Sospeso fra cielo e terra

Autore:
Daniela Giambrone
  • Giornalista
Tempo di lettura: 5 minuti

A Ericeira, un hotel con vista privilegiata su spiagge e onde del Portogallo. Una destinazione dalla vocazione cosmopolita che strizza l’occhio ai surfisti.

Sospeso fra cielo e terra
Foto Pion Studio

Chi ama il surf molto probabilmente avrà già sentito parlare di Ericeira. La definizione “villaggio di pescatori” risulta un eufemismo per questa cittadina che si annovera fra le riserve più conosciute. È infatti l’unica destinazione in Europa ad avere ricevuto il titolo dal World Surfing Reserves, un ente che, con lo stesso spirito dell’Unesco, tutela luoghi che ospitano una straordinaria combinazione di bellezza naturale, fauna marina, patrimonio culturale e grandi onde per il surf.

Proprio vicino a Ericeira Aethos – marchio hospitality con diversi hotel sparsi fra Italia, Francia, Portogallo e altri di prossima apertura in Svizzera e Spagna – ha realizzato una struttura incastonata in cima a una scogliera alta  40 metri, con vista mozzafiato su alcune delle più belle spiagge d’Europa. Benjamin Habbel, fondatore e CEO di Aethos, spiega la filosofia del brand:

Vogliamo essere un riflesso autentico del luogo, quindi ogni destinazione è molto diversa dalle altre. Molte delle idee che realizziamo provengono da ciò che abbiamo raccolto nelle conversazioni con la comunità locale.

Focus benessere

Sospeso fra cielo e terra
Foto Pion Studio

La struttura offre 50 possibilità di ospitalità fra camere e suite, una passerella in legno per passeggiare lungo la scogliera, un ponte per praticare yoga e meditazione, un’area sicura per accendere falò in spiaggia.

Sospeso fra cielo e terra
Foto Francisco Nogueira

Con un focus deciso sul benessere, cifra stilistica del brand, oltre a una palestra e una piscina di acqua salata riscaldata, l’hotel dispone di hammam e sale per trattamenti. E-bike e passeggini da spiaggia a disposizione degli ospiti facilitano la visita dei dintorni.

Un recupero a due anime

Il progetto di recupero dell’edificio da cui è nato l’hotel è stato affidato all’architetto portoghese Luis Pedra Silva, che ha collaborato con il noto studio Astet di Barcellona per l’interior. La proprietà originariamente era un albergo abbandonato, nato come estensione di un agriturismo. Reinterpretare la location ha rappresentato una sfida complessa per l’architetto, considerate le forti limitazioni dovute da un lato a restrizioni burocratiche, dall’altro a necessità di rispettare l’ambiente naturale circostante.

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Foto Francisco Nogueira

La soluzione è stata trovata nel lasciare ben distinte le due anime: recuperare il preesistente, mantenendone intatto il sapore autentico il più possibile, e costruire il nuovo con paradigmi ben integrati. Il tutto reso omogeneo da una coerenza formale che si ritrova nella palette dei colori e nell’uso dei materiali.

Sospeso fra cielo e terra
Foto Pion Studio

Gli spessi muri perimetrali e il tetto spiovente emergono come tratti caratterizzanti. Il bianco delle pareti e il colore delle tegole del tetto sono stati ripresi, così come sono state mantenute le arcate originali della lobby, abbinate al ritmo delle nuove finestre del piano superiore. Realizzate come box sporgenti dal loro perimetro, queste aperture mantengono una linea minimale che ben si sposa con le arcate sottostanti.

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Foto Francisco Nogueira

Tutto l’edificio è stato sottoposto a interventi molto precisi di pulizia delle forme e definizione dei volumi, per restituire un effetto materico più netto e connotante. Mentre per le nuove integrazioni è stato scelto il legno in facciata, che col tempo invecchierà confondendosi con i colori dell’ambiente circostante.

Un interior dai toni mediterranei

Sospeso fra cielo e terra
Foto Pion Studio

Dal calore del legno a quello di velluto, pelle, tappeti e tessuti, fino a materiali più nobili, come pietra e marmo. Il progetto di interior design, curato da Astet, è easy chic, con una palette cromatica che ricorda agli ospiti dell’hotel il paesaggio che li circonda. Così lo studio descrive l’ispirazione che ha seguito nelle sue scelte:

Volevamo trasmettere un senso di appartenenza al contesto, ma con le caratteristiche di un progetto internazionale, in cui chiunque, di qualsiasi provenienza, possa riconoscersi, sentirsi bene, rilassato e non fuori posto.

Un luogo senza tempo, accogliente in ogni stagione, anche in quei pochi mesi dell’anno in cui qui piove e tira vento.

Le facility per gli ospiti

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Foto Francisco Nogueira

A completare l’esperienza di soggiorno è il ristorante Onda, che racconta la cucina locale mediante un’offerta di piatti variegata, basata su materie prime di provenienza responsabile. Un menu ben accompagnato da proposte per drink da sorseggiare al bar, in terrazza o a bordo piscina.

Sospeso fra cielo e terra
Foto Pion Studio

Inoltre, per non dimenticare la nomina come riserva naturale del surf, l’hotel si presta come base per chi pratica o si voglia cimentare per la prima volta in questo sport. A disposizione degli ospiti deposito individuale per muta e tavole, lezioni di gruppo giornaliere, sessioni per famiglie con coach privato, oltre a informazioni meteo aggiornate e consigli sui migliori spot da provare.

Aethos Ericeira: guarda le immagini