Dopo il Superbonus 110% la super tassa per chi vende la casa ristrutturata, ecco chi rischia

Autore:
Giacomo Mazzarella
  • Consulente Centro di Assistenza Fiscale
Tempo di lettura: 3 minuti

Extra tassa sulle vendite delle case oggetto di ristrutturazione agevolata con il Superbonus 110%. L’Agenzia delle Entrate spiega chi è assoggettato al salasso e perché.

superbonus

Sarà stato molto discusso e molto criticato, ma negare che il Superbonus 110% sia stato un successo da molti punti di vista non può essere negato. L’aumento esponenziale dei cantieri e quindi le imprese del settore all’opera in maniera nettamente superiore a prima, sono state evidenti nella fase di boom del Superbonus 110%.

Oggi sicuramente molti contribuenti e molte imprese si trovano in difficoltà per via del cambio delle regole e della chiusura delle accettazioni delle cessioni da parte delle banche. E probabilmente l’uso senza freni e senza calcoli preventivi sulla capienza fiscale di strumenti come cessioni del credito e sconti in fattura, hanno determinato questo genere di problematiche.

Molti i contribuenti italiani che hanno ristrutturato casa con questo Superbonus. E molti immobili ristrutturati con lo strumento adesso sono oggetto di compravendita. E in alcuni casi proprio per via della ristrutturazione, gli interessati sono assoggettati ad una tassazione extra.

Ecco la nuova circolare del’Agenzia delle Entrate sull’extra tassazione sulle plusvalenze delle case con il Superbonus 110%

Una autentica maxi tassazione, questo ciò che l’Agenzia delle Entrate spiega nella sua circolare numero 13/E/2024. Un documento con cui il Fisco italiano recepisce i dettami del governo con l’ultima Legge di Bilancio.

Infatti nella manovra finanziaria il governo ha deciso di introdurre una nuova disciplina in materia di plusvalenze immobiliari sulle cessioni di case che sono state oggetto di interventi agevolati con il Superbonus 110%. Ed esce fuori un’autentica super tassazione sulle vendite di questi immobili.

Tassazione sulle plusvalenze tra acquisto e vendita dell’immobile. Ma se questo immobile è stato destinato ad abitazione principale del nucleo familiare prima acquirente e poi cedente per la maggior parte del tempo tra acquisto e cessione, non ci sono tasse sulla eventuale plusvalenza generata (differenza tra prezzo di acquisto e di vendita).

Regole del governo atte a bloccare eventuali speculazioni tra chi, acquistando a basso costo un immobile, dopo averlo ristrutturato a carico dello Stato grazie al Superbonus 110%, lo ha rivenduto a prezzi anche quintuplicati.

Le seconde case vengono penalizzate per evitare speculazioni

superbonus 110%

In primo luogo, per evitare applicazioni troppo rigide di questa normativa introdotta dalla Legge di Bilancio, come detto in precedenza si salvaguarda la prima casa. Chi vende una casa dove per la maggior parte dei 10 anni tra acquisto e cessione, l’interessato viveva abitualmente (o anche un proprio familiare che aveva spostato la sua residenza), non corre rischio di versare tasse sulla plusvalenza.

Al contrario, il contribuente che cede una seconda casa che ha ristrutturato con il Superbonus, è assoggettato ad un’imposta del 26% sulla plusvalenza generata. Hai acquistato a 100.000 euro, hai rivenduto a 150.000 euro? Bene, lo Stato ti tassa di 13.000 euro.

Inoltre per lo stesso contribuente è previsto anche lo stop alle deduzioni delle spese di ristrutturazione per i primi 5 anni. E con successiva riduzione del 50% delle deduzioni per i successivi 5 anni. Questo ultimo aspetto riguarda coloro i quali hanno sistemato casa con cessioni del credito e sconti in fattura. Perché chi ha adottato lo scarico nelle proprie dichiarazioni dei redditi per 10 annualità consecutive di dichiarazione non corre rischi.

Superbonus 110%: foto e immagini