L’importanza del soprammobile: oggetti di carattere, dettagli che fanno la differenza
Non semplici accessori, ma oggetti che cambiano il volto di una casa. I nuovi soprammobili puntano sull’effetto sorpresa, tra artigianato e visioni d’autore. Con un gusto che sa di esclusività

Ci sono dettagli che sanno cambiare l’atmosfera di una casa più di qualsiasi arredo, perché raccontano una storia. Sono quei soprammobili che catturano lo sguardo, sorprendono, fanno sorridere o emozionare. Piccole opere in bilico tra arte e design firmate da grandi maestri e da visionari contemporanei, che giocano con materiali, tecniche e simboli per restituirci pezzi esclusivi, da collezionare o semplicemente da amare. Asini in ceramica che sembrano usciti da una fiaba, ciliegie lucide come scrigni segreti, totem futuristi, specchi che dialogano con la materia, vetri che intrecciano grafismi sofisticati. Non si tratta di riempire spazi, ma di scegliere presenze: oggetti unici, nati per stupire e per restare. Perché un soprammobile speciale non è mai superfluo: è un piccolo talismano domestico, ad alto tasso di decor. Capace di fondere la bellezza con l’inaspettato e regalarci piccole emozioni quotidiane.
Gusto astratto

Uno, anzi tanti totem astratti, formati da simboli a tinte forti: il tratto è quello deciso e distintivo di Karim Rashid, lo stile, perfettamente allineato, è quello di Bitossi Ceramiche. I Totem, composti da diversi elementi prodotti a colaggio in terra bianca, sono realizzati a mano da esperti artigiani e dipinti con smalto brillante. Fanno parte della serie Simbolik, limited edition in 199 pezzi, che mescola pantoni inediti a riflessi platino, decalcomanie e forme inaspettate su oggetti decor, vasi e ciotole. Per una casa futurista.
Ironia effetto cartoon

Rilassati, beffardi e decisamente buffi: i personaggi scolpiti da Matteo Cibic per Bosa strappano subito un sorriso. Sarà perché gli asini dal piglio sportivo o romantico sembrano usciti da una fiaba contemporanea, o perché ci proiettano subito in quella dimensione visionaria e ironica a cui il designer ci ha abituati. Fatto sta che la collezione Donky realizzata in ceramica dipinta a mano ha quello stile canzonatorio che, attraverso l’arte, ci fa tornare un po’ bambini. La limited edition è composta da 99 pezzi (per ognuno dei 4 soggetti firmati e numerati). Collezionarli tutti non è possibile, ma ne basta uno per cambiare l’atmosfera.
Impronte d’autore

Una mano che saluta, un’impronta che diventa calco e plasma volumi inaspettati, un vuotatasche che “esce” da un vaso. Mano della collezione Impronta nasce negli anni Sessanta dall’estro creativo di Ico e Luisa Parisi. Pensati dal designer e dalla moglie con evidenti rimandi alla pop-art, questi due oggetti datati 1966 oggi sono rieditati da Cassina in ceramica smaltata decorata a mano, con doppia funzione: come accessori dal forte tratto decorativo, ma anche come “semplice” set d’uso quotidiano, da utilizzare in base alle esigenze.
Una finestra sull’arte

Mutina è ben nota per la lavorazione artigianale dei rivestimenti ceramici, ma soprattutto perché sfida le regole del materiale con una sperimentazione ed una creatività sempre sorprendenti. A dimostrarlo sono le moltissime collaborazioni con artisti e designer internazionali, come l’inaspettata collezione Editions, composta esclusivamente da manufatti della tradizione italiana. Il pezzo preferito? Finestra Notte (c’è anche Finestra Giorno) disegnato da Ronan Bouroullec, un vaso ceramico che va ben oltre la sua semplice funzione, trasformandosi in scultura e oggetto d’arredo tout court. In edizione limitata di 100 pezzi + 5 A.P., firmati e numerati, è impreziosito da una contenitore a griglia che ricorda proprio una finestra: un gioco di geometrie all’apparenza semplice, che disegna un oggetto di collectible design unico e d’effetto.
Sperimentazioni materiche

