Airbnb e affitti brevi, dal 2024 prelievo automatico della cedolare secca
A partire da gennaio 2024, scatta il prelievo automatico della cedolare secca: dopo l’accordo con il Fisco, Airbnb comincerà a trattenere in automatico dai compensi degli host la ritenuta fiscale del 21%. Inoltre, entro il 14 gennaio i clienti dovranno decidere se far applicare la ritenuta del 21% al portale o meno, in caso di attività professionale.

Come stabilito, Airbnb si è adeguato alla normativa italiana e a partire da quest’anno effettuerà la ritenuta delle imposte sul reddito degli host non professionali in Italia.
La legge italiana impone a Airbnb di applicare una ritenuta fiscale del 21% sui guadagni degli host non professionali derivanti da locazioni brevi (fino a 30 notti)
, è quanto si legge nella mail di comunicazione inviata agli host dalla nota piattaforma. Dunque, tutti coloro che non hanno una partita Iva e che concedono in locazione meno di 5 alloggi dovranno indicare entro il 14 gennaio se sono soggetti alla ritenuta del 21% oppure no, nel caso di attività professionale. In caso di mancata scelta, la trattenuta verrà applicata automaticamente. È doveroso precisare che il governo Meloni ha apportato alcune modifiche alla legge: la cedolare secca del 21%, infatti, verrà applicata solo quando il contribuente mette in affitto una sola abitazione. Se gli appartamenti sono da due a quattro, l’aliquota aumenta al 26% per ogni casa affittata mentre non è applicabile quando il numero è superiore.
Airbnb, dal 2024 il portale trattiene in automatico le tasse

Come anticipato, Airbnb ha contattato gli host non professionisti per verificare se desiderano che Airbnb applichi la ritenuta fiscale sui guadagni futuri ottenuti tramite l’affitto a breve termine del loro alloggio. La piattaforma verserà l’importo trattenuto all’Agenzia delle Entrate e fornirà su base annua la certificazione unica, contenente i dettagli relativi alle ritenute fiscali sui guadagni del cliente in modo da tenerne conto per la dichiarazione dei redditi. Inoltre gli host interessati potranno controllare e monitorare in qualsiasi momento le ritenute fiscali nel loro account.
Ma quali compensi sono soggetti a ritenuta fiscale?
Solo i compensi relativi ad alloggi situati in Italia che vengono affittati a breve termine sono soggetti a ritenuta fiscale. La ritenuta fiscale (cedolare secca) si applica all’importo lordo del compenso prima di dedurre l’IVA e i costi dell’host, nonché il compenso del co-host (se applicabile). Inoltre, saranno soggette a ritenuta fiscale anche eventuali spese di pulizia. Eventuali tasse (ad esempio quella di soggiorno) riscosse e versate tramite la piattaforma non sono considerate entrate e non sono soggette a ritenuta fiscale sul reddito. Lo stesso vale per gli eventuali compensi che ricevi come co-host.
, si legge sul sito Airbnb.
Airbnb, moduli fiscali per trattenere le imposte sul reddito
Ecco i moduli che compilerà Airbnb se viene richiesto di trattenere le imposte sul reddito:
- F-24: Airbnb verserà mensilmente all’Agenzia delle Entrate le imposte sul reddito trattenute per conto del cliente.
- Certificazione unica (CU): Airbnb dichiarerà le imposte trattenute per conto del cliente all’Agenzia delle Entrate per ogni alloggio entro il 16 marzo dell’anno successivo a quello in cui sono stati pagati i canoni di locazione soggetti a ritenuta fiscale (ad esempio, per l’anno 2024, dovremo compilare la CU entro il 16 marzo 2025).
- Modello 770: entro il 31 ottobre di ogni anno, Airbnb dichiarerà all’Agenzia delle Entrate le imposte sul reddito trattenute.