La natura come partner co-progettuale

Autore:
Ali Filippini
  • Giornalista
Tempo di lettura: 5 minuti

Memento Naturae è un progetto sperimentale che attraverso le tecnologie digitali invita a riflettere sul dialogo tra le ingovernabili energie della Terra e la creatività. Per ottenere degli oggetti dalle forme uniche.

La natura come partner co-progettuale
Tellurico_context_Campi-Flegrei_

Memento Naturae, in collaborazione con IN Residence, è una tappa fondamentale nel processo di ricerca che il designer italiano Tellurico, basato in Olanda, ha portato avanti negli ultimi mesi e che fonde tre diversi attori: il designer per l’elemento umano, la macchina e la Natura.

Il risultato finale di questo processo di co-progettazione sperimentale è una collezione completa di oggetti funzionali, e allo stesso tempo evocativi, presentati durante l’ultima Design Week, realizzati in partnership con WASP, azienda leader nel settore delle stampanti 3D la cui tecnologia ne ha abilitato la realizzazione.

Il progetto, per il suo interesse creativo e scientifico, è stato selezionato da WORTH Partnership Project – un programma finanziato dalla Commissione Europea attraverso il programma COSME – per partecipare ad un esclusivo programma di incubazione, dedicato a promuovere l’innovazione all’interno delle industrie creative in tutta Europa.

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Un progettista multidisciplinare

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Tellurico è il nome d’arte di Francesco Pace che dopo il conseguimento del Master in Contextual Design presso la Design Academy di Eindhoven, dove attualmente vive e lavora, ha fondato nel 2017 uno studio di design multidisciplinare specializzato nella progettazione di oggetti, spazi e installazioni lavorando a stretto contatto con istituzioni culturali, marchi internazionali e collezionisti privati, ricevendo commissioni da diverse gallerie

Al centro della sua pratica è l’indagine di soluzioni alternative attraverso lo studio del folklore, insieme alla relazione tra ambiente e produzione artigianale. Ovvero il  contesto da cui nasce anche questo progetto dove i fattori che legano gli oggetti alle caratteristiche del luogo stesso sono il risultato dell’intreccio di aspetti storici, geologici e sociali dell’attività umana.

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Sismologia e stampa 3D

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Immaginiamo che attraverso le possibilità del digitale le attività sismiche e vulcaniche, percepite come distruttive, vengano reinterpretate attraverso forme organiche armoniose, trasformandosi in artefatti offerti a noi come testimonianze dell’energia terrestre che ha dato forma al mondo.

In estrema sintesi è quello che Tellurico sta cercando di fare e di cui vi raccontiamo il processo, alquanto articolato e interessante anche nei suoi aspetti di interdisciplinarità.

La ricerca è iniziata nel 2018 per creare una famiglia di oggetti risultato di una intuizione creativa che prevedeva l’elaborazione di una serie di dati informatici, registrati durante le attività sismiche dei Campi Flegrei (Tellurico è originario di Pozzuoli), in corrispondenti valori dimensionali, tradotti tramite un software e trasmessi a una stampante 3D per la produzione.

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La forma degli oggetti è quindi il risultato dell’interazione dei dati relativi ai movimenti sismici della terra – registrati nell’arco di 24 ore dalle stazioni di monitoraggio dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia -, attraverso un modello virtuale, progettato sempre dal designer, che ha elaborato anche il metodo per trasformarli in forme digitali tridimensionali. Conversione resa possibile attraverso un sistema di modellazione digitale chiamato Volumetric Production System (VPS) programmato ed implementato dalla Data Analyst Paula Daher.

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Così procedendo, la forma finale dell’oggetto non è il frutto di un disegno pre-concepito ma di un’interazione dinamica tra il modello 3D di partenza e i dati che ne modificano la struttura. Ed è possibile generare da un unico modello circa 1.500 variazioni di forma, ognuna delle quali corrisponde alle attività vulcaniche registrate dai sensori durante uno specifico giorno di monitoraggio nell’arco dei quattro anni.

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Una porcellana speciale

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Scendendo più nel dettaglio esecutivo, le informazioni digitali relative ai modelli virtuali vengono inviati ad una stampante 3D comunemente impiegata per modellare l’argilla, fornita da WASP, azienda leader nel settore della stampa 3D e partner del progetto. La stampante estrude gli oggetti, fino ad 1 metro di altezza, utilizzando una miscela innovativa di porcellana vulcanica, sempre “ideata” dal designer, derivante dalla constatazione che la struttura chimica della pietra lavica è simile a quella del caolino, il principale componente della porcellana. Combinando argilla porcellanata e frammenti di pietra lavica si crea una miscela che, sottoposta a una specifica modalita? di cottura, genera materiale di incredibile resistenza.

Ogni oggetto della collezione testimonia il potere trasformativo della collaborazione, dove innovazione tecnologica, ingegno umano e imponenti forze naturali sono co-creatori dei simboli di una nuova coscienza ecologica e culturale.

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IN Residence è mecenatismo culturale nel design

La ricerca non sarebbe arrivata a questo punto senza la complicità di IN Residence, il progetto sulla cultura del design e piattaforma di ricerca, ideato e curato da Barbara Brondi & Marco Rainò, dedicato alla produzione di conoscenza e al talent scouting nell’ambito del design. Il format nato nel 2008 in occasione di Torino World Design Capital, lungo questi diciassette anni ha visto il coinvolgimento di centinaia di designer internazionali e numerosissimi partecipanti con un programma che ha creato nel tempo un network internazionale di professionisti del settore design, e stimolato inedite dinamiche di relazione e di dialogo.

Dal 2019, con il programma IN Residence’s Design Residency, i curatori del progetto, dopo aver individuato un tema di studio, invitano due designer  selezionati a vivere a Torino nel contesto speciale delle DUPARC Contemporary Suites e li accompagnano attraverso un calendario di visite e incontri sul territorio locale.

Il periodo di studio e ricerca a Torino segna l’inizio di un progetto che si svilupperà nell’arco di un anno e culminerà nella produzione di una collezione di opere da presentare attraverso una mostra personale, in stretta collaborazione con prestigiose istituzioni del settore del design contemporaneo e da collezione. Il progetto prevede anche la pubblicazione di due distinti libri monografici destinati alla distribuzione internazionale.

La natura come partner progettuale: foto e immagini

 

 

Ali Filippini
Ali Filippini, laureato in design al Politecnico di Milano, dottore di ricerca in Design, affianca all'attività didattica quella professionale in ambito editoriale collaborando come giornalista pubblicista per riviste di settore (Abitare, Auto&Design) e a progetti dedicati alla cultura del design. Per Pianeta Design i suoi contributi vertono maggiormente sui temi della tecnologia e dell’innovazione.