Non gettare nulla: la moda si fa sempre più ecologica
Un marchio tutto italiano quello di MTOF, guidato da Alessia Beraldin e Eleonora Abbate, che oggi ha una marcia in più. Le designer hanno un’idea molto chiara riguardo le produzioni future, basate sull’utilizzo di filari da recupero. L’approccio no waste del duo veronese è orientato al recupero e alla diminuzione dell’inquinamento. Una concezione green quella di MTOF volta a sostenere l’ambiente ed evitare gli sprechi.
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In un piccolissimo borgo vicino a Verona, Valeggio sul Mincio, si trova l’incantevole sede del brand MTOF, brand guidato da due donne dall’animo eco-friendly. Le designer hanno da sempre sostenuto un approccio naturalistico della produzione partendo dall’utilizzo di materiali di scarto e scampoli di magazzino.
MTOF nasce dalla storica manifattura (classe 1974) MF1, quando Mario Foroni e Paola Titoni hanno deciso di dire “no” allo spreco. L’idea green si è fatta ancora più virtuosa grazie al coinvolgimento delle due designer che si sono formate proprio nell’azienda.
Un processo di lavorazione super creativo e contro lo spreco
Per rendere reale l’idea del no waste, le due designer hanno usato la propria creatività. MTOF utilizza una tecnica molto particolare per evitare gli sprechi: radunare i filati sul pavimento formando un vero e proprio tappeto.
Questo è lo start, l’inizio del processo produttivo che permette di scegliere gli abbinamento giusti, dai colori ai materiali. La creatività delle designer sta proprio qui: fissando il pavimento di tessuti scelgono le texture e i colori dando vita alle diverse collezioni.
L’approccio che utilizza MTOF è contro qualsiasi tipo di spreco perché la linea produttiva si basa solo sui materiali che sono concretamente a disposizione. In pratica vengono realizzati capi in virtù dei chili di filato già presenti.
Questa è quindi una vera e propria sfida creativa perché è necessario adattarsi sulle risorse tangibili.
Il lavoro artigianale per evitare scarti di tessuto
Oltre alla creatività delle designer, MTOF si avvale di esperti artigiani e di complessi macchinari per evitare gli sprechi. Partendo dal concetto di eliminare qualsiasi taglio del tessuto, le macchine produttive lavorano “a calata”, questo significa che il filato non viene troncato. Qui interviene la mano esperta di meticolosi artigiani che controllano il processo proprio per evitare tagli inutili.
Questo meccanismo consente di eliminare il problema delle eccedenze di tessuto. Di conseguenza ci sono pochissimi scarti che, comunque, non vengono buttati.
Un ulteriore elemento che contraddistingue il lavoro di MTOF, infatti, è la creazione di una collezione patchwork. La linea, denominata WAMS (what a messy surprise) si caratterizza per la combinazione di tessuti differenti che danno vita a un mosaico intricato e studiato nei minimi particolari.

L’infinita versatilità delle collezioni MTOF
Il lavoro delle designer si realizza con collezioni particolari che non hanno nulla di banale. L’impegno di Alessia Beraldin e Eleonora Abbate è volto a dare vita a creazioni che possono essere infinitamente versatili. Per farlo, il duo femminile si basa su una conoscenza storica del materiale e tecniche innovative no waste.
Le loro collezioni prescindono dalla stagione, proprio per l’utilizzo di filati differenti. La mission di MTOF è infatti quella di rendere i capi versatili e adatti a ogni occasione.
La maglieria non deve essere associata solo ai climi freddi,
dichiarano le designer, perché alcuni tessuti, se scelti con criterio, possono anche proteggere dal caldo. Ne è un chiaro esempio la collezione per la prossima primavera estate dove i pantaloni dal taglio morbido si abbinano a top brillanti in lurex. Un capo intramontabile è poi il cardigan realizzato con la tecnica WAMS dove tessuti a coste (tipicamente invernali) si sposano alla perfezione con trasparenze seducenti (perfette per l’estate).