Il giudice assegna casa propria all’ex moglie: cosa fare?

Autore:
Carabelli Ennio
  • Esperto legale, Giornalista

Il coniuge eredita il bene che il giudice assegna quale abitazione di uso familiare in favore dell’ex coniuge: cosa  fare per riottenere l’immobile?

diritto di abitazione su casa altro coniuge

 

 

Nella vita può accadere che i matrimoni finiscano.

Ovvero che uno degli ex coniugi non possa beneficiare di un bene rientrante nel proprio personale patrimonio ed ereditato poiché destinato, con sentenza del giudice, all’ex moglie quale casa familiare.

Ci si chiede, pertanto, per quanto tempo l’ex moglie possa far valere il diritto di abitazione assegnatale dal giudice con sentenza, causa la presenza dei figli nella stessa.

diritto di abitazione

Diritto di abitazione della moglie contro il diritto di proprietà dell’ex coniuge: quale prevale?

In caso di divorzio tra i coniugi, la legge ha previsto il diritto del coniuge più debole economicamente di ricevere dall’altro un assegno di mantenimento non essendo in grado di provvedere per  a procurarsi le risorse per vivere con dignità

Niente è stato previsto in termini di durata del diritto di abitazione dell’ex moglie sulla casa che l’ex coniuge ha ottenuto in eredità e rientrante nel proprio patrimonio personale.

In tal caso, infatti, sarà il giudice a legittimare la preminenza del diritto di abitazione dell’ex moglie nella casa che resta di proprietà dell’ex coniuge ma che quest’ultimo non può riottenere complice la presenza dei figli  in un immobile destinato ad abitazione familiare.

casa familiare

Diritto di abitazione sulla casa dell’ex coniuge: esiste un termine?

In primis occorre stabilire che il diritto di abitazione sulla casa dell’ex coniuge spetti all’ex moglie solo nel caso in cui quest’ultima abbia dei figli minori a proprio carico.

Il Tribunale, infatti, non può decidere in merito, se i figli sono autonomi, sull’uso del bene altrui da parte dell’ex moglie.

Lo scopo del diritto di abitazione all’ex coniuge si fonda nel garantire ai figli minori di continuare la propria vita nell’ambiente familiare per non turbare le varie fasi di crescita.

casa-famiglia

 

Diritto di abitazione ha un termine ben prefigurato

Lo spossessamento della casa a carico dell’ex coniuge sussiste solo per il motivo su citato, in altri casi (figli indipendenti e con proprio stipendio, figli assegnati al coniuge proprietario dell’immobile) non è possibile limitare i diritti di godimento e disposizione del bene al legittimo proprietario.

La durata del diritto di abitazione sulla casa dell’ex coniuge disposta dal giudice ha valore fino alla sussistenza di alcune condizioni:

  • l’assegnazione della casa all’ex coniuge non è un beneficio concesso a quest’ultima ma è un provvedimento che tende a tutelare che i bambini restino nel proprio habitat fin quando non risultino essere autonomi. Al verificarsi di tale condizione con la fuoriuscita dall’immobile dei figli, il bene immobile dovrà ritornare nella disponibilità del legittimo proprietario
  • L’ex coniuge deve vivere nella casa familiare. Pertanto la casa non può essere assegnata dal giudice se quest’ultima decidesse di far ritorno nella casa dei propri genitori o di trasferirsi in altra città. In tale circostanza verrebbe meno la condizione di assegnazione del diritto di abitazione.

La durata del diritto di abitazione sulla casa dell’ex coniuge è limitata nel tempo anche se, essendo proporzionata alle esigenze dei figli, non può essere prefigurata temporalmente.

Diritto di abitazione su casa dell’ex coniuge: quando opera la revoca

L’ex moglie dovrà lasciare la casa assegnata dal giudice quale abitazione familiare qualora:

  • i figli smettano di convivere co il genitore
  • i figli diventino autonomi economicamente
  • l’ex coniuge decida di andare a vivere dai genitori o cambiare città
  • l’ex coniuge si risposa

In tutti i casi su citati il diritto di abitazione sulla casa dell’ex coniuge viene a decadere di diritto ed automaticamente senza che il legittimo proprietario debba far valere le proprie ragioni dinnanzi al giudice.