Rimborso IMU: come funziona la doppia esenzione per i coniugi

Autore:
Di Geronimo Daniele
  • Laurea in Lettere moderne
Tempo di lettura: 5 minuti

I coniugi che vivono in due case diverse nelle quali hanno differente residenza sono soggetti all’esenzione del pagamento dell’IMU. Ecco come funziona e come chiedere il rimborso.

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Rimborso IMU: come funziona la doppia esenzione per i coniugi

La scadenza per il pagamento dell’acconto dell’IMU per il 2024 è scaduta, ma in alcuni casi è possibile richiedere il rimborso. È il caso di quei coniugi che sono regolarmente sposati ma hanno la residenza in due abitazioni differenti per le quali l’IMU non va pagata. Se lo hanno fatto possono rivolgersi al proprio Comune per ottenere il rimborso. Ecco cosa c’è da sapere.

Quando e come ottenere il rimborso dell’IMU

La possibilità di ottenere il rimborso dell’IMU già versata interessa i coniugi che hanno una doppia residenza. Tale disciplina trae fondamento dalla sentenza 209 del 13/10/2022 della Corte Costituzionale che ha dichiarato illegittima la norma (che era in vigore dal 2011) che limitava l’esenzione al pagamento dell’IMU a una sola abitazione.

Quella norma, infatti, stabiliva che le coppie sposate (così come quelle unite civilmente) che avevano residenza in abitazioni diverse, sia all’interno dello stesso Comune che in due Comuni differenti, potevano ottenere l’esenzione al pagamento dell’IMU solo per una delle due case e nello specifico quella nella quale dimorava e risiedeva il possessore e il suo nucleo familiare. L’altra abitazione era classificata di conseguenza come seconda casa e come tale soggetta al pagamento dell’IMU.

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Ma cosa si intende per nucleo familiare? È proprio su questo punto che è intervenuta la Corte Costituzionale che ha eliminato questo riferimento consentendo di fatto l’esenzione dal pagamento dell’IMU per entrambe le abitazioni. La Consulta ha ritenuto illegittimo prevedere misure fiscali che di fatto penalizzano persone che non vivono insieme ma siano sposate o unite civilmente.

Per poter accedere al rimborso dell’IMU è però necessario rispettare delle condizioni. Molto semplicemente bisogna poter dimostrare che per ciascuna delle due abitazioni sia effettiva la residenza e la dimora. Come la si dimostra? Tramite le bollette delle utenze (acqua, luce e gas) che dimostrino che ci siano consumi congrui durante l’anno. Anche la posizione del medico di medicina generale (il medico di base) può essere sufficiente a dimostrare la dimora e la residenza in una determinata abitazione.

Come chiedere il rimborso

In tutti questi casi, quindi, cosa bisogna fare per ottenere il rimborso dell’IMU? Va ricordato innanzitutto che l’esenzione riguarda esclusivamente la propria quota di proprietà. Due coniugi che sono entrambi proprietari al 50% dei due immobili in questione ha diritto all’esenzione, e quindi al rimborso, limitatamente all’immobile nel quale risiede e dimora abitualmente. Per l’altro 50%, infatti, dovrà pagare l’IMU.

Nel caso in cui si sia versata l’IMU interamente bisogna rivolgersi al Comune di riferimento e chiedere il rimborso. Non ci sono procedure specifiche e ogni amministrazione potrebbe prevedere la propria o richiedere documenti diversi. In tutti i casi è possibile chiedere il rimborso entro cinque anni dalla data del versamento. Va infine sottolineato come in materia di IMU, come sottolineato anche dalla stessa Corte Costituzionale, sia necessario valutare caso per caso e analizzare eventuali condizioni specifiche.

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