DVB-T2: è il momento di cambiare il televisore?
I recenti test della RAI per il nuovo standard di trasmissione dei canali DVB-T2 hanno già creato allarmismi. È necessario cambiare il televisore? Chi dovrà farlo ed entro quanto tempo?

Negli ultimi anni i canali televisivi hanno subito diverse trasformazioni, passando prima dall’analogico al digitale e poi a nuovi standard che hanno reso, nel tempo, i vecchi dispositivi inutilizzabili. Chi infatti possiede un modello dei primi anni 2000, sia anche a schermo piatto o tra i primi HD, ha già delle difficoltà di ricezione dei canali.
Proprio per sopperire a queste mancanze sono stati introdotti qualche anno fa i decoder per adeguarsi alle trasmissioni e, più recente, è il bonus televisione per incentivare il cambio con corretto smaltimento del vecchio dispositivo. Gli ultimi test effettuati però dalla RAI negli ultimi giorni hanno già creato nuovo allarmismo, in quanto renderanno inaccessibili alcuni canali.
Ecco quindi che si prevede a breve un nuovo passaggio, con conseguente cambio dei prodotti per diversi consumatori. Ma prima di allarmarsi perché il proprio dispositivo non è più compatibile possiamo accertarcene attraverso il telecomando.
DVB-T2: sempre più famiglie dovranno cambiare televisore

L’annuncio dei nuovi test della RAI ha quindi creato uno stato di allarmismo generale per la trasmissione dei canali secondo i nuovi standard DVB-T2, test che termineranno solo il 28 agosto con il passaggio definitivo del MUX B al nuovo standard. In molti si preoccupano infatti di dover cambiare il vecchio televisore, sebbene questo passaggio fosse già stato annunciato da anni e solo rimandato, condizione che ha creato sempre più incertezza negli utenti finali.
Eppure chi ha acquistato di recente un televisore, in particolare dal 1° gennaio 2017 in poi, dovrebbe essere al sicuro e avere la serenità di ricevere correttamente i canali. Per legge, infatti, tutti i dispositivi venduti da quella data dovevano già essere compatibili con il DVB-T2, anche se non si tratta di smart TV.
Il problema sorge lì dove alcuni rivenditori hanno puntato alla vendita, anche dopo quella data, di televisori presenti in magazzino e che quindi non rispettano i nuovi standard di proiezione e ricezione dei canali. Altro dubbio potrebbe sorgere con i modelli di fascia bassa che potrebbero, per ottimizzare il prezzo, non aver inserito i nuovi criteri. Secondo infatti un report di Auditel-Censis, in Italia ci sono ancora oltre 14 milioni di TV non compatibili e che spesso sono utilizzate per le stanze meno adoperate. Tuttavia anche queste potrebbero non essere proprio da buttare poiché, se sono HD, possono ancora funzionare mediante il collegamento a un decoder esterno DVB-T2.
Accertarsi della compatibilità

Resta però il problema di capire se il televisore in nostro possesso sia o meno compatibile con i nuovi standard. Per saperlo possiamo sempre controllare la scheda tecnica del dispositivo assicurandoci della compatibilità con il codec HEVC, ovvero High Efficiency Video Coding, più efficiente dell’attuale MPEG4.
Un metodo più veloce prevede invece la sincronizzazione sul canale RAI Sport HD al canale 558. Dal giugno del 2023, infatti, questo è trasmesso solo con il codec HEVC, sebbene a ora utilizzi i canali di prima generazione. La corretta visione di questo canale ci assicura quindi un’alta probabilità di visione garantita anche di tutti gli altri.
DVB-T2: immagini e foto
Il passaggio al DVB-T2 è ormai imminente e comporta una grande rivoluzione nel mondo della trasmissione televisiva. Tuttavia sono ancora in molti ad avere un dispositivo non abilitato e non pronto a ricevere correttamente i canali. ciò potrebbe comportare una nuova spesa per milioni di utenti.