Le vie del design possono essere infinite

Tempo di lettura: 6 minuti

L’ultimo progetto di MVRDV – un’ex chiesa che diventerà piscina comunale – conferma la linea che da sempre distingue lo studio olandese: un approccio visionario per allargare i confini del design da urbano a collettivo.

Le vie del design possono essere infinite
MVRDV e Zecc Architecten, Holy Water, Herleen, Paesi Bassi, progetto in corso. Courtesy MVRDV

Nuotare a dorso con vista sulla volta di una chiesa e sulle sue vetrate. Esageriamo: camminare sull’acqua. Dissacratorio? Al contrario, visionario. Proprio questo è il sogno ad occhi aperti che ha guidato l’ispirazione per il progetto Holy Water messo a punto da MVRDV e Zecc Architecten. Si tratta del recupero della chiesa di San Francesco d’Assisi a Heerlen, nel sud dei Paesi Bassi. Costruita originariamente oltre 100 anni fa, la chiesa ha cessato di ospitare funzioni religiose nel 2023, offrendo al comune l’opportunità di trovare una nuova destinazione d’uso per l’edificio.

“È tempo di iniziare a pensare alle nostre città in un modo completamente nuovo” afferma Winy Maas, socio fondatore dello studio di architettura e progettazione urbana MVRDV, aperto nel 1993 e attualmente con sedi a Rotterdam, Shanghai, Berlino e Parigi. “L’ambiente urbano oggi è fondamentalmente diverso da come lo è mai stato prima, ma stiamo ancora cercando di definirlo fisicamente allo stesso modo. Non sappiamo come andare avanti perché siamo intrappolati in una realtà frammentata. Dobbiamo mettere in discussione il modo in cui le città sono progettate: non semplicemente per accogliere le persone, ma per consentire la vita in tutte le sue forme.

Le scienze naturali, l’automazione, i nanomateriali, la robotica, la biotecnologia e la biomimetica possono aiutarci ad andare oltre gli attuali modelli di urbanistica, spesso disfunzionali. Questi campi offrono gli strumenti per creare ambienti in cui la vita umana e la natura non sono più separate, ma in cui l’architettura risponde dinamicamente a esigenze sia ecologiche che sociali. La domanda non è cosa è possibile?, ma piuttosto cosa possiamo inventare, tecnicamente e spazialmente, per reimmaginare le nostre città come organismi viventi? Si tratta di osare creare nuovi ecosistemi, non solo edifici”.

Una piscina che è anche un manifesto di buone pratiche

Le vie del design possono essere infinite
MVRDV e Zecc Architecten, Holy Water, Herleen, Paesi Bassi, progetto in corso. Courtesy MVRDV

Holy Water promette benissimo in questo senso. Il progetto offre una soluzione alla crescente domanda che stanno registrando le piscine esistenti di Heerlen, regalando al contempo nuova vita a un luogo altrimenti abbandonato. Holy Water, inoltre, si inserisce nel più ampio intervento di sviluppo del centro città, che include anche l’apertura di un museo romano e la ristrutturazione del cinema Royal-Rivoli. Il primo tuffo è previsto per il 2027.

“Il tasso di spazi vuoti nelle chiese è in aumento, dobbiamo trovare idee nuove e creative su cosa possiamo fare con questi edifici”, racconta Winy Maas. “Perché non dare di nuovo a queste chiese una funzione sociale, come un tempo? Una piscina pubblica è l’ideale per questo”.

La navata centrale ospiterà lo spazio climatizzato della piscina, mentre attraverso le navate laterali i visitatori potranno procedere per raggiungere gli spogliatoi o il servizio di ristorazione, entrambi situati sul retro della chiesa.

Le vie del design possono essere infinite
MVRDV e Zecc Architecten, Holy Water, Herleen, Paesi Bassi, progetto in corso. Courtesy MVRDV

Per far spazio alla vasca, il pavimento esistente verrà accuratamente rimosso. I banchi della chiesa saranno riutilizzati, integrandoli nelle pareti divisorie in vetro che circondano la piscina, offrendo posti a sedere per i nuotatori da un lato e tavolini da bar per gli spettatori dall’altro. Il vecchio pulpito diventerà la seduta per un bagnino.

