Airbnb e affitti brevi, dal 2024 prelievo automatico della cedolare secca

Autore:
Verdiana Sasso
  • Giornalista
Tempo di lettura: 3 minuti

A partire da gennaio 2024, scatta il prelievo automatico della cedolare secca: dopo l’accordo con il Fisco, Airbnb comincerà a trattenere in automatico dai compensi degli host la ritenuta fiscale del 21%. Inoltre, entro il 14 gennaio i clienti dovranno decidere se far applicare la ritenuta del 21% al portale o meno, in caso di attività professionale.

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Come stabilito, Airbnb si è adeguato alla normativa italiana e a partire da quest’anno effettuerà la ritenuta delle imposte sul reddito degli host non professionali in Italia.

La legge italiana impone a Airbnb di applicare una ritenuta fiscale del 21% sui guadagni degli host non professionali derivanti da locazioni brevi (fino a 30 notti)

, è quanto si legge nella mail di comunicazione inviata agli host dalla nota piattaforma. Dunque, tutti coloro che non hanno una partita Iva e che concedono in locazione meno di 5 alloggi dovranno indicare entro il 14 gennaio se sono soggetti alla ritenuta del 21% oppure no, nel caso di attività professionale. In caso di mancata scelta, la trattenuta verrà applicata automaticamente. È doveroso precisare che il governo Meloni ha apportato alcune modifiche alla legge: la cedolare secca del 21%, infatti, verrà applicata solo quando il contribuente mette in affitto una sola abitazione. Se gli appartamenti sono da due a quattro, l’aliquota aumenta al 26% per ogni casa affittata mentre non è applicabile quando il numero è superiore.

Airbnb, dal 2024 il portale trattiene in automatico le tasse

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Come anticipato, Airbnb ha contattato gli host non professionisti per verificare se desiderano che Airbnb applichi la ritenuta fiscale sui guadagni futuri ottenuti tramite l’affitto a breve termine del loro alloggio. La piattaforma verserà l’importo trattenuto all’Agenzia delle Entrate e fornirà su base annua la certificazione unica, contenente i dettagli relativi alle ritenute fiscali sui guadagni del cliente in modo da tenerne conto per la dichiarazione dei redditi. Inoltre gli host interessati potranno controllare e monitorare in qualsiasi momento le ritenute fiscali nel loro account.

Ma quali compensi sono soggetti a ritenuta fiscale?

Solo i compensi relativi ad alloggi situati in Italia che vengono affittati a breve termine sono soggetti a ritenuta fiscale. La ritenuta fiscale (cedolare secca) si applica all’importo lordo del compenso prima di dedurre l’IVA e i costi dell’host, nonché il compenso del co-host (se applicabile). Inoltre, saranno soggette a ritenuta fiscale anche eventuali spese di pulizia. Eventuali tasse (ad esempio quella di soggiorno) riscosse e versate tramite la piattaforma non sono considerate entrate e non sono soggette a ritenuta fiscale sul reddito. Lo stesso vale per gli eventuali compensi che ricevi come co-host.

, si legge sul sito Airbnb.

Airbnb, moduli fiscali per trattenere le imposte sul reddito

Ecco i moduli che compilerà Airbnb se viene richiesto di trattenere le imposte sul reddito:

  • F-24: Airbnb verserà mensilmente all’Agenzia delle Entrate le imposte sul reddito trattenute per conto del cliente.
  • Certificazione unica (CU): Airbnb dichiarerà le imposte trattenute per conto del cliente all’Agenzia delle Entrate per ogni alloggio entro il 16 marzo dell’anno successivo a quello in cui sono stati pagati i canoni di locazione soggetti a ritenuta fiscale (ad esempio, per l’anno 2024, dovremo compilare la CU entro il 16 marzo 2025).
  • Modello 770: entro il 31 ottobre di ogni anno, Airbnb dichiarerà all’Agenzia delle Entrate le imposte sul reddito trattenute.

Airbnb 2024: immagini e foto