Stufa a bioetanolo: guida per una scelta consapevole

Stufa a bioetanolo: sei a caccia di una soluzione last minute per il riscaldamento di casa? Ebbene, sei nel posto giusto al momento giusto, oggi ti parliamo delle sempre più diffuse stufe con fiamma alimentata dal bioetanolo. Soluzione perfetta per il tuo inverno. Scopri di più. 

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Con l’arrivo dei primi freddi siamo tutti proiettati verso un’unica azione: riscaldare al meglio la nostra abitazione e non dover battere i denti ogni volta che rincasiamo. Il mercato ci viene incontro e ci propone più di una soluzione, ciascuna molto interessante in quanto legata a un’esigenza in particolare sia di design che di funzionalità.

Hai già sentito parlare del bioetanolo? Si tratta di una soluzione che sta prendendo sempre più piede e che rappresenta l’idea perfetta, pratica ed efficace. Il bioetanolo è un alcol, come quello del vino, ma ricavato fermentando lo zucchero di barbabietola o canna da zucchero tanto pulito da non avere necessità di convogliare fumi all’esterno. Se poi ci metti che puoi acquistare questa soluzione con detrazioni al 50% hai più di una ragione per preferirlo. Ma entriamo nel dettaglio.

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Cos’è e come funziona una stufa a bioetanolo

La stufa a bioetanolo può essere considerata a tutti gli effetti come un camino, tant’è che spesso troviamo la definizione di biocamino o biostufa, con la differenza di non avvalersi della legna per bruciare ma il bioetanolo appunto. Il processo di funzionamento è piuttosto semplice infatti basteranno pochi elementi, vediamo quali:

  • serbatoio: da riempire con l’etanolo
  • stoppino: i più moderni in schiuma ceramica
  • ventilatore: per distribuire il calore.

Una volta che il liquido si infiamma vengono rilasciati i fumi della combustione direttamente nella stanza: la fiamma si regola facilmente e la sua intensità sarà direttamente proporzionale alla potenza del bruciatore, al pari della durata. Semplice, infine, anche l’installazione in quanto sarà sufficiente solo una presa elettrica per far partire la ventola.

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Tutti i modelli disponibili

I primi oggetti d’arredo che usavano il bioetanolo sono comparsi sul mercato italiano intorno al 2010 e da allora è stato un percorso in salita e la richiesta è stata sempre maggiore. Diversi i produttori che si sono lanciati nel progetto e dalla loro più fattori a favore a partire proprio, come abbiamo visto, dalla semplicità della tecnologia.

Diverse ovviamente le tipologie per materiali, dimensioni, forme e potenza disponibili: oggi ci sono modelli che arrivano fino a 3,5 kW così si possono riscaldare fino a 20-25 mq e puoi scegliere se puntare su una stufa più piccola e di design o su di essa come riscaldamento primario in casa.

Le stufe a bioetanolo puoi decidere di installarle a pavimento, a parete o a soffitto altri tipi addirittura puoi spostarli liberamente nella stanza. Detto questo, veniamo ai vantaggi che questo sistema porta con sé.

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Pro e contro delle stufe a bioetanolo

Iniziamo subito con il declinare i vantaggi che l’installazione di una stufa del genere può apportare e che sono diversi:

  • soluzione ecologica: non dipende da combustibili fossili ma da biomasse di scarto che producono minore inquinamento.
  • non necessita di lavori idraulici o in muratura in assenza di canna fumaria.
  • costo relativamente basso (come approfondiremo più avanti).
  • alta resa estetica: il design particolarmente intrigante di queste stufe le rende perfette per un contesto moderno.

Bioethanol fireplace / contemporary / open hearth / double-sided

 

Da contraltare a questi vantaggi ci sono però alcune considerazioni da fare al negativo. Gli stessi produttori di stufe al bioetanolo rifacendosi a più ampie ricerche scientifiche ci mettono in guardia riguardo ad alcuni fattori. Vediamo quali.

  • Fattore umidità: la combustione del bioetanolo produce acqua e CO2. L’acqua potrebbe risultare un problema in quanto fa aumentare automaticamente il livello di umidità in una stanza che, se non controllata, potrebbe portare e favorire la formazione di muffe.
  • Fattore emissioni: ci sono studi che non sono poi così favorevoli a bruciare alcol in un ambiente chiuso questo perché è sì una combustione pulita come abbiamo detto ma con un ma. Fatto bruciare a temperature non adeguate (più basse) o in ambienti piccoli e per troppo tempo, potrebbe far sì che ci siano alcune particelle di carbonio non combuste, o parzialmente combuste, producendo un mix di sostanze tossiche. È fatta precauzione di provvedere ad un ricambio dell’aria o a un sistema di ventilazione adeguato.

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Prezzi e consumi

Per procedere all’acquisto di una stufa al bioetanolo è bene conoscerne i prezzi e soprattutto i consumi. A seconda della potenza e della grandezza desiderata possiamo comunque asserire che si tratta di prezzi abbordabili: si va dai € 100,00 ai € 600,00 salendo come fascia di prezzo se prendiamo in considerazione dei modelli di design. A questo non va aggiunto neppure il costo di installazione.

I prezzi del bioetanolo vanno dai € 2,50 ai €4,50 al litro, più costoso rispetto al pellet il cui costo si aggira intorno a €0,25 al chilo. Facendo due conti e considerato che i consumi, anche se variano a seconda della potenza della stufa, sono di circa 5100 Kcal/litro risulta meno competitivo rispetto al pellet il cui consumo si attesta intorno ai 4500 Kcal/kg.

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Stufa a bioetanolo: immagini e foto

Se hai voglia di vedere qualche altro modello di stufe a bioetanolo dai uno sguardo alla galleria di immagini che segue. Puoi trovare ispirazione anche nell’arredo: lasciati sorprendere.