Fuorisalone 2023 Grassi Pietre: la duttilità della pietra, l’intervista a Francesco Grassi

Autore:
Caterina Di Iorgi
  • Giornalista

Fuorisalone 2023 Grassi Pietre: tra le ultime novità presentate dall’azienda il nuovo rivestimento ecologico Alpi 4.0, utilizzabile sia per pavimenti che per rivestimenti interni ed esterni. Questo sofisticato prodotto è il risultato della combinazione di materiali di scarto di Pietra di Vicenza, provenienti dalle cave e dal processo produttivo della stessa azienda. L’impasto utilizzato per creare il rivestimento è composto esclusivamente da una base cementizia, senza aggiunta di resine o altri additivi. Questa nuova proposta si aggiunge alla già vasta gamma di materiali naturali e alle recenti collezioni di rivestimenti firmati dallo studio Debiasi Sandri, aumentando ancora una volta le possibilità espressive dell’offerta dell’azienda vicentina. Ne abbiamo parlato con Francesco Grassi, CEO di Grassi Pietre (www.grassipietre.it) che ci ha anche raccontato le novità per la Milano Design Week 2023.

Francesco Grassi, CEO di Grassi Pietre
Francesco Grassi, CEO di Grassi Pietre

Su quali valori si fondano l’identità e la filosofia produttiva di Grassi Pietre?

I nostri valori si fondano sulla coscienza di essere dei trasformatori della natura, persone quindi che con il massimo della sensibilità cercano di trasformarla e valorizzarla per renderla adatta agli scopi derivanti dalla sua natura intrinseca, non sprecando materiale anzi recuperando anche gli scarti, tutelando al massimo i siti di estrazione che, nel nostro caso con la Pietra di Vicenza, sono cave in galleria.

Vi siete posti nuovi obiettivi in termini di eco-sostenibilità?

Abbiamo da poco ultimato un nuovo stabilimento produttivo costituito interamente di acciaio perché possa essere recuperato al 100% a fine vita e sul tetto abbiamo realizzato un impianto fotovoltaico che compensa il 50% della potenza delle macchine installate all’interno della struttura. Inoltre, da 10 anni ormai abbiamo intrapreso la produzione di una linea di prodotti realizzati in Pietranova, materiale composto dal 90% di graniglia di pietra, recuperata dagli scarti di cava e dagli scarti di produzione, per avere così un prodotto il più possibile riciclato, che non deriva da escavazioni appositamente fatte, ma dal recupero degli inerti di produzione. Il prodotto è poi completamente riciclabile e smaltibile, in quanto non contiene resine. Abbiamo avviato anche una collaborazione con lo studio Debiasi Sandri che hanno disegnato per noi una collezione il cui concept deriva dalla necessità di recuperare sfridi di fabbrica.

Ci racconta gli ultimi progetti che avete realizzato?

Fuorisalone 2023 Grassi Pietre
Array è il rivestimento scenografico composto da una parete in Pietra di Vicenza Grigio Argento con finitura rullata.

In termini di progetti stiamo avendo molte soddisfazioni. Fra gli ultimi, spiccano alcuni importanti negozi per le case di moda come i negozi di Akris Prêt-à-Porter in Europa e negli Stati Uniti. In questo caso, grazie alla collaborazione con lo studio di David Chipperfield, siamo riusciti a usare e valorizzare il nostro materiale principe, il Grigio Alpi, per i pavimenti e i rivestimenti interni e per alcune colonne decorative. Le particolari esigenze del cliente, che desiderava un materiale selezionato e uniforme, hanno richiesto di fotografare tutte le lastre e di foto-inserirle al computer realizzando virtualmente il pavimento per avere l’approvazione finale del committente e dell’architetto prima che la fornitura venisse posata e ultimata. Questo è stato possibile grazie a investimenti tecnologici che, oltre al risultato presso il cliente, ci hanno consentito anche di risparmiare sul tempo di posa, oltre che sul materiale e sui trasporti, grazie alla possibilità di inviare solo il materiale selezionato, senza dover spedire negli States marmette di sfrido.

Come sarà la casa del futuro secondo Grassi Pietre?

È difficile dire quale sarà la casa del futuro, anche se abbiamo notato, in seguito all’emergenza Covid, una maggiore attenzione alla qualità degli interni e aumentate dimensioni richieste per zone giorno e balconi/terrazze. Ciò che si ricerca è una maggiore fruizione degli spazi in quanto, più spesso di prima, grazie allo smart working e alle conferenze da remoto, la casa è diventata un luogo da vivere e di cui godere appieno per una maggior percentuale di tempo rispetto al passato. I materiali naturali come la pietra e il legno vengono ora più usati di prima, anche in abbinamento, dato che contribuiscono a migliorare la vivibilità degli interni, in virtù delle loro proprietà e della loro anima naturale.

Quali sono le novità che presentate in occasione della settimana del design 2023?

Grassi Pietre rivestimento Gradient
Le superfici bidimensionali e tridimensionali sono state create per realizzare pavimenti e rivestimenti in pietra unici.

In occasione della settimana del design saremo presenti con un nuovo allestimento all’interno dello spazio AGAPE 12, in Via Statuto 12, con dei pavimenti e dei rivestimenti realizzati con delle finiture innovative. Saremo anche presenti con l’associazione PNA (Pietra Naturale Autentica), di cui facciamo parte, all’interno di SUPERSTUDIO con un allestimento con delle sedute di Design in Pietra Grigio Alpi e altri materiali con l’obiettivo di far percepire la duttilità della pietra anche per la realizzazione di prodotti di design.

Qual è la “cosa” più contemporanea, forte e promettente che si sta manifestando a suo avviso sulla scena del design contemporaneo?

Una domanda che apre molteplici questioni, a cui non è facile rispondere. Posso però dire, dalla mia esperienza, che la tendenza attuale del design è quella di personalizzare molto i prodotti. Ognuno vuole un pezzo Custom, che è un po’ l’antitesi del “prodotto” di industrial design. Il fatto che ogni individuo voglia manifestare la sua individualità e differenza, implica la necessità di cambiare e personalizzare i prodotti standard, modalità che complica non poco la vita a noi produttori, ma che ci consente di fidelizzare i clienti esigenti e il loro desiderio di esclusività.

Una domanda che è anche un po’ una provocazione, esiste ancora uno stile italiano nel design?

Direi che lo “stile italiano” è diventato la professionalità, la cura, la personalizzazione italiana. Quindi, dal mio punto di vista, il vero stile italiano in senso assoluto non c’è più o per lo meno non è riconoscibile, ma è evoluto e si è tramutato in un “sapere italiano”.