Edificio autosufficiente: a Lione le prime case senza riscaldamento e aria condizionata

Autore:
Fabiola Criscuolo
  • Giornalista
Tempo di lettura: 5 minuti

É stato inaugurato a Lione il primo edificio autosufficiente. Grazie al nuovo metodo 22-26 non richiede riscaldamento o aria condizionata.

Guarda il video

Edificio autosufficiente: a Lione le prime case senza riscaldamento e aria condizionata
Photo by 652234 – Pixabay

Il mondo dell’edilizia è sempre più incentrato nella ricerca di soluzioni in grado di favorire la transizione energetica e soprattutto nella realizzazione del famoso Net Zero richiesto dall’Unione Europea entro il 2050. Le diverse innovazioni del settore sono una dimostrazione evidente di questo impegno.

Sulla base di nuove idee e diverse ricerche, nasce a Lione, nel quartiere Confluence, un edificio che potrebbe riscrivere il futuro dell’edilizia sostenibile. Si chiama “22-26”, si affaccia sulla Saona e si distingue per la mancanza di impianti di riscaldamento e condizionamento.

Nessun termostato, nessun radiatore, nessuna pompa di calore. Il comfort degli inquilini è garantito da scelte architettoniche intelligenti, che sfruttano il potere della materia e della ventilazione naturale.

Edificio autosufficiente: a Lione nasce il progetto del futuro

Edificio autosufficiente: a Lione le prime case senza riscaldamento e aria condizionata
Photo by OpenClipart-Vectors – Pixabay

Il nuovo edificio autosufficiente realizzato a Lione porta la firma dello studio austriaco Baumschlager Eberle, con la collaborazione del gruppo immobiliare Nexity, specializzato in edilizia innovativa. L’obiettivo è stato quello di realizzare una casa capace di mantenere una temperatura interna costante tra i 22 °C e i 26 °C tutto l’anno, senza consumo attivo di energia per il clima domestico.

Per attuare questo principio, i progettisti hanno puntato sul concetto della massa termica, un metodo tanto semplice quanto antico. Le pareti del 22-26 sono costruite con mattoni cavi molto spessi, capaci di assorbire il calore durante il giorno e rilasciarlo lentamente durante la notte. Questo principio consente di smorzare gli sbalzi termici e mantenere una temperatura interna stabile in ogni stagione.

In inverno, il calore prodotto dalle attività quotidiane che si svolgono in casa è sufficiente a riscaldare gli ambienti. In estate, invece, la massa muraria protegge dal caldo esterno e contribuisce a mantenere freschi gli interni. Il risultato è una casa che si autoregola, senza interventi manuali.

Al posto di impianti meccanici, il 22-26 utilizza un sistema di ventilazione passiva automatizzato. Dei sensori monitorano temperatura, umidità, vento e luce, e in base ai dati raccolti aprono o chiudono finestre e persiane automaticamente.

In questo modo, l’aria si rinnova in maniera costante, silenziosa e naturale. Gli abitanti non devono preoccuparsi di nulla perché il sistema agisce da solo, garantendo comfort e salubrità. Una soluzione che unisce tecnologia e semplicità, in perfetto equilibrio.

Minimi consumi, massima accessibilità

Uno degli aspetti più particolari del progetto è l’estrema efficienza energetica. L’edificio autosufficiente consuma tra 2 e 9 kWh per metro quadrato all’anno, un dato che rappresenta un consumo fino a 5 volte inferiore rispetto ai migliori edifici a basso impatto energetico attualmente in commercio.

L’edificio è orientato e progettato in modo da sfruttare al massimo la luce naturale, riducendo la necessità di illuminazione artificiale. Inoltre, il tetto ospita pannelli fotovoltaici che producono energia rinnovabile, contribuendo ulteriormente alla quasi totale autosufficienza energetica.

Non si tratta solo di un progetto avveniristico per pochi privilegiati. Il 22-26 integra anche una componente sociale concreta, in quanto alcuni appartamenti sono venduti con la formula del Bail Réel Solidaire (BRS), un sistema che separa la proprietà del terreno da quella dell’immobile.

Questo permette di abbattere i costi di acquisto e rendere la casa accessibile anche a famiglie con reddito medio o basso. Una scelta che va nella direzione della giustizia abitativa, rendendo la transizione ecologica più inclusiva.

Edificio autosufficiente: immagini e foto

Il 22-26 realizzato a Lione dimostra che è possibile costruire edifici sostenibili, efficienti e accessibili senza sacrificare il comfort. Un modello replicabile in altre città, soprattutto in tempi in cui il cambiamento climatico e la crisi energetica impongono nuove strategie di progettazione urbana.