Hotel Silena by Studio noa*: il lato mistico della montagna
Situato all’estremità della Valle di Valles, in Alto Adige, il resort rinnovato dallo studio di architettura di Bolzano riunisce due mondi distanti accomunati dalla dimensione spirituale.

Un luogo dove due culture lontane si incontrano e trovano la comune intersezione. Stiamo parlando dell’hotel Silena, una volta noto come Moarhof, oggi arricchito con un nuovo ingresso, sei nuove suite e un’area benessere per adulti. L’intervento del 2022 completa il progetto iniziato cinque anni fa con un primo cambiamento, un percorso seguito in tutte le sue fasi dallo Studio noa* di Bolzano.
La struttura si trova all’estremità della Valle di Valles, in Alto Adige, immerso in un paesaggio dove domina quell’atmosfera di calma solenne che riappacifica con l’universo e che solo la montagna sa restituire. Proprio questa sensazione di raccoglimento e misticismo suggerita dall’ambiente naturale ha offerto la possibilità di esprimere la passione per l’Oriente, con la sua cultura e i suoi rituali fortemente spirituali, che la committenza ha sviluppato dopo un viaggio in Asia.
L’ingresso in un mondo nuovo

Un nuovo portale in legno accoglie gli ospiti. È stato realizzato secondo una tecnica asiatica che prevede l’uso esclusivo di travetti orizzontali e verticali ininterrotti nei giunti. Da qui si accede a un’area dalle pareti scure, tinteggiate con una tecnica a spatola ruvida con inserti minerali. Nel simbolismo che ritroviamo nei diversi elementi del progetto, rappresenta una sorta di passaggio catartico che purifica e prepara all’ingresso nel mondo di Silena.
Sì, perché già dalla hall si percepisce una differenza di ritmo. Al contrario della disposizione standard, la reception è volutamente posizionata lateralmente per lasciare la vista sulla fontana in pietra, la nuova area camino e le nicchie dove sedersi.
Come memoria storica delle radici locali, vicino alla nuova area bar, caratterizzata da pedane essenziali dove poter dedicarsi alla cerimonia del tè, è stata inserita la classica stube tirolese, risalente ai tempi del Moarhof, di cui era il cuore pulsante.
L’Oriente, così lontano così vicino

I rimandi alle atmosfere asiatiche sono discreti ma onnipresenti. Nella hall, un’intera parete è riservata alle ruote della preghiera tibetane, cilindri in legno che con il tocco dei passanti vengono fatti girare su sé stessi. Le cromie chiare donano all’ambiente una sensazione di calma e profondità. Completano l’atmosfera i delicati bonsai di pino in ciotole di ceramica, massi verticali in pietra locale e le luci discrete a forma di lanterne.
Il paesaggio circostante della torbiera, da cui deriva il nome del maso originario (“Moar” in dialetto locale significa palude), si integra all’interno dell’edificio e riecheggia in colori e materiali.
Portavoce evidente di un gusto orientale reinterpretato è il legno scuro di quercia abbinato ai toni del blu e del grigio, che ricorre come un fil rouge nell’intera struttura.
Tutti gli arredi di falegnameria sono stati realizzati in questa essenza, impiegata anche nei pavimenti delle sei nuove suite.
Sognare radicati alla terra

Le suite, che spaziano dai 30 ai 55 metri quadrati, sono caratterizzate da un’atmosfera rilassata e accogliente dove l’influenza dell’estetica orientale si percepisce sia nell’organizzazione degli spazi, sia nell’uso di materiali e colori. Christian Rottensteiner, architetto a capo del progetto, spiega:
Tutto è a diretto contatto con il pavimento: il letto, la piattaforma per la cerimonia del tè, l’angolo della meditazione – c’è sempre una situazione di podio che sposta verso il basso il baricentro di chi abita la stanza, rimanendo così saldamente radicati a terra
Le singole aree della stanza, infatti, sono differenziate da piccole pedane che circoscrivono gli spazi. Una disposizione che si rifà a un modello della tradizione giapponese.
La separazione fra zona notte e bagno si ispira alle classiche pareti giapponesi in carta di riso con un divisorio composto da moduli in parte in vetro opaco, in parte in vetro semitrasparente e in parte aperti, per mantenere un dialogo fluido fra gli spazi.
L’influenza asiatica si percepisce anche nella progettazione delle singole terrazze, concepite come stanze all’aperto: ogni suite dispone di un piccolo giardino dotato di vasca da bagno, aiuole e tende, che richiama elementi simbolici della cultura dell’Estremo Oriente.
Rituali spa, suggestioni Onsen

All’ultimo piano della struttura è stata ricavata la nuova area wellness, una zona di ritiro e benessere riservata agli adulti e progettata ispirandosi agli Onsen, le polle d’acqua termale di origine vulcanica per cui è ben noto il Giappone.
Qui trovano spazio un’area relax, delle docce per rituali tradizionali di purificazione e una piscina all’aperto con acqua a 40 gradi. Il disegno della vasca con gradonate in cemento nero a vista, che rimanda alla pietra lavica, crea una scenografia estremamente suggestiva e in armonia con il paesaggio montano intorno.
Benessere contemporaneo

Con un occhio rispettoso della tradizione e del territorio, noa* ha elaborato un progetto capace di coniugare elementi di innovazione con simboli e pratiche di un passato ricco di significato, cogliendo di due culture lontane e differenti un trait d’union possente. Come la montagna e il misticismo universale.