Bonus cucine 2023: cos’è, come funziona, documenti, come pagare

Autore:
Davide Bernasconi
  • Giornalista

Bonus cucine 2023: come sfruttare la detrazione Irpef 50%, requisiti. Modalità di pagamento, permessi da chiedere, documentazione necessaria e conservazione per eventuali controlli.

Bonus cucine 2023: cos’è, come funziona, documenti, come pagare
Autore: shadowfirearts / Pixabay

Il Bonus Cucine 2023 consiste nella detrazione Irpef 50% del prezzo di acquisto degli arredi che possono contribuire a rendere più funzionale dell’ambiente domestico.

Nell’ampia categoria degli arredi compresi nel Bonus mobili e grandi elettrodomestici 2023, agevolazione di cui si può godere quando si effettua una ristrutturazione edile, possono così essere inseriti gli importanti componenti dell’arredo cucina.

Vediamo come funziona le detrazione fiscale ed evitare così di perdere l’occasione per risparmiare.

Bonus cucine 2023: cos’è

Bonus cucine 2023: cos’è, come funziona, documenti, come pagare
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Il Bonus fiscale consiste in una detrazione degli importi da versare al fisco al momento della dichiarazione dei redditi.

Importante è stata la conferma, anche per l’anno solare 2023 dell’agevolazione.

Condizione obbligatoria è che i mobili per arredare la cucina siano nuovi.

Sono compresi nei costi da detrarre le spese di  trasporto e montaggio.

Come recita la normativa del Bonus Mobili 2023, è fondamentale che l’acquisto dei diversi elementi sia destinato ad arredare immobili ristrutturati.

Sono pertanto escluse già in partenza le detrazioni relative all’acquisto di mobili ed arredi per abitazioni di nuova costruzione oppure quando ci si trasferisce, per diversi motivi, presso una qualsiasi altra residenza, firmando un regolare contratto di affitto, ma senza procedere ad alcun tipo di lavoro di ristrutturazione degli ambienti.

Per poter godere della detrazione occorre rispettare alcune condizioni che andiamo ad analizzare.

Tipologia dei lavori

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Gli interventi di ristrutturazione in un appartamento, mansarda, villetta o villa devono essere di tipo straordinario.

L’Agenzia delle Entrate specifica che per natura straordinaria si intende:

  • realizzazione di opere destinate al restauro e risanamento conservativo
  • ristrutturazione di un appartamento
  • ricostruzione o ripristino di un immobile danneggiato da eventi calamitosi, se è stato dichiarato lo stato di emergenza

Per quanto riguarda gli interventi sugli appartamenti, attività di tipo ordinario, come ad esempio sono:

  • la tinteggiatura delle pareti
  • la sostituzione di pavimenti
  • la sostituzione di infissi esterni,

non determinano il diritto a godere del bonus cucine 2023.

Importo detraibile con il bonus cucine

La detrazione Irpef 50% è calcolata su un importo massimo di spesa pari a € 8.000. Tale importo è da intendersi come somma complessiva spesa da parte del contribuente italiano per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici nel corso dell’anno solare, in seguito ad una ristrutturazione, come prima specificato.

La detrazione viene ripartita in 10 quote annuali di pari importo.

Ad esempio, qualora si spendano €5.000 per l’acquisto di una serie di mobili per la cucina nell’anno solare 2023, il massimo della detrazione ammessa sarà il 50% della spesa, dunque €2.500.

La quota detraibile in dichiarazione dei redditi è così fissata in rate di €250 per 10 anni consecutivi.

Il limite di €10.000 è riferito alla singola unità immobiliare comprensiva di pertinenze: pertanto, in caso di lavori su più unità immobiliari, si avrà diritto a più di un bonus.

Il bonus cucine 2023 è cumulabile col bonus ristrutturazione 2023.

E’ importante ricordare e sottolineare che la data dell’inizio dei lavori di ristrutturazione sia antecedente a quella dell’acquisto dei mobili.

Non è invece determinante il fatto di pagare le fatture di acquisto prima o dopo aver effettuato il pagamento delle fatture per la ristrutturazione.

Bonus cucine 2023: periodo

Il Bonus cucine è in vigore per tutto l’anno solare 2023, dal 1° gennaio al 31 dicembre compresi.

Bonus cucine 2023: modalità di pagamento

Bonus cucine 2023: cos’è, come funziona, documenti, come pagare
Autore: DokaRyan / Pixabay

Le modalità di pagamento per aver diritto al Bonus sono:

  • bonifico bancario o postale indicante causale del versamento, codice fiscale del beneficiario della detrazione e numero di partita IVA o codice fiscale del destinatario del bonifico;
  • carte di credito o carte di debito (bancomat).

Nel caso di pagamento con carte di credito o di debito, a far fede sarà il giorno di utilizzo della carta stessa e non il giorno di addebito in conto corrente.

Per chi effettua il pagamento mediante bonifico bancarionon è richiesto l’utilizzo del modello appositamente predisposto per le spese di ristrutturazione edilizia.

