Milano Design Week: Constance Guisset
Constance Guisset, designer e scenografa, è una delle protagoniste più originali del design francese degli ultimi 20 anni.
Nella mostra personale Surprise Party! attraverso un gioco di luci colorate induce il visitatore a prendere parte a una festa evanescente, ad avventurarsi in una nebbia colorata, a prendersi del tempo per la contemplazione.
Institut Français Milano, Palazzo delle Stelline, corso Magenta 63.
Qui la traduzione
Domanda: Che cosa è Surprise Party! ?
Risposta: Surprise Party! è allo stesso tempo la celebrazione di 12 anni del mio lavoro e un momento di sorprese per tutti. Qui posso mostrare in un grande spazio dei piccoli diorami con i miei oggetti in scala come in una scenografia e altre piccole soprese.
D: Tu lavori in diversi ambiti del progetto…
R: Ho avuto fortuna di lavorare su diversi aspetti, dal design d’interni, agli oggetti, ai libri per bambini, alle scenografie per spettacoli. Tutti questi progetti si corrispondono come in un eco perché una cosa richiama l’altra. Amo gli incontri con persone e universi diversi. Nutre me e i miei progetti. È una grande fortuna per me. Ad esempio, ora sto facendo un banco per la chiesa di Saint-Eustache e questo mi costringe a riflettere sull’ambito della religione.
Questa mostra è dedicata a dodici anni dei miei lavori. Non ho messo tutto ma un certo numero di progetti perché ho voluto usare gli oggetti come degli elementi di una scenografia. Tutti gli oggetti parlano tra di loro e il tutto comunica insieme e si articola. Ogni volta sono sorpresa di vedere il mio lavoro in retrospettiva. All’inizio c’è un momento di paura, si mette in mostra molto di sé: è come tracciare una storia. Questa è la quinta esposizione che faccio ed è sempre molto emozionante e mi aiuta ad andare avanti.
D: Cosa significa per te la Milano design week?
Ogni anno vengo per mostrare delle novità. Quest’anno è il caso di questa mostra. Devo dire che ogni anno si sente una certa eccitazione, anche di pressione per tutti designer. È allo stesso tempo molto bello, interessante, ma anche stressante e comunque si respira una forma di energia molto forte. Molti desideri che si trasformano in oggetti e in incontri.
D: Questa esposizione alla fine è come una performance…
Penso che una mostra debba essere uno spettacolo e accompagnare le persone in un racconto. Farle attraversare un momento della mia vita: oggi si tratta di un super party, ieri era un viaggio su un altro pianeta. Ogni volta mi invento qualcosa: non mi interessa mettere degli oggetti in uno spazio bianco parlando solo agli addetti ai lavori ma creare un’esperienza soprattutto per chi non conosce il design. Così le persone si fanno un’idea generale e poi guardano dei disegni, delle maquette e in questo modo si avvicinano al tema. È un vero piacere. L’idea di guardare, essere nutrito, trasportato in un viaggio. Con la musica, il colore, un tappeto, la scintilla su un metallo, la scenografia, vengono trasportati in un universo un po’ magico come può fare un illusionista portandoci da un mondo a un altro mentre fa accadere qualcosa.
