Serra solare in casa? Attenzione: può diventare un abuso edilizio
Decidere di realizzare una serra solare in casa come intervento di efficientamento energetico permette di ridurre i consumi in maniera considerevole, ma bisogna fare attenzione. Una serra solare (o bioclimatica), può infatti diventare un ampliamento edilizio non autorizzato, che può comportare conseguenze anche gravi.
Guarda il video

La serra solare (o bioclimatica) è uno spazio vetrato funzionale al risparmio energetico, che non è destinato alla permanenza continuativa di persone. Questo la rende sostanzialmente diversa da una veranda, per quanto esteticamente le due strutture possano somigliarsi.
A differenza della veranda, che consiste in una chiusura che crea un ambiente fruibile, arredato e spesso riscaldato, una serra bioclimatica non è nulla di tutto ciò. Serve, invece, attraverso la cattura del calore solare e il suo trasferimento ai locali interni, a ridurre i consumi.
Di conseguenza, una serra non comporta un aumento di superficie utile o di volume, ma bisogna fare attenzione per non incorrere in conseguenze anche gravi. Se la serra viene chiusa e utilizzata come una stanza aggiuntiva all’immobile, infatti, l’intervento necessita di un titolo edilizio, può andare incontro ad un ordine di demolizione o a sanzioni. Ecco come evitare tutto questo quando si decide di realizzare una serra solare in casa.
Serra solare in casa

A regolare la materia è il Testo Unico dell’Edilizia (D.P.R. 380/2001, il quale prevede che quando un intervento integra nuova costruzione o una trasformazione urbanistico-edilizia pesante, c’è bisogno del permesso di costruire.
Al contrario, gli interventi minori possono rientrare nell’edilizia libera, per cui non serve alcun permesso, oppure nel raggio d’azione di titoli più soft, come la CILA o la SCIA. inoltre, non ci si deve dimenticare dell’autorizzazione paesaggistica se l’intervento ricade in un’area vincolata. Riguardo le serre, il Consiglio di Stato e il TAR identificano diversi requisiti per definirle:
- una funzione energetica reale e dimostrata: la serra si definisce tecnica quando il risparmio energetico si può dimostrare;
- l’assenza di una finalità abitativa: la serra non deve essere destinata a diventare una stanza in più;
- assenza di incremento di superficie utile o volume;
- fusione con volumi preesistenti e cambio di destinazione d’uso di fatto.
Attenzione all’ampliamento di volume

Finchè si rimane all’interno di questi confini, la serra bioclimatica mantiene le sue caratteristiche tecniche e non comporta alcun aumento volumetrico e, di conseguenza, non ha bisogno di un permesso di costruire per la sua realizzazione. Il confine però, è molto sottile, e si rischia facilmente di superare il concesso. A questo proposito, la giurisprudenza si è espressa con diverse sentenze significative.
La sentenza n. 18840 del 29 ottobre 2025 del TAR Lazio prevede che la serra solare resta tecnica solo se effettivamente destinata al risparmio energetico, mentre la sentenza n. 6355 del Consiglio di Stato del 18 luglio 2025 afferma che la qualificazione della serra bioclimatica come volume tecnico passa attraverso requisiti strutturali/dimensionali compatibili.
Ancora, la sentenza n. 9634 del Consiglio di Stato del 9 novembre 2023 stabilisce che la finalità di risparmio energetico deve risultare dalla documentazione tecnica, e la serra non si può usare per la permanenza continuativa né attrezzare per finalità abitative. Se non si rispettano questi limiti, le conseguenze possono essere gravissime: la necessità di ottenere un titolo abilitativo maggiore, il rischio di dover demolire l’opera, sanzioni amministrative, e controlli approfonditi da parte dell’Agenzia delle Entrate per irregolarità. Insomma, prima di trasformare una serra bioclimatica in uno spazio abitativo, è bene sapere come muoversi e cosa è concesso e cosa no.