La Murrina catalogo 2023
Famosa in tutto il mondo, l’azienda propone dei nuovi gioielli in vetro come Eva, Belle Epoque e Sicily. Scopriamoli.

Quando si pronuncia il nome La Murrina immediatamente vengono alla mente le immagini dei maestri vetrai che, giorno dopo giorno, danno vita a degli oggetti unici soffiando nel vetro. Una vera e propria magia che, passando di generazione in generazione, continua a far vivere nel mondo il mito di Murano e dei suoi incredibili artisti.
Grazie a loro, infatti, un materiale fragile è diventato un oggetto del desiderio, un’opera d’arte e un’espressione di design grazie alla quale dare un tocco particolare ad un ambiente. Ma come ha fatto il vetro a raggiungere Murano e a diventare un sogno distinguibile della sua storia? Tutto ha inizio molto tempo fa, esattamente nel 1291, ossia quando si decise di trasferire le vetrerie di Venezia proprio sull’isolotto.
Concentrare in un luogo circoscritto questo tipo di artigianalità diede alla Serenissima la possibilità di controllare l’attività, facendo in modo che non uscisse in nessun modo dai confini della Repubblica. Non tutti sanno, infatti, che Venezia obbligò i maestri vetrai a vivere sull’isola di Murano e a non potersi allontanare, se non con un permesso specifico.
Nonostante le radici dell’arte vetraria affondino in un periodo così lontano, però, la storia de La Murrina come azienda è sicuramente più attuale. Ovviamente i primi passi non possono che partire da Murano. L’anno, però, è il 1960. L’Italia stava per vivere il suo boom economico o, se volgiamo, l’illusione di una stabilità.
Questo vuol dire che, per la prima volta dopo la guerra, le case degli italiani tornano ad essere curate con più attenzione. In sostanza si dimostra di aver raggiunto una certa solidità sociale soprattutto circondandosi di oggetti esteticamente appaganti.
Non è un caso, dunque che proprio in questo periodo La Murrina inizia a produrre degli elementi di arredo, oggettistica grazie ai quale ornare soggiorni o camere da pranzo. Negli anni settanta, però, la fornace diventa proprietà di una famiglia di Milano che inizia la produzione di lampade e lampadari, gestendo l’azienda in modo più imprenditoriale. Ed ecco che siamo arrivati ai giorni nostri.
Diventata un punto fermo per il design e la creazione di ambienti raffinati, questa azienda è conosciuta in tutto il mondo. Nonostante questo, però, il mercato italiano rimane ancora uno dei più fedeli. Per questo motivo, dunque, andiamo a vedere le novità proposte da La Murrina per il catalogo 2023. Prodotti nati dalla collaborazione con dei grandi designer del vetro.
1. Eva e Jardin de Verre

Il successo internazionale ottenuto da La Murrina non è certo casuale ma legato a doppio filo agli artisti designer che, di volta in volta, hanno collaborato con l’azienda. Dalla loro visione del mondo esterno e dalla reinterpretazione delle forme sono nati dei veri gioielli del vetro che, anche per il 2023, andranno ad arricchire il catalogo.
Due tra questi sono la linea Eva e Jardin de Verre, creati rispettivamente da Federico Visano e Alessando La Spada. Nel primo caso ci troviamo di fronte ad un lampadario dove le sfumature e le trasparenze di un verde smeraldo fanno da padrone. La struttura, infatti, è composta dai lunghi steli di una calla che terminano con il candore dei suoi petali. Ma perché scegliere proprio questa tipologia di fiore?
Sicuramente per la sua eleganza naturale, grazie alla quale Visano ha potuto giocare con un design sinuoso reso ancora più suggestivo dalle corolle del fiore che sembrano tendere verso la luce. In secondo luogo perché la nascita delle calle sono legate ad una leggenda, cui si deve il nome dato alla linea. Secondo questa storia, infatti, le lacrime di Eva cacciata dall’Eden, hanno dato vita proprio a questa specie floreale toccando terra.
Altrettanto poetico è il Jardin de Verre, realizzato da Alessandro La Spada. In questo caso, infatti, il designer si è fatto ispirare dagli studi del botanico Nathaniel Ward che, nel 1800, osservando il comportamento di una crisalide chiusa in un barattolo con un po’ di terra, aveva scoperto che semi e spore possono sopravvivere per anni.
Da qui la nascita di piccoli ecosistemi che, in quegli anni, avevano il compito di abbellire le case più eleganti. Un effetto che La Spada ha voluto riprodurre nella sua linea di lampadari e lampade da tavola. All’interno di una struttura in vetro trasparente, infatti, sono stati riprodotti alcuni elementi essenziali come fiori e farfalle. Una soluzione perfetta per chi vuole portare un po’ di natura nelle sue stanze.
2. Belle Epoque e Astra

Non potrebbero esistere due ispirazioni più diverse di quelle che hanno portato alla creazione della linea Belle Epoque e Astra. Nonostante Adriana Lohmann e Denis Santachiara sembrino partire da due luoghi e tempi completamente diversi, il punto di arrivo è simile, ossia la sperimentazione e la modernità.
In questo senso, dunque, la Lohmann si lascia suggestionare dalla vitalità che ha caratterizzato l’epoca della Belle Epoque, dove tutto sembrava possibile e l’uomo era in continuo cammino, per creare dei lampadari e delle lampade in evoluzione.
Esattamente come il tempo da cui traggono ispirazione, infatti, questi modelli abbracciano un certo gusto vintage per reinterpretarli attraverso la modernità di moduli geometrici che possono essere ripetuti e abbinati. Il fine, infatti, è di andare a creare quasi una creatura di vetro in costante evoluzione.
Denis Santachaira, invece, per il suo Astra va verso delle fonti d’ispirazioni più spaziali, come suggerisce il nome. L’effetto finale, infatti, è al tempo stesso molto leggero e colorato. A definire l’insieme è una bulle trasparente all’interno della quale sono state racchiuse delle sfere in diverse nuance che, una volte accese, danno la sensazione di essere dei piccoli pianeti intrappolati come delle lucciole. Anche qui, dunque, la modernità è assolutamente assicurata.
3. Sicily

Chiudiamo con una linea di lampadari e lampade da parete che traggono ispirazione direttamente dall’opulenza senza tempo della Sicilia e dei suoi palazzi nobiliari. A disegnare Sicily è Roberto Serio che si lascia sedurre dalla potenza del vulcano Etna per dare vita alle due varianti di colore rosso/oro e nero/oro.
In questo modo, infatti, è come se il designer andasse a prendere in considerazione la forma della lava ed il suo successivo solidificarsi. Un processo naturale di grande potenza dal quale, questa volta, fuoriesce un capolavoro di design forgiato anche sempre dal fuoco.
La Murrina catalogo 2023: foto e immagini
La leggerezza del vetro e la creatività dei designer. Un incontro che ha dato vita a dei gioielli della luce. Lasciatevi conquistare dalle immagini in galleria.