Una nuova identità alla mattonella a doppio strato
Una storica realtà italiana specializzata nella lavorazione della graniglia e la pasta di cemento oltrepassa i confini temporali per dialogare con la contemporaneità.

Laboratorio Creativo esplora oggi l’arte antica della fabbricazione di mattonelle per pavimenti osservando il lavoro artigianale che si rinnova da oltre un secolo nella Premiata Fabbrica di Mattonelle A. Tessieri & C. Lucca.
Un impegno verso il bello e il ben fatto che non si esaurisce solo nella replica di modelli ma anche in una prospettiva di evoluzione, di dialogo tra passato e presente, di innovazione nella continuità.
L’azienda nasce nel 1902 da Alfredo Tessieri quindi si stabilisce nel 1919 nel quartiere di Borgo Giannotti dove ancora oggi avviene la produzione, nei locali che conservano il fascino della memoria oltre al racconto del processo produttivo, con i materiali, i campionari, i pigmenti, gli attrezzi del lavoro.
Dai lontani inizi ogni generazione della famiglia ha contribuito a consolidare la qualità e l’unicità del marchio che dal 2018 ha intrapreso un percorso di rilancio anche attraverso la direzione artistica affidata al noto studio di architettura e design STORAGEMILANO chiamato a conferire un’identità contemporanea alla tradizione del marchio toscano.

Il processo di produzione

Le mattonelle vengono ancora oggi prodotte con la tecnica del “doppio strato“, un processo che garantisce solidità e qualità. Ciò significa che lo strato superiore, nobile, è composto da un impasto di cemento, polvere di marmo, frammenti di roccia e pigmenti in polvere mentre lo strato inferiore da sabbia lavata di cava e cemento. Le mattonelle sono decorate con motivi attinti dall’Art Nouveau, e nascono dall’utilizzo di circa 300 divisionali originali del secolo scorso, consentendo la riproduzione di disegni e motivi declinabili nella tonalità di colore desiderata.

Entrando nel vivo del processo artigianale, i colori delle mattonelle in graniglia, comunemente note come marmette – dall’impasto di granuli di marmo e materiali lapidei legati da cemento colorato e poi levigate – dipendono dal mix di granulati presenti nell’impasto. Ovvero dal tipo di roccia, dalla dimensione dei grani e dalle percentuali dei grani delle singole rocce. Le mattonelle in cemento, o cementine, si distinguono per la composizione priva di inerti che permette l’elaborazione di decori più complessi in una gamma di 39 colori base, con forme geometriche diverse.
L’impasto in cemento, sia Bianco che Portland, viene colorato in modo naturale con ossidi, dosati secondo ricette e formulazioni tramandate nel tempo, poi pressato, inserito in un bagno d’acqua per uniformare l’umidità e spurgare i sali quindi lasciato asciugare all’aria per 28 giorni. Una lavorazione accurata, come si evince da questi molteplici passaggi, eseguita in piccoli lotti, che peraltro avviene senza l’uso di forni e senza consumo di energia e riutilizzando internamente l’acqua, quindi con un processo altamente sostenibile ed ecologico.
Il processo di produzione: foto e immagini
Nella Premiata Fabbrica di Mattonelle A. Tessieri & C. Lucca, ogni mattonella prende forma attraverso mani esperte che custodiscono tecniche antiche, affinate giorno dopo giorno. Ogni fase del processo – dalla preparazione dei pigmenti alla colatura, dalla compattazione alla finitura – è eseguita con cura e competenza, secondo ritmi che rispettano la materia. In un mondo sempre più automatizzato, Tessieri proclama di continuare a credere nella forza dell’artigianato autentico.
Lo dimostra, peraltro, la frequente collaborazione con enti pubblici e restauratori per ridare vita a pavimenti antichi, grazie agli stampi storici e al know-how degli artigiani.

L’importanza della direzione artistica

Come anticipato, grazie alla collaborazione con lo studio STORAGEMILANO, oltre ai formati tradizionali sono stati introdotti recentemente anche dei nuovi formati a listello, di colore nero opaco, pensati per comporre pattern di posa inediti sia a pavimento che a parete.

Il formato permette disegni di posa alternativa ai tradizionali, per esempio simulando la classica posa a spina italiana, così come è stata riprodotta in un’installazione ambientale, Concreta, realizzata per la Design Week 2025 e documentata in queste foto indicative di come un prodotto “antico” possa efficacemente prestarsi per contesti altri grazie all’uso dei pattern, del colore, delle finiture e la posa.

Da rivestimento orizzontale a elemento plastico in continua metamorfosi, cementine e graniglie ascendono lungo la superficie verticale, rarefacendosi in un continuum fluido, quasi tessile, per poi acquisire tridimensionalità,
spiegano i tre soci di STORAGEMILANO (Barbara Ghidoni, Marco Donati e Michele Pasini) che per la stessa occasione hanno saggiato anche la possibilità di comporre una sorta di arazzo materico, utilizzando le piastrelle in graniglia bianca, fissate tra loro con elementi metallici e appese ad una griglia in tubolare.

Un rivestimento che evoca una manualità sartoriale, come una tenda composta di moduli liberamente agganciabili e configurabili in superfici di divere misure, che esemplifica bene come si stia parlando di una produzione ancora realizzata in piccoli lotti e con tempi dedicati, rigorosamente manuale e su commessa.
Ogni progetto, infatti, che esce dal laboratorio lucchese nasce dal dialogo tra l’azienda e il cliente – designer, architetto o privato – sia per la scelta del colore sia per lo studio del decoro arrivando alla progettazione del disegno complessivo. Tutto su misura dello spazio dove andrà a inserirsi.
Una nuova identità alla mattonella a doppio strato: foto e immagini
