Ode a Frama Cph: il minimal estremo che ci riporta all’essenza della funzione

Autore:
Antonino Aiuto
Tempo di lettura: 4 minuti

Lo ammetto: sono un fan appassionato di Frama Cph, peccato che il mio portafoglio sia un po’ restio a seguirmi in questo che fu un giovanile innamoramento, quando, bisogna ammetterlo, i pezzi d’arredamento della casa danese si potevano ancora ottenere a cifre abbordabili. Ma da allora quest’azienda del minimal direi quasi estremo è cresciuta, in clienti, in produzione e quotazione, per via della loro eminente capacità di riportare ogni cosa all’essenza primigenia della sua funzione.

Guarda il video

Foto dal sito Frama Cph
Foto dal sito Frama Cph

Le linee di Frama paiono sempre intese come semplici separatori di piani prospettici, sono riportate al minimo ingombro, lasciando spazio alla potenza dei materiali e al controllo che i loro designer riescono a esercitarvi appena coccolandoli con l’estrema cura di processi produttivi essenziali, di tipo o almeno ispirazione artigianale. Le forme sono – mi si permetta l’azzardo descrittivo – quelle dei carpentieri che mettono l’abito migliore. Tutto finisce per essere estremamente bello, o almeno affascinante, perché eminentemente nudo ed esposto ad esplicitare la funzione.

Foto dal sito Frama Cph
Foto dal sito Frama Cph

Questo è tanto più evidente in alcuni pezzi di arredamento o in alcuni loro dettagli, tanto vecchi come nuovi: l’esemplarità della struttura della Bracket Chair, linee rette che si concedono l’obliquità solo nella staffa di raccordo tra seduta e zampe posteriori, oltre che sullo schienale appena curvato a dare una certa ergonomicità; l’Adam Stool delle origini, uno sgabello in varie altezze e lunghezze con una semplice struttura di sostegno in tubolare di acciaio naturale o verniciato, seduta rettangolare con gli angoli stondati e un foro centrale per permetterne la presa a una mano; la 9,5° Chair,  disegnata da Rasmus Bækkel Fex, un oggetto che incrocia art e design, super citazione delle vecchie sedie sbilenche in legno dei nonni dopo aver per tanti anni servito indefessamente il focolare.

Foto dal sito Frama Cph
Foto dal sito Frama Cph

Perché Frama, in effetti, non pare voler costruire a forza la bellezza e farla indossare agli oggetti ma individuarla su di loro nelle caratteristiche intrinseche della loro storicità così come l’abbiamo conosciuta sin dalla loro invenzione, a volte anche casuale. Ci riferiamo, ad esempio, alla 64 Bench, una panca che pare provenire direttamente dai cantieri della ricostruzione del Dopoguerra, una base che ricorda le travi di acciaio dei grattacieli americani o le “putrelle” di rinforzo di certi solai dei nostri vecchi centri storici, con una seduta in pregiato marmo che pur nella sua rifinitezza (e raffinatezza) non cessa mai di rimandare ai marmi di recupero che troviamo nelle nostre periferie urbane o in quei vecchi casali italiani che, a un certo punto, tocca sgomberare magari per procedere alla loro ristrutturazione.

Foto dal sito Frama Cph
Foto dal sito Frama Cph

Tutto, insomma, in Frama ricorda la storia dei materiali e degli usi, in un rimando continuo alla semplicità dei nostri bisogni ma all’eleganza del servizio che un oggetto dato ci offre. L’eleganza, dunque, della luce, intesa come fonte luminosa o effetto della stessa. Anche qui la “piattina” dei nostri avi fa un salto in avanti rispetto alla pur dignitosa ma semplice “replica” per divenire quel tocco di estrema eleganza che apre e chiude il cerchio delle nostre stanze, dei nostri ambienti: mi riferisco alle Cone e Circle Shade Light, in varie misure, senza scordare l’incredibile “trovata” – sia qui detto in maniera positiva – della 90° Floor Light, applicando una piastra piegata di metallo nobile alla famosa lampadina col filo delle nostre notti estive.

Foto dal sito Frama Cph
Foto dal sito Frama Cph

E se c’è comunque un’evidente specificità geografica in queste scelte di design, anche nella riproposizione di un classico danese (e scandinavo) come la Royal System di Poul Cadovius, la citazione diventa reinvenzione con la semplice (si fa presto a dir “semplice”!) scelta dell’acciaio inossidabile al posto del teak.

Frama Cph: foto e immagini