Chi ha paura dell’AI? L’algoritmo dialoga con il progetto
Iperdesign. Quattro esempi eccellenti, tra mondo della produzione e sperimentazione, ci rivelano il lato meraviglioso della tecnologia informatica applicata al design.

L’uso dell’intelligenza artificiale in ausilio alla creatività dei progettisti è tra i temi caldi dell’ultimo periodo e, a distanza di sette anni fa quando se ne testò i primi risultati nel design di prodotto con la sedia AI di Philippe Starck per Kartell, la ricerca sta ora mostrando nuove applicazioni che vanno oltre l’oggetto.
Assodato oramai che gli strumenti offerti non sostituiranno, almeno per ora, il “pensiero laterale” dei designer ma rappresentano un potenziale da esplorare per produrre innovazione, vediamo alcuni progetti recenti applicati a materiali e superfici per l’architettura d’interni e il design.

Marmi generati per pattern mai visti
Il progetto di un gres a effetto marmo mediante algoritmi e ispirato a principi di biomimesi, parte nel 2023 come una sperimentazione interdisciplinare tra tre diverse realtà – il noto studio di architettura internazionale ACPV ARCHITECTS (Antonio Citterio e Patricia Viel), il Gruppo Replay e l’azienda leader nei rivestimenti Marazzi – per la realizzazione di una produzione speciale di lastre da inserire negli spazi della nuova sede Reply di Torino nell’ex Caserma De Sonnaz. Le competenze di quest’ultima nei servizi digitali ha dato un contributo fondamentale, dal momento che il team di Machine Learning Reply specializzato in Intelligenza Artificiale, insieme agli architetti, ha lavorato alla riproduzione su grande scala delle superfici evitando di creare un effetto ottico di allucinazione e mantenendo un’efficacia realistica di quanto riprodotto.
Come afferma Patricia Viel, CEO e Co-founder di ACPV ARCHITECTS:
Le superfici ceramiche nate da questa collaborazione non sono semplici rivestimenti, ma marmi inediti, dove tecnologia e sensibilità progettuale si fondono.
La capacità di evocare la qualità estetica naturale ottenuta senza intaccare il patrimonio geologico apre non solo nuove possibilità creative ma consente, al tempo stesso, di ottimizzare passaggi chiave del processo produttivo, come l’approvvigionamento e la logistica dei materiali.
Una carta da parati polisensoriale

Entra a far parte della collezione CO.DE Contemporary Design Wallcoverings – divisione di Jannelli&Volpi dedicata al progetto tailor-made che si distingue anche per l’innovazione tecnologica – la carta da parati Chimera, mai nome fu più appropriato, della fotografa Silvia Badalotti. Attratta da tempo dall’Intelligenza Artificiale come mezzo per sperimentare nuove forme strettamente legate alla fotografia (sua l’ultima campagna virale realizzata con AI per il marchio ETRO) l’autrice in questa collezione mette in scena con i suoi disegni un mondo a metà tra fotografia e illustrazione. La collezione gioca con questa dualità, sfuggendo a una definizione netta, evocando texture tattili, tridimensionali, pur rimanendo su una superficie bidimensionale.
L’algoritmo ha introdotto un livello di imprevedibilità che ho poi raffinato, guidando il risultato verso un equilibrio tra dettagli realistici e suggestioni pittoriche.
Afferma Silvia Badalotti, svelando come siano le luci a evocare l’effetto di sospensione tra il tangibile e l’evanescente. Nella carta da parati l’uso dell’AI ha aperto un dialogo tra la precisione della fotografia e la fluidità dell’illustrazione; infatti, la luce non è fissa, ma sembra scivolare sulla superficie. Sfruttando l’ambiguità tra fotografia e disegno, l’AI ha reso possibile una fusione tra texture reali e pennellate digitali, creando un risultato immaginifico.
Quando il divano monitora il benessere
In occasione della Milano Design Week 2025, Ricoh, brand noto a livello mondiale per i servizi digitali e le soluzioni di stampa, ha presentato una tecnologia innovativa che, sfruttando le potenzialità dell’AI, permette di inserire speciali sensori su qualsiasi tipo di tessuto tramite una avanzata tecnica di stampa conduttiva a getto d’inchiostro, integrando pattern e decorazioni differenti e rendendoli portatori di funzionalità avanzate.
Un saggio di questa ricerca è stato offerto in Soul and Soil, un’installazione interattiva che ha permesso ai visitatori di esplorare come le tecnologie avanzate possano aiutare a migliorare la salute fisica e mentale negli ambienti di lavoro.
I sensori “intelligenti” applicati a elementi d’arredo, come un divano, un tappeto o una seduta, trasformano questi ultimi in strumenti di connessione capace di monitorare parametri personali, intercettare, raccogliere ed elaborare una vasta gamma di dati, facendoli comunicare efficacemente tra di loro. Degli “oggetti con l’anima” per riflettere la visione della filosofia animista giapponese. Le applicazioni sono molteplici e si estendono oltre gli ambienti di lavoro e l’industria dell’arredo, all’ambito medicale e sanitario, dalla gestione di ambienti complessi al real estate.
IA e Design Rigenerativo
Offre un esempio di come l’AI possa essere fondamentale per progetti complessi l’opera Sea Oasis – Survival Architecture, vista alla Biennale Architettura 2025, nata dall’incontro dello studio milanese Dotdotdot con la ricercatrice Olivia Cassetti, dell’Università di Padova, impegnata nell’analisi dei risultati di operazioni di ripristino marino nella Laguna di Venezia finalizzate al mantenimento e al rifiorire della biodiversità.

centro: Dotdotdot, Sea Oasis – Survival Architecture, Visual representation of aquatic organism using a custom GenAI model, Biennale Architettura 2025
destra: Dotdotdot, Sea Oasis – Survival Architecture, Details of the artificial reef concept, Biennale Architettura 2025
Si tratta di una serie di elementi artificiali stampati in 3D, progettati algoritmicamente a partire da forme organiche ispirate a quelle prodotte naturalmente dalla fauna marina. In secondo momento, seguendo le logiche del Design Rigenerativo, questi verranno immersi nella Laguna nel luogo esatto definito dall’AI a seguito dei ragionamenti portati avanti sulla base dei dati forniti e l’impatto delle strutture sulla proliferazione della vita marina.
Il Mediterraneo è un prezioso bacino di biodiversità, dove ingegneri ecosistemici – piccole creature come ostriche – creano architetture sottomarine capaci di sostenere, rigenerare e aggregare la vita, e il progetto vuole esplorare come, attraverso l’analisi dei dati relativi a questi parametri e della loro evoluzione temporale, l’intelligenza artificiale generativa possa supportare gli scienziati nella progettazione di interventi di ripristino efficaci.







