Mas d’en Bruno, l’architettura catalana che ha il sapore del vino

Autore:
Francesca Guerini Rocco
Tempo di lettura: 6 minuti

Il tempo rallenta, il silenzio profuma di rovere e pietra e il lusso stilla instanti di puro piacere. Tra le pieghe del paesaggio catalano, l’Hotel Mas d’en Bruno firmato Astet è come un calice di vino DOQ. Da assaporare lentamente

Mas d’en Bruno, l’architettura catalana che ha il sapore del vino
Mas d’en Bruno

Priorat, terra di vini e di sapori, è una di quelle zone della Catalogna che si riconosce subito dai vigneti DOQ che si aggrappano alla terra scura. È qui, in mezzo alla natura aspra e generosa a sud di Barcellona, che sorge l’Hotel Mas d’en Bruno: non semplicemente un hotel, ma un progetto di rinascita, un omaggio alla memoria e al paesaggio.

Mas d’en Bruno, l’architettura catalana che ha il sapore del vino
Mas d’en Bruno vista dall’alto

Progettato dallo studio barcellonese di design Astet, fondato da Ala Zreigat e Oscar Engroba, il progetto si inserisce nel territorio con la grazia di chi ascolta prima di parlare. Un intervento fatto in punta di piedi dove ogni scelta – dal recupero materico alla poetica degli interni – parla di rispetto per la storia, per quella cultura rurale fatta di silenzi, stagioni, attese. Non stupisce che la nuova gemma di Relais & Châteaux accolga già dal primo passo con un’atmosfera che sa di casa, di terra di calore.

Mas d’en Bruno, l’architettura catalana che ha il sapore del vino
Mas d’en Bruno, area comune

“Priorat” deriva dall’antico dominio del priorato certosino che si trovava in questa zona, dove da sempre si producono vini rossi strutturati, secondo la tradizione rurale. E qui è indubbio che sia preservata l’atmosfera di un tempo, la poesia delle vigne.

Un dialogo tra memoria e presente

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Mas d’en Bruno edificio storico

Mas d’en Bruno prende il nome dalla storica dimora che lo ospita, un edificio in pietra del 1797, incastonato tra le vigne. La facciata originaria è rimasta lì, intatta, come a custodire l’anima del luogo. Ma all’interno, l’intervento è tutt’altro che nostalgico: il design contemporaneo convive armoniosamente con la struttura originaria, in un equilibrio sottile fatto di pietra locale, rovere, marmo rosso. Si sente tutta la forza dell’architettura vernacolare, eppure il mood dell’interior design è leggero, discreto.

Mas d’en Bruno, l’architettura catalana che ha il sapore del vino
Mas d’en Bruno, architettura ad arco

C’è l’elemento dell’arco, ricorrente, che diventa firma e allegoria. Si ripete nelle facciate, nei passaggi, nei volumi interni. Più che struttura, è gesto simbolico: soglia e cornice, richiama l’idea di passaggio, di apertura verso un orizzonte più ampio. In un certo senso, l’arco racconta ciò che qui si vuole offrire: uno spazio per rallentare, accogliere, assaporare il tempo come fosse un vino lasciato respirare nel calice.

Le suite con vista, oasi naturali di benessere

Mas d’en Bruno, l’architettura catalana che ha il sapore del vino
Mas d’en Bruno suite

Le 24 suites sembrano ritagliate dalla natura stessa. Nulla è lasciato al caso, eppure tutto appare spontaneo. Ogni ambiente, infatti, è orientato per valorizzare la vista sul paesaggio: ovunque si rivolga lo sguardo si incontrano colline, vigneti, i riflessi dorati del sole sulla pietra e ogni prospettiva restituisce la bellezza ruvida del territorio.

Mas d’en Bruno, l’architettura catalana che ha il sapore del vino
Mas d’en Bruno bagno in suite

La palette materica è un’estensione del paesaggio: legno, stucco, pietra, tessuti naturali. Anche qui ritorna l’arco, come elemento che separa senza dividere, che apre senza escludere. Persino i bagni partecipano alla narrazione: senza barriere, in dialogo costante con l’esterno grazie alle ampie finestre, regalano una sensazione di benessere che travalica i confini dell’interno.

Spazi comuni come luoghi dell’anima

Mas d’en Bruno, l’architettura catalana che ha il sapore del vino
Mas d’en Brno

Nel progetto di Mas d’en Bruno tutti gli spazi sono fatti per evocare emozioni e solleticare i sensi. Le zone comuni, per esempio, rimarcano il senso di convivialità con un’identità forte che stimola le relazioni. A partire dai due ristoranti Tarraco e Vinum, anima vibrante dell’hotel: il bordeaux, omaggio ai celebri rossi del Priorat tinge arredi e pareti mentre la cucina, naturalmente, è un tributo alla cultura mediterranea e ai vini del territorio, da scoprire senza fretta. Tra esperienze enologiche e piaceri gastronomici, non c’è che l’imbarazzo della scelta.

Mas d’en Bruno, l’architettura catalana che ha il sapore del vino
Mas d’en Bruno, spa con piscina

L’area un tempo adibita a cantina, invece, oggi è un tempio perfetto per il corpo e per la mente: centro benessere, piscina riscaldata, lunghe parentesi di relax.

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Mas d’en Bruno Library

Per chi cerca invece un’intimità più silenziosa, la Library è un piccolo mondo a parte. Una stanza ovattata, rivestita di scaffalature in rovere naturale, con arredi senza tempo e una luce soffusa che invitano a perdersi tra le pagine, gustare il piacere della lentezza, evadere con la mente. Una sorta di rifugio dentro il rifugio, dove il design si fa quasi invisibile, lasciando spazio al pensiero.

Mas d’en Bruno, l’architettura catalana che ha il sapore del vino
Mas d’en Bruno, Atheneum

Ma è l’Atheneum – nome evocativo e già carico di significati – a rappresentare il cuore simbolico del progetto. Uno spazio scenografico, dominato da un maestoso camino in marmo e da grandi vetrate ad arco che incorniciano la vista. Al centro, un grande tavolo pensato per la condivisione favorisce incontri, letture, workshop, mentre l’“honour bar” poco distante aggiunge un tocco lounge che alleggerisce il ritmo della giornata con chiacchere leggere.

L’architettura del paesaggio

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Mas d’en Bruno, giardino esterno con piscina

Il progetto non resta chiuso tra le mura. Astet ha lavorato con lo stesso rispetto e la stessa sensibilità per creare terrazze, lounge all’aperto, spazi di passaggio che si fondono con la morfologia naturale del sito. Non c’è soluzione di continuità tra costruito e paesaggio: le pietre diventano sedute, i pergolati schermano senza chiudere, le viste si aprono su scorci sempre diversi. L’hotel sembra emergere dal terreno, respirare con il suo ritmo.

Mas d’en Bruno, l’architettura catalana che ha il sapore del vino
Mas d’en Bruno esterno

Ogni scelta progettuale – formale, materica, cromatica – parte da un’idea di autenticità. E l’insieme è decisamente di lusso. Ma non si tratta di un lusso spettacolare, strillato, piuttosto un lusso intimo, fatto di dettagli, di quiete. Soggiornare qui, non c’è dubbio, significa guadagnare il lusso del tempo. E riscoprire l’arte del vivere bene: quel ritmo lento e prezioso che ci ricorda chi siamo, e ci fa sentire, finalmente, a casa.

Mas d’en Bruno, l’architettura catalana che ha il sapore del vino: foto e immagini