una testimonianza il progetto tessile Ancient Memories di Fischbacher 1819, ideato dal designer Marcel Wanders, dall’artista tessile Caterina Roppo e da Camilla D. Fischbacher 1819, direttrice creativa del brand svizzero che riflette sul valore della tradizione e sulla capacità di reinventarla in chiave contemporanea.
Punto di partenza della collezione è la canapa, una fibra antica, resistente e sostenibile, lavorata con un sapere artigianale da custodire e qui reinterpretato. L’azienda impiega materiali naturali legati per tradizione alla tessitura manuale, in grado quindi di restituire tracce tangibili del passato. Tra le novità spiccano i tappeti Animalia Echo, Puffy Loom e Animalia Traces, in cui la combinazione di fibre naturali e vegetali genera texture inedite, volutamente imperfette, a rappresentare la patina del tempo che scorre, mentre il disegno propone figure animali che evocano le incisioni preistoriche su pietra.

Ancora più nuova nella collezione Benu Formidable – che comprende tende, tappeti, plaid e rivestimenti murali, Benu Calypso Recycled FR e Benu Cha Cha Cha Recycled FR, realizzati in poliestere 100% riciclato da bottiglie PET post consumo.
Hydro, cinque designer internazionali per il riciclo a 100 km

Un’altra realtà significativa è Hydro, che lo scorso anno aveva lanciato Hydro CIRCAL 100R, il primo alluminio al mondo riciclato al 100% da scarti post-consumo su scala industriale. Quest’anno, l’azienda aggiunge la riflessione sull’impatto ambientale della fase di trasporto lungo l’intero processo produttivo dell’alluminio, dalla materia prima al prodotto finito.
Nasce così il progetto R100, che coinvolge cinque noti designer – Sabine Marcelis, Keiji Takeuchi, Cecilie Manz, Daniel Rybakken e Stefan Diez – invitati a realizzare oggetti entro un raggio di 100 km, dal recupero dei rottami locali fino alla produzione finale. L’obiettivo? Minimizzare l’impronta di carbonio complessiva.
Non facciamo questi progetti perché sono facili, li facciamo perché sono difficili, ha dichiarato il direttore artistico del progetto Lars Beller Fjetland, parafrasando la celebre frase di John F. Kennedy sullo sbarco sulla luna.

Ai designer è stata data piena libertà espressiva, dando vita a una collezione monomaterica in alluminio, composta da piccoli arredi e complementi. Per Beller Fjetland, la sfida era garantire che non solo i prodotti finiti, ma ogni singolo componente in alluminio rispettasse i principi di prossimità, circolarità e sostenibilità ambientale.
Tratto, il riciclo virtuoso tutela il territorio

Altrettanto interessante il progetto Tratto, ideato dallo Studio Lievito – formato da Laura Passalacqua, Francesco Taviani e Jacopo Volpi – per Atelier Verdeoro e Terra. Una collezione che unisce forme, contenuti e cromie in un linguaggio volutamente “meticcio”, dando vita a complementi decorativi, tessili per la casa e carte da parati realizzati con materiali di recupero provenienti dagli scarti produttivi di laboratori e aziende di moda e arredo della Toscana. Ogni elemento porta con sé le tracce delle mani che lo hanno realizzato, celebrando così il valore del fatto a mano e delle tecniche artigianali. Un progetto che valorizza i materiali di scarto e si fa portavoce di un’idea virtuosa di riciclo, confermando l’identità culturale del territorio.
Vimar, l’impianto elettrico è sostenibile

Forse sembra singolare parlare di sostenibilità di un’azienda internazionalmente nota e specializzata in materiale elettrico, domotica e sistemi intelligenti in ambiti residenziali e terziari. Ma Vimar, che ha recentemente celebrato il suo 80° anniversario, ha conferma l’impegno alla sostenibilità come elemento distintivo del proprio operato. Negli anni infatti ha adottato un modello produttivo circolare sempre più incisivo che punta a minimizzare i consumi e a recuperare internamente, in media, il 97% dei rifiuti generati. Un traguardo importante è rappresentato dalla nuova serie Linea, la prima al mondo nel settore civile a utilizzare plastiche certificate ISCC PLUS, garanzia di tracciabilità e sostenibilità lungo tutta la filiera, che ha anche vinto di recente il Green Good Design Awards 2025. Il 70% delle plastiche fossili tradizionali è stato sostituito con materiali provenienti da fonti rinnovabili e riciclate, grazie anche all’ottimizzazione dei processi produttivi, alla gestione intelligente dei volumi e all’impiego di packaging ecosostenibili certificati FSC. Ma l’azienda non si ferma qui, continuando a investire nell’uso di energie rinnovabili, per il benessere delle persone e di tutto il territorio.