Verità Superbonus, un vero buco nei conti pubblici

Autore:
Verdiana Sasso
  • Giornalista
Tempo di lettura: 4 minuti

L’eredità del Superbonus pesa sui conti pubblici e a rivelare questa scomoda verità è l’Istat che nei giorni scorsi ha pubblicato la nota contenente i dati relativi al prodotto interno lordo. Anche se il Pil è cresciuto dello 0,9% rispetto al 2022, il deficit/Pil si attesta al 7,2% a fronte del 5,3% della Nadef. Vediamo cosa rivelano i dati diffusi dall’Istituto nazionale di statistica.

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Nel corso del 2023 il Pil ai prezzi di mercato è stato pari a 2.085.376 milioni di euro correnti, con un aumento del 6,2% rispetto all’anno precedente. È quanto emerge dai dati diffusi dall’Istat che evidenziano un incremento del 4,7% degli investimenti fissi lordi e dell’1,2% dei consumi finali nazionali. Tuttavia, si tratta di un dato relativamente positivo poiché dando un occhiata al deficit/Pil, emerge un peggioramento delle stime, con l’indebitamento cresciuto del 7,2%, in aumento rispetto alle ultime previsioni del governo che lo fissava al 5,3%, attestandosi a 149,5 miliardi di euro (40 miliardi in più rispetto ai 109,4 prospettati dalla NaDef).

 I numeri ci dicono che l’emorragia dell’irresponsabile stagione del superbonus ha avuto un effetto pesante sul 2023, andando purtroppo oltre le già pessimistiche prospettive. Con la non semplice chiusura di quella stagione, la finanza pubblica dal 2024 intraprende un sentiero di ragionevole sostenibilità

è il commento del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti che incolpa il superbonus introdotto dal governo M5s-Pd di Giuseppe Conte.

Effetto Superbonus sui conti pubblici

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Cosa si nasconde dietro il deficit? Una delle cause è da ricondurre sicuramente ai crediti d’imposta collegati all’edilizia. Nella NaDef di ottobre, infatti, i saldi di finanza pubblica includevano circa 37 miliardi di Superbonus, l’1,8% del Pil, dato già rivisto al rialzo rispetto ai 14 miliardi ipotizzati ad aprile nel Def. Secondo i dati Istat, invece, col un maggiore deficit (più alto dell’1,9%) rispetto all’obiettivo della NaDef lo scontrino 2023 del Superbonus sale a circa 76 miliardi, rispetto ai 54 dell’anno prima che si aggiungono ai 13 maturati alla fine del 2021. Dunque, in totale si sfiorano i 143 miliardi.

Superbonus, cosa cambia nel 2024

Ricordiamo che l’agevolazione fiscale nata con il decreto Rilancio nel 2020, ha subito un forte ridimensionamento, passando al 70% a partire da gennaio 2024. Inoltre, è doveroso precisare che gli unici beneficiari saranno i condomini mentre coloro che hanno già beneficiato del Superbonus in passato o chi rientra in particolari condizioni, può accedere con alcune limitazioni.  La detrazione al 110% resta valida esclusivamente per le ODV (Organizzazioni di Volontariato), le APS (Associazioni di promozione sociale) e gli edifici oggetto di eventi sismici a partire dal 1° Aprile 2009.

Altra novità che interessa il Superbonus 2024 riguarda i condòmini e i proprietari di case unifamiliari che non sono riusciti a terminare i lavori entro il 31 Dicembre 2023 e hanno comunque usufruito del Superbonus 110%. In questi casi specifici, lo Stato darà un contributo a coloro che hanno raggiunto il 60% dei lavori al 31 Dicembre 2023 e alle famiglie con ISEE immobiliare inferiore a 15.000 euro. Solo in questi casi, il contributo sarò pari alla differenza tra il 110% e la percentuale utilizzata nel 2024.

Superbonus news

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Superbonus e l’effetto sui conti pubblici: immagini e foto