In Georgia, il manifesto poetico pop dell’Ibis Styles Old Tbilisi
Il nuovo ibis Styles Old Tbilisi, il boutique hotel progettato dallo STUDIO SHOO nel centro antico della capitale georgiana, trasforma l’ospitalità in un racconto di luce, colore e memoria

A Tbilisi, capitale della Georgia, chiese ortodosse orientali, palazzi liberty e strutture moderniste di epoca sovietica si rincorrono tra le vie acciottolate del centro storico, con un ritmo serrato. Un melting pot di stili architettonici e culture diverse che lo studio di architettura e interior design STUDIO SHOO ha eletto a luogo perfetto per inaugurare un inedito hub di creatività e accoglienza.

Il nuovo ibis Styles Old Tbilisi, il boutique hotel nato dal restauro di un elegante palazzo nel cuore della città vecchia, non si limita ad ospitare: racconta. Crocevia tra passato e presente, tra tradizione decorativa georgiana e attitudine pop e sperimentale del brand ibis Styles, questo progetto offre un’ospitalità da gustare con tutti i sensi. Ogni ambiente è pensato per evocare emozioni tra luci, colori e design che restituiscono l’anima di Tbilisi in chiave contemporanea.

Lo studio STUDIO SHOO, infatti, ha scelto di partire da uno degli elementi più identitari della capitale georgiana — i suoi vetri colorati — per costruire un linguaggio architettonico che attraversa l’intero edificio. Il risultato è uno spazio leggero e vibrante, che accoglie e invita a guardare la città con occhi diversi.
Il linguaggio della luce

Il vetro colorato è parte del linguaggio visivo di Tbilisi – spiega l’architetta Shushana Khachatrian, fondatrice dello studio. – È decorativo, espressivo, pieno di personalità, proprio come la città.
Nelle case tradizionali georgiane, spesso pianerottoli e scale si riempiono di luce filtrata dalle vetrate policrome. Un dettaglio semplice, ma carico di poesia
che rappresenta molto più di un riferimento estetico.
Nel progetto dell’ibis Styles, la luce si fa materia. Cambia con il sole, si posa sulle superfici, dipinge atmosfere. Dalla facciata restaurata ai giochi caleidoscopici che animano le camere, è una presenza viva, mai uguale a sé stessa, che accompagna l’ospite in un viaggio sensoriale tra ombre e riflessi.
Un edificio tra storia e contemporaneità

Il restauro è stato affrontato con la delicatezza di chi conosce e rispetta i luoghi. I balconi in legno turchese, la scala a chiocciola in ghisa, le vetrate originali sono rimasti lì, custodi discreti della memoria. Eppure regalano un tocco attuale, perché dialogano con nuove geometrie, con arredi e nuances capaci di dare ritmo e leggerezza.

Le pareti chiare e i volumi scultorei delle aree comuni diventano una tela neutra per le palette vibrante degli interni: la seduta lounge gialla, i vasi colmi di verde, il bancone reception su due livelli, pensato anche per essere inclusivo. Ogni elemento è una piccola dichiarazione d’intenti: accogliere, incuriosire, aprire spazi di relazione. Basta varcare la soglia per scoprire una nuova estetica della leggerezza: il design non impone, ma accompagna gesti morbidi con una sottile ironia e una spontaneità che ci fa sentire subito bene.
L’intimità delle camere

Se gli spazi comuni raccontano la città, è nelle camere che si riscopre il valore dell’individuo. Qui l’approccio progettuale di STUDIO SHOO sceglie una dimensione più intima, quasi domestica, seppur non meno scenografica. I tappeti su misura reinterpretano i mosaici tradizionali georgiani, le testiere ondulate, le lampade sferiche, i pouf graffiti-style e le vetrate tra camera e bagno disegnano invece un’atmosfera giocosa e dinamica che si plasma attraverso la luce naturale, in un caleidoscopio di riflessi.

Poesia e funzionalità si fondono: sembra quasi di abitare in un dipinto, dove il colore, protagonista vivace e dinamico, modifica la percezione del luogo e dell’umore.
Design locale, spirito globale

Uno degli aspetti più significativi del progetto, però, è l’attenzione al saper fare locale. Gran parte degli arredi, infatti, è stata realizzata da artigiani georgiani, intrecciando materiali tradizionali e tecniche nuove.
Il nostro obiettivo era creare un luogo che fosse allo stesso tempo accogliente e profondamente georgiano – un dialogo tra gli ospiti e la città afferma Khachatrian.
Questo dialogo è tangibile: nelle venature del legno, nella palette, nelle texture che raccontano storie antiche con un linguaggio contemporaneo. Le linee morbide e i colori audaci parlano a un pubblico internazionale, ma le radici sono salde. E’ questa la cifra di ibis Styles: un design democratico e accessibile, che non rinuncia all’identità dei luoghi, ma la porta con sé nel mondo.
Un nuovo modo di vivere Tbilisi

Con questo progetto, STUDIO SHOO non firma semplicemente un hotel, ma costruisce un manifesto di creatività urbana. ibis Styles Old Tbilisi diventa un punto d’incontro tra chi arriva in città e chi la abita ogni giorno, tra cultura locale e spirito cosmopolita.

Soggiornare qui significa immergersi in un racconto corale: ogni ambiente traduce un frammento di Tbilisi – le sue architetture sospese tra Europa e Asia, la sua ospitalità genuina, la sua energia giovane e vibrante. Non quella da cartolina, ma quella fatta di gesti quotidiani, di sfumature e contrasti. Basta una notte per capire che questo hotel è una lente attraverso cui guardare la città e riscoprire il piacere dell’abitare. Perché l’ospitalità autentica non è mai solo un servizio: è la possibilità di entrare in un racconto. E qui, a Tbilisi, quel racconto è scritto con vibrante e sofisticata vivacità.