Casa Pop

Autore:
Mia Pizzi
  • Direttore editoriale
Tempo di lettura: 4 minuti

I non molti metri quadri a disposizione diventano per l’architetta Cinzia Bellavia uno stimolo per
progettare un’abitazione in continuo divenire, dove anche gli elementi di arredo sono trasformisti
e multifunzione. Nulla è esattamente quello che appare, molto è un’invenzione da scoprire.

Casa Pop

Sorprendente, inaspettata, mutevole, trasformista, la casa di Cinzia Bellavia è il nuovo appuntamento della rubrica Trasite!Antologia dello spazio domestico – racconti e immagini delle proprie case che 14 donne architetto siciliane aprono per noi.

Quello che poteva essere un problema – i non molti metri quadri a disposizione – diventa per la progettista la chiave di lettura dello spazio di cui sovverte la consuetudine per ospitare la spettacolare mutevolezza del quotidiano. 

Gli architetti sono come la tecnologia: i migliori sono invisibili

Le case sono fatte di muri, di cose e di persone, in equilibrio instabile.
Abitare è un gioco da funamboli e certe case ce lo ricordano più di altre.

Anche certe città invitano all’equilibrismo e Palermo è un’ottima palestra per chi ama il rischio.
Fortuna che un semaforo regola l’accesso all’appartamento! Si può restare spiazzati, ma è un invito a sgomberare la mente dalle abitudini. I riferimenti sono chiari: “Vado a vivere da solo”, “Sanford e Son”, le grandi illusioni di Silvan, la casa viaggiante di Moira Orfei e quella di Topolino.

Appena dentro veniamo accolti da un motto: “Vano delle scene il diletto ove non miri a preparar l’avvenire”. Il monito del teatro Massimo campeggia sovrastato dal peso dei libri.
L’esiguità dei metri quadri impone alle funzioni di alternarsi e così, come in un teatro di posa, gli attori (e i muri) non si muovono, mentre le cose (come l’acqua del fiume) si spostano incessantemente e trasformano lo spazio.

Per incanto il luogo della conversazione diventa cinema quando uno schermo compare sulla parete e un fascio di luce lo investe dal foro sulla parete opposta; un sipario intonacato scende sulla cucina e il tavolo da pranzo è pronto ad accogliere una riunione formale.

Con simili espedienti un salotto si fa letto, un quadro nasconde —non una cassaforte, purtroppo— ma una ben più triste tivù che si vergogna di stare in bella mostra. E ancora: una toletta diventa doccia, un armadio nasconde un WC e la porta di un ascensore un ripostiglio.

Niente è come appare, sembra dirci questa casa. E imparare a non cadere il mestiere di chi la abita.

Biografia

Calce e mattoni sono solo un pretesto: “l’architettura è il risultato dell’equilibrio tra lo spazio e l’attività che vi si svolge all’interno e all’intorno”. 

Questo il presupposto antropocentrico che mi spinge, dopo la laurea in Architettura, a intraprendere un percorso in tal senso. 

“Semplice ma differente” è il motto che ben mi caratterizza, i miei progetti lontani da ogni categoria di stile o di moda, lasciano trasparire la ricerca di armonia fra ingredienti eterogenei ponendo sempre grande attenzione verso le esigenze e le aspettative del committente.

Fondamentale è ridurre l’architettura alla sua forma più semplice, anche per i progetti più complessi,linee pure, pochi materiali e colori utilizzati consapevolmente, riferimenti locali, funzionalità ed economia stanno alla base della mia progettazione”.

arch.cinziabellavia@yahoo.it

Casa Pop: foto e immagini