Le inimitabili ceramiche di Onofrio Acone
Apprezzato ceramic maker, Onofrio Acone ci ricorda la perfetta imperfezione del fare con le mani infondendo alla materia carattere e unicità.

Nell’ambito della sezione Laboratorio Creativo, ci occupiamo oggi di Onofrio Acone, designer e scultore autodidatta di pezzi unici in ceramica.
Acone, in realtà, ha un passato come imprenditore nel campo del design e dell’arredamento nell’azienda di famiglia Lapilli, specializzata nella produzione di lastre di pietra lavica. Nella molteplicità dei suoi interessi, si è impegnato anche nella ristorazione e nell’attività vinicola fondando con pochi amici l’azienda Cinquesegni. Sempre coltivando peraltro la sua passione, manifestata fin da giovanissimo quando creava pezzi unici con l’antica tecnica del colombino.
Ma è stato Giulio Cappellini – le cui doti di scouting e di fine osservatore vanno di pari passo con quelle di designer/imprenditore – che alla Milano Design Week del 2003 lo ha portato alla ribalta, tanto che Acone da allora ha iniziato a produrre alcune collezioni originali di brocche per brand lifestyle come Cattelan Italia, vasi per Gervasoni e Molteni&C., meraviglie che occhieggiavano negli allestimenti degli showroom o nei servizi fotografici, che inevitabilmente attiravano gli sguardi dei design addicted e l’apprezzamento dei buyer.

Lavorare l’argilla senza tornio
I suoi sono dei pezzi unici o in edizione limitata, nati dall’esplorazione dell’imprevedibilità di un materiale antico come l’argilla e dalla padronanza di tecniche ancestrali utili a dare forma alle opere. Anche gli strumenti usati sono spesso e volutamente semplici e di provenienza naturale: pezzi di legno per forgiare i vari tipi di argilla, stoffe con cui imprimere texture, parti di metallo per tagliare i fogli di materia prima di modellarli definitivamente con le mani.
Con ogni singola collezione – spiega Onofrio Acone – tento di reinventare la cultura, la tradizione vietrese e i rituali della vita domestica contemporanea. I miei sono oggetti decorativi primitivisti all’apparenza, ma che nascondono una grande sapienza e storia lunga secoli, un legame fisico e tangibile con il passato, dal fascino duraturo. La metà del mio lavoro è la realizzazione dell’oggetto, l’altra metà è l’emozione o la sensazione che mi ha portato a pensarlo.
La formazione nel laboratorio dell’azienda di famiglia gli ha permesso di creare un ponte tra le tendenze contemporanee dell’arte della manifattura ceramica e la stratificata cultura ceramica campana. Che Acone, forte di un’innata sensibilità per le tracce materiali della tradizione storica della costiera amalfitana, ha tradotto in quel mix di estro mediterraneo e di forme archetipiche che ritroviamo nei suoi lavori. Famiglie di vasi a collo alto, giare che reinterpretano le anfore romane, bottiglie dalle cromie dense.
Dentro alla materia con il colore

Il processo creativo si focalizza sugli smalti materici della superficie ottenuti mixando sabbie, ossidi e polveri di diversi materiali che vengono decorati con segni ottenuti da iute a trama larga, spugnature, o con graffi sulla superficie cruda eseguiti con legni e metalli raccolti sulla spiaggia.
L’intero processo si svolge nel laboratorio/officina dove ogni fase – formatura, smaltatura, decorazione, cottura – è realizzata senza torni ed esclusivamente a mano.
Le tonalità delle collezioni sono caratterizzate da gradazioni basiche bianche, tipiche del territorio, con incursioni di colori brillanti, colori primari stesi in grandi campiture geometriche o da tratti pittorici sottili e volutamente imprecisi e da sgocciolature. Parliamo di effetti di superficie (smalti mat-lucidi, rilievi, strappature di smalti) finalizzati alla ricerca di un linguaggio astratto-geometrico quasi primitivista.

La collezione Areté
Il nome greco sintetizza il concetto ampio e complesso di raggiungere l’eccellenza e la virtù per esaltare il processo che porta a forme uniche, imperfette e irripetibili. I vasi, di varie dimensioni, sono plasmati utilizzando l’antica tecnica del colombino quindi sovrapponendo strati sottili di argilla.
Trame blu e Ecos sono i decori della collezione, ciascuno con un significato profondo legato agli elementi del Mediterraneo e con riferimenti alla mitologia di Ulisse. Il primo nasce dall’osservazione delle reti dei pescatori stese al sole, simbolo di intrecci e connessioni tradotti con pennellate di ossido blu cobalto su fondo in smalto bianco. Il secondo è ispirato al riverbero del mare e dei ricordi che si espandono nella mente come cerchi nell’acqua. Ogni cerchio, mai uguale al precedente, è pennellato con ossido di blu cobalto in varie intensità o con ossido di terre ocra nella versione arancio su fondo smaltato bianco a pennello.

La collezione Small Imperfect Jars

Small Imperfect Jars vuole essere un omaggio all’imperfezione e all’autenticità. Ognuna delle piccole giare in argilla smaltata, diverse per forma, dimensione, finiture e colori, è così il risultato di un processo creativo spontaneo.
In questa collezione Acone lascia che le mani seguano l’istinto, senza l’ausilio di stampi o sagome, celebrando la bellezza dell’irregolarità e dell’imprevisto anche attraverso la varietà di finiture e colori. E spaziando così, con encomiabile disinvoltura, tra diverse tecniche di finitura, dalle più lucide alle più opache, dalle texture grezze a quelle più lisce, con o senza manici.
Ogni giara è poi smaltata a mano ad immersione, usando prodotti realizzati esclusivamente con pigmenti naturali e cristalline vetrose.