Nel caso di acquisti con pagamenti a rate, la possibilità di detrazione è ammessa a patto che:

  • la società finanziatrice effettui il pagamento della merce con le modalità indicate in precedenza;
  • l’acquirente abbia una copia della ricevuta del pagamento.

Assolutamente esclusa la possibilità di pagamento in contanti o mediante assegno bancario.

Bonus mobili senza ristrutturazione: cosa significa

Con il termine ristrutturazione, possono sorgere diversi quesiti che portano ad una certa confusione su quali effettivamente siano i lavori da fare perché si possa aggiungere il bonus mobili e quindi risparmiare somme di denaro consistenti.

Le detrazioni per lavori di ristrutturazione, ex art.16-bis del DPR 917/86, TUIR, spettano infatti per lavori di straordinaria manutenzione.

Secondo quanto recita il testo delle Ristrutturazioni edilizie dell’Agenzia delle Entrate:

sono considerati interventi di manutenzione straordinaria le opere e le modifiche necessarie per rinnovare e sostituire parti anche strutturali degli edifici e per realizzare ed integrare i servizi igienico/sanitari e tecnologici, sempre che non vadano a modificare la volumetria complessiva degli edifici e non comportino mutamenti delle destinazioni d’uso.

Dunque, per fare chiarezza, come indicato sulla Guida dell’Agenzia delle Entrate anno 2023, sono classificati come straordinaria manutenzione, sia per immobili singoli che per condomini, e dunque validi per far scattare il Bonus Mobili, interventi come :

  • installazione di ascensori e scale di sicurezza
  • realizzazione dei servizi igienici
  • sostituzione di infissi esterni con modifica di materiale o tipologia di infisso
  • rifacimento di scale e rampe
  • realizzazione di recinzioni, muri di cinta e cancellate
  • costruzione di scale interne
  • sostituzione dei tramezzi interni senza alterazione della tipologia dell’unità immobiliare.

Inoltre, sono lavori di manutenzione straordinaria:

  • gli interventi finalizzati all’utilizzo di fonti rinnovabili di energia, ovvero ad esempio installazione di una stufa a pellet o di impianti dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili
  • l’installazione o l’integrazione di un impianto di climatizzazione invernale ed estiva a
    pompa di calore
  • la sostituzione della caldaia, in quanto intervento diretto a sostituire una componente
    essenziale dell’impianto di riscaldamento.

La questione è importante, dato che, come nel caso della sostituzione della caldaia, non è necessario richiedere alcun permesso in Comune per intervenire ed è sufficiente la dichiarazione sostitutiva in cui indicare le informazioni di base come dati anagrafici, estremi catastali dell’immobile, data di inizio lavori e la dichiarazione di consapevolezza sulle sanzioni previste.

Quindi, se dovete provvedere al cambio caldaia all’improvviso, perché si è guastata (nei mesi invernali purtroppo è un incidente non raro), potete approfittare per cambiare anche l’arredo di casa senza passare prima dall’Ufficio Tecnico del Comune per compilare ulteriore documentazione.

Bonus cucine 2023: cessione del credito possibile?

Con l’introduzione del Superbonus 110%, che permette al contribuente italiano di usufruire di una detrazione davvero interessante, potendo addirittura far eseguire alcuni lavori per l’efficientamento energetico a costo zero, è stata confermata anche la possibilità della cessione del credito direttamente all’azienda che esegue i lavori.

Per il bonus mobili è ammessa la cessione del credito?

La risposta alla domanda è negativa, in quanto nel D.L. 34/2020, meglio noto come Decreto Rilancio, nell’elenco di lavori per la ristrutturazione di un immobile che ammettono l’opportunità di cessione del credito o lo sconto in fattura, non è compreso il Bonus mobili.

Si ricorda inoltre che il Bonus mobili, a differenza del Bonus ristrutturazioni, prevede che:

  • la detrazione non sfruttata pienamente o parzialmente (per incapienza IRPEF) non può essere ceduta a famigliari, terzi, etc
  • le detrazione non si può trasferire in seguito a decesso del contribuente avente diritto
  • la detrazione non si trasferisce in caso di cessione dell’immobile.

Bonus cucine 2023: documentazione

Bonus cucine 2023: cos’è, come funziona, documenti, come pagare
Autore: svabic / Pixabay

Al momento della dichiarazione dei redditi, occorre allegare e conservare la ricevuta del bonifico bancario oppure lo scontrino fiscale in caso di pagamento con carte, oltre alla fatture di acquisto.

Trattandosi di un bonus che scatta soltanto in caso di interventi di tipo straordinario ed opere di rifacimento di edifici,  è obbligatorio inoltre essere in possesso di:

  • dichiarazione di ristrutturazione, ovvero la comunicazione fatta al Comune in cui è situato l’immobile oppure
  • titolo abilitativo comunale che attesti la data di inizio lavori

Nel caso in cui il Comune non prevede il rilascio di un titolo abilitativo, sarà sufficiente una dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà.

E’ consigliabile conservare interamente la documentazione: sono infatti possibili controlli successivi da parte dell’Agenzia delle Entrate.