Sperimentazione pura. Si potrebbe riassumere così il lavoro di Paola Paronetto che si ispira alla natura.
Le texture non sono astratti esercizi concettuali, sono un umile tributo alla perfezione che troviamo nelle cortecce degli alberi, nelle venature del legno, nella struttura filiforme delle foglie, nell’increspatura dell’acqua.
Ogni pezzo, realizzato con la tecnica inconfondibile Paper Clay, suggerisce un nuovo modo di vivere la casa: ci sono i vasi dalle linee slanciate, le ciotole, i contenitori, gli specchi… Come Girasoli, gli ultimi nati per Reflections: una collaborazione tra Paola Paronetto e Giovanni Botticelli che esplora il dialogo tra la matericità della Paper Clay e la purezza dello specchio. L’invito, esplicito, è di creare uno spazio domestico armonioso, ma inaspettato, dove anche gli oggetti più semplici diventano racconti visivi.
Irresistibile tentazione di stile

Una ciliegia tira l’altra, si dice e in effetti, con questa versione lucida e cangiante, Nika Zupanc ci seduce e ci incanta. Knotted Cherry di Ghidini1961 è una piccola (ma esiste anche in versione più grande) scatola portaoggetti in ottone che sa essere così voluttuosa da trasformarsi in uno scrigno prezioso. Perfetta sul comodino, come porta gioielli (cm 5x4x8); in salotto o nell’ingresso, invece, si può sfoggiare la versione da cm 11,5x10x20 per nascondere o servire caramelle e cioccolatini, custodire chiavi e portafoglio…
Catturati da uno sguardo

A volte non c’è nulla da capire nelle mie opere, bisogna solo sentire.
A parlare è Javier Calleja, artista figurativo spagnolo che ha fatto di occhi grandi e tratti esagerati il suo segno distintivo. E le tre opere create per l’Art Edition di Lladró, in vetro e porcellana, in effetti, suscitano un’emozione sottile. A catturare l’attenzione sono proprio gli occhioni spalancati di Boy, Devil Cat e Angel Cat, i tre personaggi della Limited Edition You Choose One (in 150 pezzi) un po’ a effetto cartoon. L’anima del progetto, però, è nella complessità tecnica: la lavorazione della porcellana avviene attraverso un elaborato processo che implica da cinque a duecento stampi, creando piccoli frammenti che le mani degli esperti artigiani assemblano come un puzzle. Ogni dettaglio, poi, è riprodotto completamente a mano da esperti decoratori, prima della cottura in forno che, magicamente, restituisce delle miniature ridotte del 15% . E, sorpresa, anche il messaggio insito è profondo: una metafora delle preoccupazioni e degli ostacoli quotidiani della vita, nella perenne lotta tra bene e male.
Decor su misura

Avete presente quei giochi ad incastro che creano incredibili geometrie 3d? Ebbene, Kengo Kuma li ha reinterpretati per Danese con Ishi-Gumi, una sorta di shanghai-puzzle da comporre all’infinito. A comporlo sono tante bacchette che, grazie ad un giunto universale, si incastrano in configurazioni flessibili e senza strutture fisse. Ovunque lo si metta, come per magia ogni pezzo sostiene il successivo in un sistema equilibrato e sempre nuovo. Cercate un soprammobile unico e personalissimo? Ecco un bel “jolly del decoro” che sorprende anche nel materiale: il marmo ingegnerizzato Stone Grove Pavilion, prodotto da Quarella, è ricavato da scarti di pietra, riducendo l’impatto ambientale e producendo una superficie resistente e bella.
Lusso optical

L’effetto optical racchiude un’eleganza senza tempo che sa essere sempre avantgarde. Basta guardare i nuovi centrotavola di Venini disegnati da Peter Marino che ampliano la collezione Black Belt. Piatti e vasi in vetro color cristallo, modellato con la classica maestria dai maestri vetrai. Il pezzo forte sono le fasce di vetro nero applicate a caldo, che si intrecciano sinuose lungo la superficie: l’effetto grafico è deciso, sofisticato e di carattere. Un’autentica espressione di lusso essenziale.