Centri storici: arriva una decisione che potrebbe rivoluzionare il fotovoltaico

Autore:
Raffaele Di Ciano
  • Laurea in Belle Arti
Tempo di lettura: 5 minuti

Arrivano interessanti novità per il fotovoltaico nei centri storici, e si va incontro all’alleggerimento della burocrazia. Ecco cosa cambia a livello normativo, quali sono i poteri della Soprintendenza e tutto quello che c’è da sapere per installare dei pannelli solari sui tetti dei palazzi storici del centro città.

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Novità per il fotovoltaico nei centri storici: cosa cambia
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Fino ad ora la Soprintendenza aveva il potere di bloccare l’autorizzazione dell’installazione di pannelli solari sui tetti dei palazzi storici sottoposti al vincolo paesaggistico, ma arrivano buone nuove: meno burocrazia e stop ai dinieghi. A partire dall’11 dicembre scorso, infatti, i pannelli fotovoltaici si possono installare liberamente anche sui tetti degli edifici storici delle zone A, ossia i centri storici vincolati.

La liberalizzazione, ottenuta grazie alla combinazione delle norme del decreto legislativo 178/2025 (correttivo al Testo Unico Rinnovabili) e del decreto 175/2025 sulle aree idonee, hanno cambiato totalmente le regole del Testo Unico. La novità principale, in proposito, è la rimozione dei vincoli e dei divieti comunali. I tetti diventano, così, aree idonee all’installazione dei pannelli solari, in virtù del rispetto dei vincoli europei in materia di produzione di energia da fonti rinnovabili.

Novità per il fotovoltaico nei centri storici

Novità per il fotovoltaico nei centri storici: cosa cambia
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Installare pannelli fotovoltaici sui tetti degli edifici nei centri storici delle città italiane era una delle cose più complicate in assoluto dal punto di vista burocratico. I regolamenti comunali, infatti, vietavano in via generale l’installazione nelle cosiddette zone A, ossia i centri storici vincolati, e imponevano limiti così severi da rendere impossibile l’intervento. In particolare, in virtù del vincolo paesaggistico, era necessario richiedere il parere della Soprintendenza per avere l’ok all’avvio dei lavori, che arrivava solamente se i pannelli rispettavano requisiti assai stringenti:

  • integrazione architettonica,
  • invisibilità dalla strada,
  • stessa inclinazione della falda.

Dall’11 dicembre scorso però, cambia tutto, e ora è possibile installare i pannelli fotovoltaici anche sui tetti delle zone A delle città italiane. La richiesta alla Soprintendenza si deve ancora fare, ma quest’ultima non ha il potere di bloccare i lavori: ecco tutte le novità introdotte dal Testo Unico sulle Rinnovabili che, insieme al decreto sulle aree idonee, hanno riscritto il Testo Unico e alleggerito enormemente la burocrazia che ruotava attorno ai pannelli solari in centro città.

Il Testo Unico sulle Rinnovabili

Novità per il fotovoltaico nei centri storici: cosa cambia
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Grazie al Testo Unico sulle Rinnovabili, le coperture degli edifici e le relative superfici esterne pertinenziali diventano aree idonee all’installazione dei pannelli solari, e gli interventi che interessano le aree sottoposte a vincolo paesaggistico avranno vita molto più facile. Dal punto di vista pratico, quindi, un regolamento comunale non può più vietare i pannelli solari sui tetti, nemmeno in zona A, poichè i tetti sono sempre considerati aree idonee, a prescindere dalla localizzazione dell’edificio.

Si dovrà comunque consultare la Soprintendenza, ma anche in caso di parere negativo da parte sua, i pannelli si possono installare, (a differenza delle sanatorie, per cui è stato bocciato il silenzio assenso) poichè il Comune non può più avanzare divieti generici. L’unico vincolo, in questo senso, riguarda gli immobili tutelati, come ad esempio i palazzi storici notificati, i monumenti o gli edifici con decreto di vincolo individuale, i quali seguono le regole ordinarie e devono sottostare al parere della Soprintendenza. In buona sostanza, quindi, a meno che non si tratti di un bene culturale, gli edifici nelle zone A possono ospitare tranquillamente i pannelli fotovoltaici sul tetto.

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