Marta Sala Éditions: l’intervista a Marta Sala

Marta Sala Éditions: abbiamo incontrato ed intervistato Marta Sala, design editor e fondatrice del marchio, con cui abbiamo parlato di arredo all’insegna dello stile e del design.

Marta Sala Éditions

Su quali valori si fondano l’identità e la filosofia di Marta Sala Éditions?

“Marta Sala Éditions è un dialogo tra il passato e il presente, con uno sguardo al contemporaneo. E’ un dialogo tra un’imprenditrice, gli architetti con i quali collabora e gli artigiani. Sono saperi diversi che si incontrano in un mondo italiano del saper fare il bello e il ben fatto. E’ una sfida che crede nell’attuale, che afferma la validità progettuale e qualitativa di pezzi nuovi, con un “clin d’oeil” alla storia e alla cultura , un pizzico di ironia e una buona dose di umiltà.”

Ma ci sono anche altri valori che guidano la tua storia di design, quali sono, ce li racconti?

Marta Sala Éditions

“L’etica sicuramente è il valore principale, etica che vuol dire rispetto e valorizzazione del lavoro delle persone con le quali collaboro, e rispetto per il cliente che compra i miei pezzi. I mobili entrano nella vita quotidiana di una persona, influenzano il suo stato d’animo, devono quindi essere di grande qualità progettuale e di realizzazione. E’ bello rendersi conto che dal vivo i pezzi della collezione emanano un’energia particolare, credo si percepiscano le ore di lavoro manuale che ci sono dietro ogni oggetto e questo fa la differenza: “L’anima segreta delle cose utili”, come l’ha definita cosi bene Stefano Casciani nel suo testo.”

In che modo si sta evolvendo, oggi, a tuo avviso il settore del design, vista la pandemia di Covid19, che ci ha fatto riscoprire l’importanza della casa durante il lockdown?

“E’ difficile dire come sta evolvendo il mondo in tutti i settori, non solo nel design. Da una parte sicuramente c’è un ritorno alla casa, al concreto, al fatto di circondarsi di cose utili e ben fatte. C’è una vera attenzione all’individuo e ad un nuovo modo di confrontarsi. Dall’altra c’è un’esasperazione dell’artificiale, del virtuale, dove tutto è possibile grazie a uno schermo o a un sistema di combinazioni numeriche o quantistiche. Dopo l’avvento dell’arte NFT, siamo in piena espansione di un mercato immobiliare virtuale, inesistente, dove immobili che non esistono vengono acquistati a cifre straordinarie, per essere poi destinati a boutique, ristoranti, locali irreali che vengono arredati con mobili e oggetti d’arte totalmente immateriali. Si aprono dunque scenari molto diversi, una tendenza al” cocooning”, dove la gente si sente protetta, e una ricerca spasmodica della creazione di un mondo parallelo, che non si tocca, non si vive ma si alimenta, ci si specula, gioca, investe. Tutto molto affascinante, sono veramente gli opposti che vengono messi in gioco.”

Dopo la pandemia e il lockdown, quali sono le sfide che dovranno affrontare le aziende che producono design?

“Le aziende che producono design dovranno capire in che modo alimentare queste due tendenze, da una parte avere disponibili subito prodotti che possano rispondere ad un bisogno immediato e rassicurante di consumo e dall’altra riuscire a far sognare, a far in modo che il pubblico riesca a proiettarsi tramite contenuti virtuali in un mondo “dove tutto è possibile”.”

Come sarà la casa del futuro secondo Marta Sala Éditions?

Marta Sala Éditions

“Di nuovo ci sono due tendenze: da una parte consumatori molto attenti, con valori etici legati all’ecologia, all’eccesso di consumo, all’inquinamento, che cercano e attuano un modo di vivere responsabile. Dall’altra c’è una presenza sempre più forte dei marchi, dei trends, degli influencers che incrementano il consumo del lusso, creando una vera schizofrenia sul mercato. Si sta creando un rapporto contraddittorio tra la volontà di qualcosa di longevo e durevole, e questa frenesia al consumo del momento. Sicuramente la casa delle nuove generazioni sarà diversa dalle nostre. Per esempio in Cina c’è una generazione di Millennials con un grande potere d’acquisto che dà grande valore alla casa e che cerca prodotti con una forte identità e qualità di fattura, e possibilmente con una forte identificazione marchio/persona. E’ interessante che questa tendenza venga dal paese più consumista del mondo!

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Dobbiamo tenere conto soprattutto del nuovo modo di aggregarsi dei giovani che non riflette più il modello classico della famiglia, della convivenza a due, dell’uso dello spazio al quale siamo abituati. Sono individui che si incontrano, si uniscono, si separano, viaggiano, lavorano in un modo nuovo, dunque anche i pezzi di arredamento devono essere molto indipendenti uno dall’altro, autonomi, per accompagnare questa nuova evoluzione sociale e culturale. Oggetti nomadi, di grande identità e qualità, modulari, multifunzionali che ogni cliente possa interpretare e vivere come e dove vuole.”

Ci racconti gli ultimi progetti a cui stai lavorando?

Marta Sala Éditions

“Avrò una bella presentazione a gennaio durante Déco Off nella mia casa di Parigi in Rue Jacob. E’ un posto pieno di fascino, dietro Place De Furstenberg, e per il secondo anno organizzo una presentazione con Fromental, marchio raffinatissimo di carte da parati. Le quattro stanze sono decorate con motivi diversi, il che permette una lettura ogni volta rinnovata dei pezzi esposti. E’ un bellissimo esercizio di stile, Parigi è da sempre il mondo delle arti decorative quindi è molto attinente. Poi naturalmente sto definendo il progetto per il Salone del mobile di Milano … proprio in questi giorni.”

Qual è la “cosa” più contemporanea, forte e promettente che si sta manifestando a tuo avviso sulla scena del design contemporaneo?

“Un fenomeno sicuramente importante è la nascita di tante collezioni disegnate e prodotte dai designers stessi, che hanno deciso di “abbandonare” una distribuzione tradizionale e probabilmente più frustrante legata ai grandi marchi e di creare una strada nuova ed indipendente sul mercato, molto più fruibile sia come visibilità che come vendita, grazie all’online, alle varie piattaforme ed a Instagram. E’ un segnale di rottura che va verso una legge del mercato dei grandi numeri per tornare ad una offerta ricca di qualità e di identità.”

Una domanda che è anche un po’ una provocazione, esiste ancora uno stile italiano nel design?

Marta Sala Éditions

“Non è una provocazione, è uno stato di fatto. Quando i clienti vedono i pezzi Marta Sala Éditions riconoscono subito che sono italiani. Dipenderà dalla ricchezza di contenuto, dalle forme, dal tipo di produzione e colori … non saprei … bisognerebbe chiedere a loro… ma per quel che mi riguarda sì, esiste uno stile italiano e in questo momento è un fortissimo valore che dobbiamo preservare e veicolare molto bene.”

Cosa significa per te il concetto di Made in Italy?

“Made in Italy è questo saper fare che da sempre contraddistingue la produzione italiana. Saper unire maestrie diverse, modi di lavorare vari che spaziano dall’industriale all’artigianato, dove i saperi si integrano e si sposano per dare risultati unici. Ormai il saper fare, il fatto in Italia, è il grande marchio di qualità. La moda, il design, sotto qualsiasi etichetta escano sono prodotti da noi. E poi in Italia c’è sempre l’intelligenza del cuore che fa la differenza… come dico sempre: “tagliati al laser, finiti a mano”.”

credit image by Press Office – photo by Anne-Emmanuelle Thion