Il paravento è trendy: alcune idee per arredare la casa
Tornati di moda, i paraventi, complementi d’arredo di origini antiche, sono oggi tra i protagonisti dell’interior design

Nato nell’antica Cina per separare gli spazi, il paravento si è diffuso in Europa, soprattutto in Francia nel tardo Medioevo. Pare che parte della sua popolarità sia dovuta a Coco Chanel, appassionata di questi oggetti, tanto che ne collezionò 32 modelli diversi, di cui otto arredavano la sua casa di Parigi. A testimonianza, il libro ‘Chanel Solitaire’ di Claude Delay, riporta una citazione della stilista sull’argomento:
…ho amato i paraventi cinesi da quando avevo diciotto anni. Sono quasi svenuta dalla gioia quando, entrando in una bottega cinese, ho visto un Coromandel (paravento cinese di legno laccato) per la prima volta. I paraventi sono stati la prima cosa che ho comprato…
- Curve in legno
- Come una parete pieghevole
- Vedo/non vedo
- Natura, tradizione e personalizzazione
- Un omaggio all’Uruguay
- Infinita modularità
- Essenziale ed elegante
- Con minimo scarto
- Doppia funzione: divisoria e fonoassorbente
- Di ispirazione giapponese
- Ampia scelta
- Gli opposti convivono: austero marmo e morbida seta
- Un omaggio a Milano
- In edizione numerata
- Aspetto naturale
Curve in legno

Appartiene alla collezione Tewntyone di Porada, il paravento Gamen disegnato da Tarcisio Colzani. Due moduli curvi alternati a profili in alluminio rivestiti in noce canaletto e incernierati tra loro, permettono di creare composizioni di varie dimensioni e forme.
Come una parete pieghevole

Composto da quattro pannelli che ruotano su se stessi, Swing, disegnato da Ron Gilad per Magis, è una sorta di parete pieghevole per dividere gli spazi: infatti, uno dei pannelli può essere ‘attraversato’ come fosse una porta, mentre gli altri rimangono completamente chiusi, come un muro. I pannelli, realizzati in feltro di poliestere ignifugo, sono fonoassorbenti e disponibili nei colori: beige, antracite e blu.
Vedo/non vedo


Il gioco di intrecci delle fasce di pelle piegate ad asola di Borealis, disegnato da Roberto Lazzeroni per Giorgetti crea un effetto vedo/non vedo.
Borealis è un oggetto dalla forte valenza decorativa, che racconta la capacità artigianale di Giorgetti. A un telaio di metallo sono cucite, in tensione, delle strisce di pelle bicolore che, fermate da una piccola cucitura manuale, si incontrano formando dei fiocchi dall’aspetto molto piacevole. È un complemento utile per creare piccolissimi spazi intimi, un oggetto dall’aspetto scultoreo, frutto di un pensiero veloce e di un gesto semplice,
racconta il designer. La struttura è in alluminio verniciato ed è disponibile nelle altezze di 170 o 1125 cm.
Usati come false pareti per suddividere grandi spazi o mascherare alcune zone, i paraventi possono vivere semplicemente come elementi decorativi. Sono estremamente flessibili perché non fissi, leggeri, ripiegabili e modulari e quindi facilmente amovibili e spesso dotati di ruote. Esistono numerosissimi modelli, con ante cieche, trasparenti o semitrasparenti.
Natura, tradizione e personalizzazione

Della collezione Skinì di Skema, disegnata da Franco Driusso, la versione Wood è restituisce esteticamente le caratteristiche di tradizione e di armonia. I singoli moduli che compongono il divisorio possono essere rivestiti con cover in legno di rovere o di noce, creando una struttura agile, modulabile e personalizzabile.
Un omaggio all’Uruguay


Solanas, disegnato dall’architetto argentino Daniel Germani per Gandiablasco, è un riferimento autobiografico, omaggio all’omonima spiaggia uruguaiana dove trascorreva le estati. La struttura in profilo in alluminio saldato e lamiera microforata con finitura a vernice a polvere, disponibile in una vasta gamma cromatica, è estremamente resistente, tanto da essere adatta anche per gli spazi esterni. Dimensioni: 145x39x39x146h cm.
Alcuni modelli di paraventi sono, infatti, progettati anche per l’ outdoor, ma devono essere necessariamente realizzati con materiali resistenti agli agenti atmosferici e prevedere un sistema di fissaggio che ne assicuri la stabilità.
Infinita modularità

Formato da un telaio in legno massello tornito, da un intreccio di paglia di fiume lavorato a mano e da cinghie in cuoio nero, Parker di Flexform, disegnato da Antonio Citterio, è un paravento modulare realizzabile con un numero di ante a piacere, non inferiore a due.
Essenziale ed elegante