Il fondo della piscina sarà regolabile, potrà essere alzato e abbassato consentendo diverse attività. Se alzato completamente, la piscina sottostante verrà nascosta lasciando spazio a un pavimento completamente piatto, per essere utilizzato anche per attività sociali e culturali. Inoltre, l’intera area della piscina potrà essere riempita con uno strato d’acqua poco profondo. Con la giusta illuminazione, i visitatori avranno l’illusione di camminare sull’acqua.

Le vie del design possono essere infinite
MVRDV e Zecc Architecten, Holy Water, Herleen, Paesi Bassi, progetto in corso. Courtesy MVRDV

Una sfida particolare del progetto consiste nel riscaldare l’area della piscina in modo adeguato e sostenibile, proteggendo al contempo i materiali storici dall’umidità. Per risolvere questo problema, sono state previste delle pareti di vetro che circondano la piscina per creare un effetto compartimentato che protegge le vetrate e le opere d’arte. Il tetto della chiesa sarà isolato dall’esterno, prevenendo un’eccessiva dispersione di calore e mantenendo al contempo la vista della muratura originale dall’interno. Dopo l’intervento di isolamento, verrà ripristinata la copertura esistente. Il tetto in legno sarà mantenuto e dotato di pannelli fonoassorbenti per una migliore acustica. Questo approccio garantirà un clima interno confortevole ed efficiente dal punto di vista energetico, preservando il più possibile gli elementi storici della chiesa.

Il design come gesto di attivismo

Le vie del design possono essere infinite
MVRDV e Zecc Architecten, Holy Water, Herleen, Paesi Bassi, progetto in corso. Courtesy MVRDV

“L’architettura non riguarda mai solo la forma o la struttura: riguarda il modo in cui comprendiamo il mondo e come ci proponiamo di cambiarlo” spiega Winy Maas. “Comunicare questi principi – il pensiero, l’immaginazione, la sperimentazione – è la sfida. L’aspetto tecnico, sebbene impegnativo, può essere risolto. Ma convincere gli altri a mettere in discussione i propri presupposti su cosa le città possano essere, come dovrebbero crescere o come dovrebbero funzionare – è lì che inizia il vero lavoro. Per me, questa è la sfida molto più ardua: rompere gli schemi convenzionali e far vedere alle persone cosa potrebbe essere, non solo cosa è”.

Per questo, nella filosofia dello studio MVRDV, è molto significativa anche la direzione di The Why Factory, un istituto di ricerca ed educazione che fa parte della Facoltà di Architettura dell’Università di Tecnologia di Delft focalizzato sullo sviluppo delle città contemporanee. “Indaga il mondo esistente e produce scenari per il mondo al di là di esso, per il futuro, vicino e lontano. Propone, costruisce e immagina società e città ipotetiche. Dalla scienza alla finzione e viceversa. The Why Factory agisce quindi come un meccanismo per la creazione di scenari per il mondo futuro. Funziona come un laboratorio di ricerca e una piattaforma in cui le idee possono crescere senza i vincoli delle attuali limitazioni. È un processo aperto di tentativi ed errori, in cui l’obiettivo a volte non è chiaro, ma che conduce a un viaggio entusiasmante con un esito potenzialmente spettacolare. Per me, questa è una parte vitale del nostro lavoro perché amplia i confini di ciò che l’architettura può essere e ci permette di porre domande più profonde sul ruolo del design nel plasmare la società”.

 

Le vie del design possono essere infinite: foto e immagini

Daniela Giambrone
Ho una laurea in Scienze e Arti della Stampa, lavoro nel settore editoriale dal 1996, prima come redattrice in diverse realtà, dal 2005 come giornalista. Oggi sono freelance e mi occupo in particolare di lifestyle e design, beauty e coiffure.