8 elementi di arredo che parlano di innovazione
Estetica, funzione e desiderio intrecciano il nuovo gusto dell’abitare contemporaneo. Con arredi ibridi, inediti e sorprendenti, in perfetto equilibrio tra arte e design.

Dai profili zig zag del marmo alle testiere intessute di significati, dagli specchi che rifrangono la luce come galassie agli arredi che sembrano opere d’arte: i nuovi arredi contemporanei sfidano i codici estetici e vanno oltre la forma e la funzione, riscrivendo il linguaggio dell’interior con poetica e ironia.
Volumi surreali e bagliori inaspettati

Come galassie ipnotiche sospese nello spazio, gli specchi della collezione Hooptical, firmata da Bethan Laura Wood per Cassina, seducono per la tridimensionalità cangiante, che trasforma il vetro in architettura della luce. Ogni pezzo è un universo compositivo: orientabile, con dettagli in vetro naturale, incamiciato o metallizzato. Gli anelli concentrici in vetro ritorto, forgiati a mano su centine curve, si rincorrono su più livelli generando vibrazioni ottiche e riflessi inattesi. E magia, ogni specchio si illumina grazie all’esclusivo e invisibile sistema di retroilluminazione integrato, modulato da un sensore touch. Due i piani: una luce perimetrale che delinea i contorni e una puntuale che esalta i dettagli in vetro.
Tutti in riga

Riga-Riga: non poteva che chiamarsi così la nuova proposta del designer e artista francese Pierre Charpin che rinnova il codice espressivo di Zanotta. Un gesto artistico che fonde una trama multicolore al rigore progettuale in una collezione potente e misurata. Composta da un tavolo scultoreo, una madia e un mobile contenitore – disponibili in più dimensioni e due raffinate varianti cromatiche – la linea si distingue per il pattern grafico in frassino tinto, attraversato da inserti in vetro molato in toni cangianti. Il disegno, nato dall’intarsio artigianale, bisogna ammetterlo, non è mero decoro, ma disegna lo spazio, confonde, allegramente, volumi e prospettive. Geometrie essenziali e materiali raffinati restituiscono volumi archetipici, in cui ogni dettaglio – dalla gamba cilindrica ai ripiani in cristallo – parla la lingua dell’arte.
Riflessi di stile

Convinto che l’arredamento, proprio come la moda, sia una potente espressione dello stile personale e determinato a ridefinire gli standard del settore, il designer americano Jeffrey Renz ha fondato due anni fa Ready to Hang (RTH). La sua mission: dedicarsi alla creazione di pezzi di design accessibili e convenienti, che fondono fashion e design riflettendo gusti e stile personale. Ed è proprio nei riflessi dei nuovi specchi che il vocabolario stilistico di Jeffrey si esprime al massimo, tra cornici che sembrano gelatine di frutta, clip che trasformano l’archetipo dello specchio in un oggetto civettuolo, o vetri che sembrano ballare il twist. Come Big Squeeze, lo specchio dal perimetro sinuoso che viene plasmato, come per gioco, al contatto con due sfere colorate. Semplice, ma di carattere, anche in versione quadrata e “ready to hang” (pronto da appendere) come dice il marchio stesso.
L’arte del decoro

Linee irregolari a effetto 3d, riflessi cangianti, materiali pregiati… Lo guardi e pensi: dev’essere un quadro prezioso, un’opera d’arte esclusiva. Sì, perché Sedimenti disegna sulla parete un racconto silenzioso e potente che parla il linguaggio dell’arte. E invece è il nuovo rivestimento modulare firmato De Castelli che reinterpreta i codici dell’interior design con una grammatica fatta di metallo, luce e tempo. Doghe orizzontali e profili ondulati si sovrappongono in una sequenza ritmica e materica, creando superfici dinamiche e tridimensionali, animate da cromie in dialogo tra loro. Ogni modulo, alto 20 cm e personalizzabile in larghezza, si compone come un paesaggio cangiante, in omaggio alla natura, che è al contempo boiserie e dichiarazione di savoir-faire.
La poetica del dettaglio

