A Budapest, il ristorante BIBO è un inno surrealista tra arte e design
Nel cuore di Budapest prende vita un progetto culinario immerso in un contesto scenografico, pronto a stupire ogni ospite e a regalare un’esperienza che coinvolge tutti i sensi.

Budapest, con il suo fascino sospeso tra eleganza mitteleuropea e modernità cosmopolita, aggiunge un nuovo tassello alla sua vivace scena gastronomica. Si chiama BIBO Budapest ed è il ristorante–rooftop firmato dallo chef stellato Dani García, inaugurato all’ultimo piano del Dorottya Hotel, in un edificio Art Nouveau del 1911.
Il progetto porta la firma dello studio Astet, con sede a Barcellona, guidato da Ala Zreigat e Oscar Engroba, che ha trasformato gli spazi in un percorso esperienziale tra specchi, superfici cangianti e atmosfere oniriche. Il risultato è un ambiente che sfida le convenzioni, trasportando gli ospiti in un mondo sospeso tra eleganza, illusione e arte.
Un ingresso che cattura i sensi

Dal primo sguardo, il BIBO Budapest sorprende. L’ingresso, un gioco di superfici riflettenti e volumi scultorei, esprime l’energia dinamica della città. La palette cromatica, dominata dal blu intenso, costituisce un elemento identitario e funge da anticipazione visiva dell’esperienza di ristorazione proposta all’interno del locale. Le tende monocromatiche introducono ritmicità in un gioco di pieghe e riflessi che non solo definisce la soglia come elemento di filtro, ma amplifica la percezione dello spazio, trasformando l’ingresso in un varco esperienziale che attiva la narrazione progettuale.

Salendo al piano superiore lo Skybar regala viste spettacolari sul Castello di Buda, amplificate dai soffitti specchiati che dilatano lo spazio. Il legno tinto, sempre in tonalità blu, si sviluppa con andamento fluido all’interno della zona reception, fungendo quasi da fil rouge nello spazio. La sua articolazione alterna spigoli netti e curvature morbide, in un equilibrio materico e formale che accompagna il visitatore lungo un percorso in equilibrio tra tensione geometrica e approccio sensoriale.
Al centro del bar, la superficie decorativa con pattern floreali e inserti a sfera specchianti introduce un elemento di contrasto visivo e concettuale. Le sfere riflettono e moltiplicano le immagini di fiori e uccelli sospesi nello spazio, generando un effetto ottico di leggerezza e accentuando il registro di surrealismo poetico all’interno dell’ambiente.
Uno spazio più che immersivo

La sala principale si articola in un susseguirsi di ambienti raccolti, con divanetti avvolgenti, tappeti che richiamano il cielo stellato e tonalità calde che spaziano dall’arancione bruciato al salmone, mentre l’installazione della cascata floreale a soffitto esalta la sensazione fiabesca. Archi surrealisti incorniciano la cantina dei vini, conducendo a una sala privata decorata da un murale dipinto a mano. Questa atmosfera onirica continua anche nei bagni, dove superfici specchiate riflettono l’infinito, lavabi in tessuto plissettato aggiungono un tocco sartoriale e i pannelli in resina presentano delicati fiori. Ogni dettaglio trasporta gli ospiti in un’esperienza eterea, preludio alla terrazza panoramica dove le installazioni floreali si estendono verso l’orizzonte, con le luci della città a fare da cornice.

Alta cucina, fusione di due splendide culture
In cucina, lo chef Dani García fonde l’anima mediterranea con ingredienti e suggestioni ungheresi. Piatti freschi, creativi e immediati che incarnano la filosofia BiBo: raffinata ma accessibile, capace di parlare tanto ai foodies internazionali quanto al pubblico locale.
Il marchio BiBo è nato nel 2014 frutto della visione di Dani García: reinventare l’alta cucina a Marbella, unendo le radici andaluse a suggestioni gastronomiche internazionali. Dopo aver raggiunto il traguardo delle tre stelle Michelin nel 2019 con il suo ristorante a Marbella, lo chef ha dato vita al Grupo Dani García, varcando i confini della Spagna, portando nel mondo una reinterpretazione moderna e creativa della tradizione andalusa.
Un rooftop unico nel cuore di Budapest
Situato nel cuore della città, il BIBO Budapest può essere considerato un’esperienza unica, che unisce magistralmente architettura, design e gastronomia. Qui ogni elemento è pensato per stupire e coinvolgere, rendendo ogni cena memorabile, arricchito da un’atmosfera davvero particolare. Un ristorante che si afferma come meta imperdibile per chi visita Budapest e ne ricerca quella magia che è un insieme di lusso e di creatività.
Astet Studio
Fondato alla fine del 2018 dagli architetti Ala Zreigat e Oscar Engroba, lo studio multidisciplinare Astet ha sede a Barcellona e pone al centro della propria filosofia creativa l’autenticità, il valore umano e l’interazione tra semplicità e complessità.
Specializzato in progetti di ospitalità, ristoranti e residenze private, lo studio ha recentemente vinto la categoria “Ristorante” ai Restaurant & Bar Design Awards con il progetto Leña, segnando la seconda volta che Astet Studio viene premiato dalla manifestazione. In precedenza era stato selezionato per Lobito de Mar, ristorante di pesce e tapas a Malaga, realizzato anch’esso in collaborazione con lo chef García.
Tra i riconoscimenti ottenuti dallo studio, spicca anche il premio del 2022 per la sala affumicata, seguito nel 2023 dal titolo di miglior design d’interni di un ristorante europeo per il progetto Notablu, confermando la costante attenzione di Astet alla qualità, all’innovazione e all’esperienza sensoriale degli spazi.
