Era Novecento
L’architetta Maria Chiara Tomasino ha applicato alla sua nuova casa quelli che sono i personali principi di un buon progetto di interni. Ne è nata un’abitazione dominata dagli elementi naturali come luce e aria, che ne hanno disegnato il layout. Pochi gli oggetti, ma carichi di significato, e qualche piacevole concessione alla decorazione.

Non uno storytelling tradizionale quello dell’architetta Maria Chiara Tomasino – penultimo appuntamento della nostra rubrica Trasite! Antologia dello spazio domestico – bensì un racconto della sua abitazione attraverso quelli che sono i fondamentali di un buon progetto di interni e che, da brava professionista qual è, ha poi applicato alla sua casa. Alle necessarie caratteristiche strutturali (l’esposizione, la bella luce, la ventilazione ) si sono aggiunte la predilezione per i materiali naturali e caldi e, perché no?, qualche dettaglio decorativo.
Era Novecento
Una casa tutta per sé, una casa che si apre agli amici in convivio.
Cerco di non vincolarmi a preconcetti, ma di tenermi aperta ad ogni occasione offerta dai diversi contesti progettuali. Tuttavia, ci sono certe cose che nel tempo mi pare di avere capito e che, messe insieme, descrivono un’idea di casa e di architettura, pronta ad essere cambiata e arricchita da ciò che verrà.
Le finestre non devono per forza arrivare al soffitto ma devono essere alte, ampie e il vetro non oscurante ma che lasci filtrare quanta più luce possibile, senza alterarne il colore.
Per proteggersi dall’irraggiamento solare estivo ci sono gli elementi esterni alla finestra: gli sporti non venivano costruiti a caso e la persiana della tradizione architettonica mediterranea è forse insuperabile.
Nella zona giorno non vorrei porte per ottenere la massima visibilità dello spazio. La cucina in un locale separato o parte dello spazio di soggiorno? La vorrei separata, con cuochi e camerieri, ma quasi mai ci sono, allora che si affacci sul soggiorno per favorire la convivialità e che all’occorrenza si possa segregare per non mettere in scena il disordine.
La prima cosa che osservo in una casa è l’esposizione al sole: vorrei sempre il sud o il nord – se fossi nell’emisfero australe. Il sole è vita.
La seconda è se è ventilata: preferisco una buona ventilazione naturale all’aria climatizzata, spesso comunque irrinunciabile.
E così la pianta di una casa si disegna attraverso assi che sono al tempo stesso visuali, di luce e di aria.
Sono ammirata dai materiali che l’industria edilizia riesce a sintetizzare, ma preferisco quelli naturali, il legno, la pietra, l’intonaco a calce e meno sono omogenei per trama e colore e meglio è: una decorazione naturale. Ma non disdegno la decorazione creata ad arte, che sia una modanatura, un affresco, un rivestimento tessile, a parete o pavimento: l’ornamento non è più un delitto, articola luci ed ombre, incuriosisce l’occhio, arricchisce la vita.
È bello camminare scalzi sul legno, dà conforto in inverno e non dà fastidio in estate. Ma non per questo rifuggo moquette e carte da parati, ce ne sono di bellissime.
Una casa che testimoni la presenza di una sostanza spirituale superiore e che non venga dall’imitazione.
Una casa con pochi oggetti che raccontino storie vissute.
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Maria Chiara Tomasino, Architetto,Dottore di ricerca in Pianificazione urbana e territoriale presso la Facoltà di Architettura di Palermo. Partecipa a numerosi convegni, conferenze, seminari, giornate di studio organizzati da diverse istituzioni scientifiche nazionali, quali l’INU (Istituto Nazionale di Urbanistica), la SIU (Società Italiana degli Urbanisti) l’AISRE (Associazione Italiana di Scienze Regionali), nonché alle attività e conferenze organizzate da organismi amministrativi pubblici internazionali: attività della DATAR di Parigi (Délégation a l’aménagement du territoire à l’action regionale). Per gli a.a. 2005/2006 e 2006/2007 è professore a contratto di Valutazione di Impatto Ambientale presso la Facoltà di Architettura di Palermo, CdL in Sistemi Informativi Territoriali (Consorzio Nettuno). Per gli aa.aa. 2010/2011 e 2011/2012 è professore a contratto di Estimo ambientale ed economia urbana presso la Facoltà di Architettura di Palermo, CdL in SPTUPA. Per gli a.a. 2013/2014 e 2017/2018 è professore a contratto di Estimo ed economia dell’ambiente presso la Scuola Politecnica, Corso di Studi in Architettura sede di Agrigento, CdL in Architettura. Per. L’a.a. 2016/2017 è professore a contratto di Elementi di pianificazione territoriale presso la Scuola Politecnica, Corso di Studi in Architettura sede di Agrigento.
È socio aderente dell’INU (Istituto Nazionale di Urbanistica) dal 2005, membro effettivo dal 2012 e componente del Consiglio Direttivo Regionale INU Sicilia dal 2012. Ha scritto vari articoli su riviste specifiche di pianificazione territoriale. È impegnata di recente nella redazione di procedure di valutazione ambientale strategica (VAS) e di incidenza ambientale (VINCA) di piani e progetti, oltre ad aver collaborato come consulente specialistica alla ricerca Elementi di costruzione scientifica del modello informatizzato del PRG in Sicilia, Progetto CIPE PR5SIT “S.I.T.I.R.” (Sistema informativo territoriale integrato regionale), Regione Siciliana, APQ “Società dell’Informazione”.E’ stata per 3 anni Componente della Commissione Reg. per le Autorizzazioni Ambientali (D.A. n. 296 del 5 Settembre 2017.)