Trasite!Antologia dello spazio domestico

Autore:
Mia Pizzi
  • Direttore editoriale
Tempo di lettura: 4 minuti

La rubrica Trasite! Antologia dello spazio domestico deriva dalla mostra Una Casa tutta per sé curata dall’architetto Maria Gabriella Pantalena ed esposta per la prima volta a Palermo durante la manifestazione IDesign. Questa rubrica, che Pianeta Design pubblicherà con cadenza quindicinale il 15 e il 30 del mese, è quindi fatta di racconti intimi e di immagini delle case che 14 donne architetto siciliane hanno progettato per se stesse e che aprono per noi svelando la parte più intima.

Una casa tutta per sé

di Maria Gabriella Pantalena

La casa per ciascun individuo è lo spazio più intimo, il luogo che rappresenta il recinto sacro. La letteratura su questo argomento, e ancor più la cronaca della storia recente, sono la testimonianza di quanto lo spazio abitativo sia per uno degli elementi più significativi e determinati per la sopravvivenza.

Abitare in una casa accogliente è fonte di benessere, essere circondati da cose belle aiuta a mantenere equilibrio e buon umore, vivere in uno spazio accogliente e prendersene cura è tema centrale non solo dell’architettura ma anche della politica, delle scienze sociali ed antropologiche.

La casa spesso assume il ruolo di rifugio, di convivialità, un luogo ideale dell’amore oltre che luogo di rappresentazione.

Desideriamo la casa perfetta, capace di donarci qualcosa di cui abbiamo bisogno, manifestare chi siamo, essere il nostro alter ego, dare risposta alle personali necessità. Deve assecondare i nostri bisogni e le nostre emozioni, gli oggetti che la abitano spesso testimoniano l’anima di chi vi dimora e, andando oltre la mera funzione estetica, sono le tracce di viaggi, incontri, sentimenti,  memorie di altri luoghi o  di persone, o talvolta sono semplicemente feticci che raccontano silenziosamente il vissuto degli abitanti della casa.

Ecco, forse possiamo dire che “la nostra casa” è il luogo dove ognuno può sentirsi sé stesso, centrato in uno spazio che gli appartiene completamente.

Ma in che tipo di case vivono le persone che per mestiere realizzano le case per gli altri?

Il lavoro dell’architetto rispecchia il suo modo di concepire l’architettura ma al contempo quasi sempre è frutto di un compromesso con il committente o il prodotto dell’equilibrio fra l’estetica architettonica e i desideri personali di quest’ultimo, che concepisce insomma per le vite degli altri.

Ma cosa avviene invece quando l’architetto è direttamente coinvolto, quando ha completa libertà espressiva cioè quando disegna e realizza una casa per sé?

E soprattutto, cosa accade quando l’architetto è una donna?

Il progetto “Una casa tutta per sé” – strizzando l’occhio nel titolo al celebre romanzo di Virginia Woolf “Una stanza tutta per sé” e mantenendone l’intenzione di mettere al centro la genialità, la forza e la fragilità delle donne quando creano – intende raccontare storie personali di donne architetto, storie di spazi e oggetti, scelte, considerazioni, sensazioni sullo spazio domestico.

Nei prossimi articoli osserveremo le case che quattordici donne architetto siciliane hanno progettato per sé stesse, mettendo al proprio servizio la professione, cercando al contempo di interpretare una visione che è emozionale e tecnica. Racconteremo la genesi di un’idea e la realizzazione di un desiderio che lega insieme competenze ma anche sentimenti, daremo voce a una narrazione che intreccia la vita e la professione in un’autobiografia che passa attraverso uno spazio importante, palcoscenico in cui quotidianità e eccezionalità si mescolano nel romanzo della vita.

Trasite!Antologia dello spazio domestico

Maria Gabriella Pantalena si occupa di progettazione, ristrutturazione di interni e direzione lavori. Ha collaborato con Giacomo Leone a Catania e Franco Minissi a Roma. Fa parte del comitato scientifico di iDesign, associazione che promuove il design, realizzando eventi culturali a tema.