Ortholite Cirql, le scarpe riciclabili 100% green
Dalla collaborazione tra Novamont e OrthoLite è nato un nuovo materiale grazie al quale realizzare delle scarpe completamente prive di plastica.

Ormai è chiaro che la moda sta cercando delle soluzioni che siano sempre più sostenibili sia per quanto riguarda i materiali che la distribuzione. In quest’ottica, dunque, s’inserisce anche la collaborazione tra Novamont e OrthoLite. La prima è un’azienda leader nella produzione di bioplastiche biodegradabili e compostabili. La seconda, invece, si occupa realizzare solette e materiali per calzature sostenibili.
Insieme hanno dato vita a Ortholite Cirql, un nuovo materiale per mettere sul mercato delle scarpe senza plastica. Ossia a prova di circolarità. Ma cos’è, nello specifico, Ortholite Cirql? Scopriamolo insieme.
La struttura di Ortholite Cirql

Si tratta, nello specifico di un materiale nato dall’incontro tra un elemento schiumogeno senza sostanze chimiche, con un biopolimero. Da questa breve descrizione si comprende che si tratta di un elemento assolutamente non inquinante, prodotto attraverso materie prime vegetali. Ciò vuol dire che può essere rimesso nel circolo produttivo grazie a un riciclo chimico avanzato a basso consumo energetico. Oltre a questo, poi, è anche possibile inserirlo nuovamente in natura grazie all’utilizzo di metodi di compostaggio industriale.
Ma com’è possibile gestire il flusso di riciclaggio di questo tipo di prodotto? Piuttosto semplicemente attraverso a collaborazione tra i marchi di calzature e il settore della gestione dei rifiuti. Da parte sua, comunque, OrthoLite Cirql evita già l’accumulo di microplastiche persistenti. Le sue particelle, infatti, hanno la capacità di biodegradarsi come i polimeri naturali come della cellulosa.
La collaborazione tra Novamont e OrthoLite

Nella collaborazione tra le due aziende i compiti sono stati suddivisi in zone d’interesse ben precisi. La ricerca Novamont, ad esempio, ha sviluppato il biopolimero Origo-Bi su misura per il processo di schiumatura privo di sostanze chimiche di OrthoLite Cirql.
Per raggiungere questo successo l’azienda statunitense ha utilizzato dell’ azoto combinato con energia rinnovabile. Ma in che modo, nella sostanza, questo metodo differisce maggiormente da quelli di schiumatura convenzionali, utilizzati normalmente dalle altre aziende? A fare la differenza è, senza dubbio, l’assenza di additivi chimici pericolosi o tossici. Per ottenere questo, dunque, i pellet di biopolimero vengono fusi e miscelati con azoto liquido a pressione estrema. Si tratta di un processo di stampaggio a iniezione che riesce a ridurre il consumo di energia, creando velocemente un pezzo finito e senza produrre rifiuti.
Le due aziende propongono così una nuova soluzione che, come hanno dichiarato i promotori dell’iniziativa, è in grado di contribuire a ridurre l’impatto ambientale dell’industria calzaturiera mondiale, un mercato che vale intorno ai 400 miliardi di dollari.
Attualmente OrthoLite Cirql non è ancora stata commercializzata. Il passaggio dalla fase di test alla produzione dovrebbe avvenire nella seconda metà del 2023.