Edilizia sostenibile: dalla Svizzera un materiale vivente per gli edifici

Autore:
Fabiola Criscuolo
  • Giornalista
Tempo di lettura: 5 minuti

L’edilizia sostenibile compie un altro passo in avanti. Arriva dalla Svizzera la rivoluzione con una materiale vivente che assorbe CO2 e rafforza gli edifici.

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Edilizia sostenibile: dalla Svizzera un materiale vivente per gli edifici
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Nel mondo moderno sono diversi i settori che contribuiscono alle emissioni di carbonio, le stesse che influenzano l’atmosfera e, di conseguenza, i cambiamenti climatici. Tra queste, il settore dell’edilizia è quello che più pesa a livello di inquinamento, con una percentuale del 40%.

Non mancano però, proprio in questo campo, diverse ricerche e innovazioni che portano a parlar di edilizia sostenibile. Si tratta di soluzioni in grado di migliorare i materiali attuali per contribuire alla riduzione delle emissioni di CO2.

Una dimostrazione è la nuova svolta che arriva dalla Svizzera. Qui è stato scoperto un materiale in grado di catturare l’inquinamento atmosferico e che promette di cambiare il modo di costruire in tutto il mondo-

Edilizia sostenibile: la svolta rivoluzionaria del nuovo composto

Edilizia sostenibile: dalla Svizzera un materiale vivente per gli edifici
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Il composto nuovo dell’edilizia sostenibile arriva dalla Svizzera, dove un team di scienziati ha sviluppato un materiale innovativo in grado di assorbire anidride carbonica direttamente dall’ambiente circostante. Questa nuova tecnologia integra organismi viventi, più precisamente cianobatteri, in una struttura architettonica stampabile in 3D, aprendo la strada a edifici capaci di ripulire l’aria e contribuire attivamente alla lotta contro il cambiamento climatico.

Il cuore del nuovo materiale risiede nella fusione tra biotecnologia e architettura. Per creare il composto, i cianobatteri, microrganismi noti per la loro efficienza nella fotosintesi, sono stati incorporati all’interno di una matrice di idrogel porosa. Questo gel è stato progettato per garantire il passaggio di luce, acqua e gas, elementi vitali per la sopravvivenza e l’attività biologica dei batteri. In questo modo quindi il materiale diventa vivente.

Attraverso la fotosintesi, i cianobatteri trasformano la CO2 atmosferica in biomassa. Quando nutriti con composti minerali, sono anche in grado di generare materiali solidi come il calcare, che si accumulano nella struttura rendendola più robusta e durevole. Questo doppio effetto, quello appunto del sequestro stabile di carbonio e del rafforzamento del materiale, rappresenta una soluzione senza precedenti per l’edilizia green.

Secondo lo studio e i primi test effettuati, il materiale è stato capace di catturare CO2 in modo continuativo per oltre 400 giorni, superando la quantità di carbonio contenuta nella biomassa grazie alla mineralizzazione a lungo termine. Anche a livello visivo il materiale cambia anche aspetto, assumendo una colorazione più intensa. Il colore verde che lo caratterizza diventa più carico durante l’attività fotosintetica, segnalando il funzionamento del processo biologico.

Applicazioni future e sfide da affrontare

Edilizia sostenibile: dalla Svizzera un materiale vivente per gli edifici
Photo by jplenio – Pixabay

L’idea di rivestire facciate di edifici con materiali bioattivi apre nuove prospettive per l’architettura urbana e la rigenerazione ambientale. In futuro, si potrebbero realizzare interi quartieri capaci di assorbire l’inquinamento anziché contribuirvi. Tuttavia, prima di un’applicazione su larga scala, è necessario affrontare alcune criticità, come per esempio la gestione dei nutrienti essenziali per i batteri o la possibile modifica genetica per aumentarne l’efficienza e la durata nel tempo.

Durante una recente esposizione internazionale a Venezia, sono stati però presentati prototipi architettonici realizzati con questo materiale, capaci di assorbire la stessa quantità di CO2 di un albero adulto, simulando una nuova armonia tra costruito e natura.

In un’epoca in cui l’edilizia è responsabile di una quota significativa delle emissioni globali, soluzioni innovative come questa potrebbero rappresentare un punto di svolta da non sottovalutare. L’unione tra tecnologia e natura diventa infatti una possibilità concreta, già visibile nei laboratori e, presto, anche nelle città del futuro.

Edilizia sostenibile: immagini e foto

Il nuovo materiale edilizio studiato in Svizzera rappresenta una sintesi tra ingegneria e biologia, progettato per costruire in modo più consapevole e resiliente. Non si tratta solo di un’alternativa ai materiali tradizionali, ma di un nuovo modello costruttivo, in cui l’edificio diventa organismo attivo nella salvaguardia ambientale.