Il mood è vagamente indiano, ma con un tocco contemporaneo e tutto femminile. Con Rosary, India Mahdavi firma per Bolzan una testiera che è rito intimo e gesto decorativo, dove è il colore della barra a dettare le regole di stile. Essenziale nella forma, accosta un pannello in legno imbottito – rivestito con il velluto disegnato dalla stessa Mahdavi per Pierre Frey – a una sequenza di anelli ceramici smaltati, come perle di un rosario laico e personale. Ogni dettaglio è personalizzabile, ogni nuance scelta con cura, per trasporre il letto in un santuario domestico. L’dea progettuale, infatti, segue il progetto Woven Dreams. A Story of Artisanal Headboards, curato da Zanellato/Bortotto per Bolzan: un progetto che riunisce diversi designer attorno all’elemento della testiera non solo come elemento funzionale, ma come vero e proprio simbolo dello spazio notte.
Modularità a zig zag

Un tavolo, due tavolini, una console, un totem, una libreria, un vassoio e un’alzata. New Wave di Marsotto edizioni offre un’ampia gamma di reinterpretazioni di marmo, trasformando la sua natura scultorea in funzione viva e quotidiana. Ma il tratto distintivo, a dire il vero, è tutto nel taglio a zig zag che Robert Stadler ha scelto per definire i profili! Avete presente quelle forbici da sarta che tagliano greche sui tessuti? Ebbene, ogni pezzo è proprio “finito” così dalle mani esperte degli artigiani, con un taglio netto, ma dinamico, con misura e carattere. Più che un dettaglio decorativo, questo grafismo leggero è un invito alla composizione, perché reinventa il concept della modularità, valorizzando colori e finiture della pietra. Un esempio? Due, tre tavoli di colori diversi accostati tra loro et voilà, ecco pronta una maxi tavolata estiva in grande compagnia.
Quella praticità che non si vede, ma sorprende

Cosa c’è di così speciale in un mobile di contenimento basso e lungo? La sua insita capacità di prevedere, per ogni ambiente, tutto quello che serve, con ordine e precisione. Echo Locker di Dieffebi, infatti, è la sintesi perfetta di funzionalità, sicurezza e libertà compositiva. L’idea è di 967 Arch. che ha immaginato ambienti dinamici – dagli smart office agli spazi pubblici, dal wellness al coworking – dove privacy e condivisione si intrecciano e, a volte, si scontrano. E dove spesso la “semplice modularità” non basta. Echo Locker punta tanto sulla tecnologia e risponde con un dettaglio ad hoc per ogni esigenza: struttura in metallo verniciato, ante in legno o metallo, vani e scomparti di ogni misura, serrature meccaniche o elettroniche attivabili con card RFID, luce interna a sensore, dispositivi di ricarica. Da comporre, ça va sans dire, completamente a piacere.
La tradizione dell’intaglio che non passa mai di moda

Di madie, librerie e vecchi arredi reinterpretati ce ne sono a centinaia. Ma questo salta davvero all’occhio perché ha una grazia leggera, ma una forza espressiva notevole. Con Tara Shelf with Cabinet, Zanat celebra il decimo anniversario dell’iconica libreria Tara di Monica Förster, arricchendola di un volume intagliato a mano. Le proporzioni armoniche, il dialogo tra montanti e ripiani, i dettagli cesellati con pazienza artigianale, secondo l’antica tradizione del wood carving della città di Konjic (Patrimonio Culturale Immateriale dell’UNESCO): ogni elemento è in perfetto equilibrio, come una ballerina che volteggia silenziosa sul palco. Che sia semplicemente in versione libreria o con mobile contenitore, Tara continua a sedurci in tutte le sue finiture: in acero, noce, rovere o frassino.