L’essenziale ed elegante paravento Hima di Poliform, design Jean-Marie Massaud, ha struttura in metallo verniciato brown nickel opaco, con pannelli in corda. È disponibile in più altezze, secondo i diversi utilizzi: per circoscrivere la zona divano o il letto, fino a diventare un vero e proprio separè per dividere le varie funzioni all’interno dello stesso locale.
Con minimo scarto


Della collezione Diaframmi, Iride, disegnata da Raffello Galiotto per Lithos Design, è una quinta modulare in marmo, incorniciata da un telaio in acciaio inossidabile, studiata per la suddivisione degli spazi. Può essere utilizzata in verticale, orizzontale o ad angolo. Iride nasce da un progetto di design industriale con accorgimenti produttivi responsabili e per dare evidenza al concetto di sostenibilità in funzione della riduzione dello scarto. Nella dimensione di 121,6×121,6 cm con spessore massimo di 8 cm.
Doppia funzione: divisoria e fonoassorbente


Sistema aperto di divisori fonoassorbenti modulari Snowgems divider prodotto da Caimi, formato da pannelli dotati di tecnologia brevettata Snowsound, declinati in colori e forme che traggono ispirazione dalle pietre preziose. I montanti sono in acciaio verniciato con polveri epossidiche collegati tra loro tramite tubolari su cui sono inseriti i pannelli, realizzati con tessuto batteriostatico Snowsound Fiber Textiles 1 agli ioni d’argento, con effetto batteriostatico permanente.
Di ispirazione giapponese

Il paravento Feng, disegnato dal gruppo di progettazione Testatonda per GTV Design – Gebrüder Thonet Vienna -, coniuga funzionalità e ricercatezza, partendo dal concetto giapponese ‘shibumi’, ovvero ‘bellezza discreta’ e concretizzato in armonia delle forme, essenzialità ed eleganza. Realizzato in faggio curvato e pannelli in tessuto tesato su struttura metallica, è disponibile con 2 o 3 ante.
Ampia scelta

I paraventi Hinoki, disegnati da Federica Biasi per Manerba, con o senza ruote, possono anche essere agganciati alle scrivanie, fungendo da divisori tra le postazioni in ufficio. Semitrasparenti, resistenti, flessibili, resistenti ai graffi e agli agenti atmosferici, i pannelli in policarbonato hanno struttura in metallo a sezione piatta. Le ante sono personalizzabili per dimensioni e per finitura: vetro, plexiglass, sughero, lavagna magnetica o tessuto fonoassorbente.
Gli opposti convivono: austero marmo e morbida seta


Palmalisa Zantedeschi, ‘creativa del marmo’, come lei stessa si definisce, propone Tiepolo, un paravento realizzato in pietra e seta.
Amo la cultura giapponese con la sua purezza nelle forme, e il rigore. Da questo ho creato un oggetto per uso quotidiano, un paravento artistico, a quattro ante, ognuna delle quali misura 73x2x173h cm molto particolare, usando sete di Venezia, onici sfumati nella lavorazione in superficie per rendere indefinito dove trovarne il limite fisico.
Un omaggio a Milano

Il paravento scultoreo Vento è il risultato della collaborazione tra l’architetto e designer sudtirolese Hennes Peer e l’azienda Del Savio 1910. L’originale pattern organico è formato da sette marmi diversi e da uno sviluppo radiale a punta. Le sue linee, che ricordano la rosa dei venti, rappresentano un omaggio allegorico alla città di Milano: le sue forme aguzze riportano alle guglie del Duomo, così come i bordi arrotondati ricordano gli edifici di Gio Ponti, in particolare il Grattacielo Pirelli.
In edizione numerata

Tramonto a New York, firmato da Gaetano Pesce per Cassina, è un paravento a tre ante in resina colorato, con cerniere e piedi in ottone brunito. È lo stesso designer a raccontare il progetto:
New York è un posto squillante di innovazioni e di ‘colori’. Il mio ‘schermo’ ricorda le forme delle sue torri con le tinte della loro vitalità spaziale. Ne risulta un oggetto positivo, innovante, allegro, che porterà valore allo spazio dove verrà inserito. La materia che lo realizza è a me cara perché ha più qualità del vetro per trasparenza, luminosità e non fragilità: la resina è un materiale migliore dei suoi simili tradizionali per la facilità di lavorazione e l’alta qualità dei suoi manufatti.
Ogni pezzo è unico e garantito da una targhetta che cita il nome e l’anno del prodotto, il numero di produzione, il logo dell’azienda e la firma dell’artista.
Aspetto naturale

Antonio Citterio ha disegnato Privatus per Maxalto, un paravento con pannelli larghi 45 cm e alti 185 cm, in numero variabile da 3 a 8, rivestiti a mano con un tessuto composto dal 50% di rafia e dal 50% di foglie di banano, declinato in due colorazioni: una dai toni mielati e caldi, e una più scura e struttura in acciaio verniciato nickel bronzato.