FederlegnoArredo a Ecomondo 2025: il design italiano e la sostenibilità circolare
La presenza di FederlegnoArredo a Ecomondo 2025 permette di confermare quest’anno come quello chiave per l’economia circolare. Tra nuove normative e sperimentazioni, la transizione ecologica è davvero iniziata.
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Nel 2025 la filiera del legno-arredo italiano si trova ad affrontare una svolta storica, merito anche dell’entrata in vigore di nuove normative europee sulla gestione dei rifiuti, sulla tracciabilità delle materie prime e sulla responsabilità dei produttori. Il settore sceglie di non attendere le scadenze e anticipa, sperimenta e si presenta a Ecomondo 2025 come protagonista della transizione ecologica.
Alla fiera, in programma dal 4 al 7 novembre al Quartiere Fieristico di Rimini, FederlegnoArredo porta al centro del dibattito una visione industriale che unisce tracciabilità, circolarità e innovazione, affrontando con pragmatismo un cambiamento epocale.
FederlegnoArredo a Ecomondo 2025: la conferma dell’anno del settore legno-arredo

A contribuire alla definizione del 2025 come anno chiave per l’ecodesign è il nuovo quadro normativo europeo, che segna un punto di svolta per l’intera filiera. A ridefinire processi e responsabilità sono in particolare il PPWR, che disciplina gli imballaggi e i rifiuti di imballaggio con obiettivi chiari su riuso e riciclo, il EUDR, il regolamento anti-deforestazione che richiede tracciabilità avanzata sulle materie prime, e l’EPR, la Responsabilità Estesa del Produttore, che coinvolgerà anche i produttori di arredo nella gestione dei rifiuti post-consumo.
FederlegnoArredo, dal suo canto, ha però scelto di non limitarsi a seguire le norme, ma di anticiparle, avviando sperimentazioni e progetti pilota per definire modelli efficienti e replicabili.
A dimostrarlo è lo stesso presidente della Federazione Claudio Feltrin, che sottolinea come la sostenibilità non debba essere solo un obiettivo istituzionale, ma una strategia condivisa tra imprese e istituzioni.
Il design italiano è già leader nella gestione responsabile delle risorse, ma oggi la sfida è conciliare competitività industriale, sostenibilità reale e fattibilità operativa. Ecomondo diventa così il luogo del confronto, dove un modello industriale europeo può prendere forma partendo dal dialogo tra imprese, ricerca e istituzioni.
I progetti di economia circolare e innovazione

In quest’ottica di anticipazione, diversi sono i progetti presentati da FederlegnoArredo a Ecomondo 2025. Tra tutti spicca tutti spicca EcoReFibre, un’iniziativa europea dedicata al riciclo degli scarti di legno e alla loro trasformazione in pannelli di fibre e nuovi materiali per l’edilizia. Un esempio concreto di economia circolare applicata al design, dove ciò che era considerato scarto diventa risorsa e valore.
Ogni giorno è poi caratterizzato dalla una nuova presentazione. Per esempio, il 5 novembre, insieme ad Assoimballaggi, saranno presentate le opportunità legate al regolamento PPWR. Focus su riciclabilità, riutilizzo e compostabilità degli imballaggi in legno e sughero e su uno studio LCA condotto con l’Università di Firenze, che evidenzia i benefici ambientali dei pallet in legno su misura.
Il 6 novembre sarà invece dedicato alla Responsabilità Estesa del Produttore e vedrà protagonisti FederlegnoArredo e il Consorzio Nazionale Sistema Arredo per illustrare una sperimentazione avviata in quattro città italiane per testare sistemi di raccolta e riciclo dei mobili a fine vita. Si tratta di una delle prime iniziative europee volontarie nel settore, pensata per costruire un modello nazionale prima che l’obbligo diventi operativo.
Il 7 novembre l’attenzione sarà rivolta al regolamento EUDR. Il settore si posiziona infatti come interlocutore strategico per garantire una transizione che tuteli l’ambiente, ma senza penalizzare le filiere industriali. L’obiettivo è armonizzare sostenibilità e competitività.
FederlegnoArredo a Ecomondo 2025: immagini e foto
La partecipazione di FederlegnoArredo a Ecomondo è più di una presenza istituzionale. È il segnale concreto di un settore che non si limita a seguire la normativa, ma contribuisce a scriverla attraverso progettualità, ricerca e dialogo internazionale.