Arriva Malala, la borsa che nasce dalla buccia di mela, per non sprecare nulla
Il designer Luca Nichetto ha fatto la sua prima incursione negli accessori moda con la borsa Malala, parzialmente prodotta con mele per il marchio di pelletteria vegana Angela Roi.

E se il futuro delle fashionist prevedesse anche l’acquisto di una borsa realizzata con frutta? In effetti si tratta di una possibilità più vicina di quanto non si possa credere. A realizzarla è stata Angela Roi, che ha dato vita proprio al modello Malala, caratterizzato da pelle di mela. Si tratta di un tessuto che viene creato utilizzando scarti come bucce e torsoli che, altrimenti, andrebbero sprecati.
A questa fibra completamente naturale, poi, è stato aggiunto il materiale plastico poliuretanico derivato dal petrolio. Questo viene già comunemente utilizzato per la pelletteria vegana.
Per finire, la miscela è applicata su un supporto misto cotone-poliestere. Secondo Nichetto Studio, in questo modo il tessuto mantiene sia la sensazione che l’aspetto della pelle. Allo stesso tempo, poi, ha il vantaggio di cambiare nel tempo, sviluppando una consistenza più morbida e una lucentezza naturale.
Credo che considerando la situazione economica, le sfide ambientali e questa crisi del mondo, il design dovrebbe cercare di trovare risposte nella creazione di oggetti durevoli e sostenibili
ha detto Nichetto.
Perché Malala?

La borsa prende il nome dall’attivista per l’istruzione pakistana e premio Nobel per la pace Malala Yousafzai e presenta un design distintivo con quattro tasche funzionali integrate nell’apertura superiore. La sua linea è ispirata ad un baule da viaggio con molti scomparti.
Allo stesso tempo, la forma richiama i contenitori di patatine dei fast food, conferendo alla borsa quella che Nichetto Studio descrive come un’”anima pop”.
La borsa Malala, inoltre, è cruelty-free. Il che vuol dire che non ci sono animali coinvolti nella produzione. La pelle di mela utilizzata, poi, proviene dall’azienda italiana Pelletteria Fusella, che utilizza scarti di mele provenienti da un frutteto dell’Alto Adige.
Le mele del frutteto vengono utilizzate per prodotti come succhi e marmellate e producono ogni anno circa 30.000 tonnellate di scarti, come torsoli e bucce, che sono inviati in discarica o bruciati. In questo modo, dunque, nulla va sprecato.
L’obiettivo green di Angela Roi

L’obiettivo di Angela Roi è cercare opzioni di materiali migliori e, alla fine, utilizzarne uno che sia al 100% privo di plastica e biodegradabile. Un fine che possibile raggiungere con il migliorare della tecnologia. Mentre molte alternative in pelle a base vegetale stanno arrivando sul mercato, alcune contengono ancora un componente in plastica, in particolare come rivestimento, per garantire il tipo di durata che ci si aspetta dai beni di consumo.
Un’opzione simile, ad esempio, proviene dall’azienda olandese Beyond Leather, il cui tessuto Leap è realizzato mescolando gli scarti con gomma naturale e utilizzando un supporto in tessuto e un sottile rivestimento protettivo in plastica.