Truffa immobiliare: come tutelare l’acquirente raggirato?
Che cosa s’intende quando si fa riferimento alla truffa immobiliare? Quando gli annunci di compravendita risultano essere falsi? Com’ è possibile tutelare l’acquirente che risulti essere raggirato. Ecco le ultime sentenze della Corte di Cassazione.

Le truffe immobiliari sono sempre dietro l’angolo.
Spesso è possibile cadere nelle trappole degli annunci immobiliari o meglio nella cosiddetta “truffa contrattuale”.
E’ facile subire tale raggiro da parte di chi si ponga alla ricerca di un’abitazione da affittare o acquistare, salvo poi trovarsi con un pugno di mosche in mano dopo aver effettuato il versamento della caparra.
Come si fa, dunque, a scoprire il raggiro? Di cosa si parla quando si fa riferimento alla truffa immobiliare?
Truffa immobiliare: di cosa si tratta
Sono due le tipologie di truffe immobiliari.
In primis, tale reato è possibile perpetuarlo con gli annunci al fine di ottenere un pagamento senza corrispondere in cambio la consegna di alcun bene.
Altra truffa, invece, è quella che si configura con la compravendita seppur, di poi, l’immobile risulti non avere le caratteristiche promesse dal cedente.
Il caso di scuola è quello relativo alla vendita di un bene immobile privo dell’agibilità.
Nel caso di specie, il compratore potrà tutelarsi agendo per l’annullamento del contratto ed il conseguente risarcimento del danno lamentato.
Truffa immobiliare: quando si configura?
La truffa è un reato che si perpetua mediante artifici o raggiri con i quali si trae in inganno la persona vittima del reato.
In particolare, la truffa immobiliare si configura attraverso gli annunci immobiliari aventi ad oggetto la compravendita di fantomatiche ville, nella realtà risultanti essere dei casolari.
Ciò che la legge persegue per tale fattispecie astratta di reato, in particolar modo nel caso di contratto di compravendita, risulta essere il dolo iniziale, ovvero la volontà e coscienza del reo di alterare il processo volitivo della controparte contrattuale, al fine di fargli stipulare un contratto che, in assenza di raggiri, non avrebbe mai potuto sottoscrivere.
Altra tipologia di truffa immobiliare riguarda il contratto di compravendita che una volta stipulato, comporta da parte della vittima, l’ottenimento di un bene con delle caratteristiche completamente differenti da quello che gli era stato promesso in fase di negoziazione dal cedente.
Nel caso delle truffe perpetuate mediante annunci immobiliari, il raggiro può essere evitato, soffermandosi sul prezzo del bene posto all’attenzione, di gran lunga inferiore rispetto al valore di mercato.
Altro criterio per scoprire il raggiro è dato dalla qualità della foto, spesso spulciata da internet e dai contorni sfocati.
Le stesse modalità di pagamento, infine, è un sinonimo di raggiro, in particolar modo la richiesta di pagamento non a mezzo bonifico bancario ma attraverso carte prepagate, vaglia o servizi di trasferimento di danaro
Truffa immobiliare: ecco come tutelarsi
Le vittime di una truffa immobiliare dovranno tutelarsi sporgendo querela entro tre mesi dalla conoscenza del reato ovvero dalla conoscenza e consapevolezza di essere stata raggirata.
Qualora, la truffa sia stata scoperta soltanto nel momento in cui il contratto sia stato perfezionato, la vittima potrà agire anche in sede civile al fine di ottenere l’annullamento del contratto.