Mercato immobiliare in Italia, prezzi d’acquisto in crescita: le previsioni di Nomisma

Autore:
Verdiana Sasso
  • Giornalista
Tempo di lettura: 4 minuti

Il mercato immobiliare in Italia sta mostrando segnali di appannamento con una flessione della domanda di acquisto con una riduzione del numero di compravendite di poco inferiore all’8%: è la fotografia scattata dal 2° Osservatorio sul Mercato Immobiliare 2024 di Nomisma che ha analizzato la congiuntura del comparto e approfondito le performance immobiliari dei 13 principali mercati italiani.

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Casa, mercato immobiliare
Photo by AntonSAN – shutterstock

Dall’indagine condotta da Nomisma emerge una riduzione delle compravendite sostenute da un mutuo del 51,9% del primo trimestre 2022 al 38,6% del primo trimestre del 2024. Nel dettaglio, sono circa 300mila le famiglie che nonostante fossero intenzionate ad acquistare casa con mutuo, non siano riuscite a concretizzare il proposito. Inoltre, Nomisma sottolinea come il calo delle compravendite registrato nel 2023 sia riconducibile esclusivamente alla componente di domanda che è uscita dal mercato in quanto dipendente dal credito bancario (-26%), mentre gli acquisti senza mutuo sono continuati a crescere (+4,8%).

Per quanto riguarda le compravendite, emerge un evidente rallentamento mentre sul fronte locazioni l’esuberanza continua ad essere il tratto caratterizzante del mercato, soprattutto in relazione ai valori.

Mercato immobiliare, i prezzi delle abitazioni

Casa
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Nomisma sottolinea che i prezzi delle abitazioni in ottimo e buono stato sono cresciuti, facendo segnare nel semestre rispettivamente un aumento del +1,6% e del +1,4%. Nel dettaglio, i prezzi delle abitazioni nuove si muovono in un range compreso tra il +0,4% semestrale di Torino e il +2,4% di Milano. La città della moda detiene anche il primato della variazione dei prezzi per le abitazioni usate, +2% a fronte di una crescita minima pari a +0,5% di Genova.

Spostiamoci sul mercato della locazione che mostra una crescita della domanda che ha fatto sì che nell’ultimo anno l’ascesa dei canoni non subisse lo stop (+2,5% semestrale). Il mercato di Torino e di Firenze ha fatto segnare la maggiore crescita dei canoni (oltre il 3% semestrale). Considerando i canoni medi praticati, sono Milano, Roma e Firenze e a seguire Bologna e Padova a presentare i valori più alti compresi tra 780-930 euro/mese per un appartamento con una metratura di circa 80 metri. All’estremo opposto si collocano i mercati di Catania, Palermo, Torino e Bari con canoni medi compresi tra 450-520 euro/mese. Per quanto riguarda i tempi medi per portare a termine un’operazione sul mercato, Nomisma rileva come in media siano necessari poco meno di 5 mesi per concludere una compravendita, con Milano che detiene il record con 4,2 mesi.

Se l’inconsistenza degli adeguamenti salariali a fronte della fiammata inflattiva è un fenomeno acclarato, non altrettanto si può dire con riferimento all’orientamento delle banche nella concessione del credito. Ricondurre ad un’autonoma flessione della domanda il notevole calo delle erogazioni di mutui riflette una visione che trascura la centralità dell’offerta nell’orientamento dei flussi. I budget degli istituti destinati ai mutui sono stati drasticamente tagliati, le campagne commerciali silenziate, la moral suasion a favore di investimenti percepiti come meno rischiosi e in grado di garantire indubbi benefici sistemici fortemente potenziata

è il commento di Luca Dondi, Amministratore Delegato di Nomisma.

Mercato immobiliare in Italia: immagini e foto