BMW porta il motorsport nell’arte: l’eccezionale mostra delle Art Car

Autore:
Lorenzo Renzulli
  • Giornalista
Tempo di lettura: 5 minuti

BMW trasforma otto auto in arte per l’Art Car World Tour, all’ADI Design Museum dove prende forma un appassionante viaggio tra creatività, motorsport e design.

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BMW trasforma otto auto in arte per l'Art Car World Tour
Foto ADI

Per raccontare con notevole efficacia mezzo secolo di sperimentazioni in movimento, BMW trasforma otto auto in arte per l’Art Car World Tour.

Milano accoglie il BMW Art Car World Tour e trasforma otto vetture in arte viva, dimostrando ancora una volta come Milano abbia un modo unico di accogliere certi appuntamenti: non li espone soltanto ,ma li interpreta in maniera originale ed emozionante.

All’ADI Design Museum il BMW Art Car World Tour arriva come una chiusura ideale dell’anno e come un inizio, perché celebra i cinquant’anni di una collezione che continua a parlare al presente e a guardare al futuro. Otto vetture che sono “sculture in movimento”, come le definisce Luciano Galimberti, presidente del museo, che ha aperto l’esposizione ricordando la missione dell’istituzione: non una sorta di polveroso mausoleo del design, ma un luogo vivo e attivo, dove il progetto diventa chiave di lettura del contemporaneo.

Il percorso dell’Art Car World Tour

BMW trasforma otto auto in arte per l'Art Car World Tour
Foto ADI

Il percorso museale non è costruito per stupire: cerca piuttosto di mettere in relazione le auto con ciò che esse rappresentano davvero. Calder, Stella, Lichtenstein, Mahlangu, Koons, Chia, Holzer, Mehretu: in mezzo secolo questi nomi hanno trasformato la carrozzeria in una tela capace di muoversi, correre, competere. E il design, inteso come disciplina che traduce visione in forma, diventa così ponte naturale con l’industria, il motorsport, la cultura materiale.

Massimiliano Di Silvestre, presidente e Amministratore Delegato di BMW Italia, lo ha spiegato con una chiarezza che va oltre la retorica dell’anniversario: “Le Art Car sono un unicum: arte, design, tecnologia e motorsport che da cinquant’anni si incontrano e si fondono. Esporre otto vetture qui a Milano è un privilegio, ma anche una responsabilità: questa è la tappa più ricca del tour mondiale”.

Il racconto di Thomas Girst, curatore della collezione e responsabile dell’engagement culturale del BMW Group, aggiunge un tassello decisivo: “L’Italia sta celebrando il 50° anniversario delle Art Car con un entusiasmo straordinario. Qui si ritrovano appassionati di design, arte, motorsport e tecnologia: è un momento in cui tutto si parla”.

La mostra resterà a Milano fino all’8 gennaio 2026, dopo un anno di tappe internazionali – da Art Basel Hong Kong al Le Mans Classic – e anticipa il 2026, quando tutta la collezione correrà idealmente verso Parigi e Rétromobile per celebrare il mezzo secolo del salone.

Intanto, all’ADI Design Museum si costruisce un percorso che parte dalla 3.0 CSL di Calder, la madre di tutte, e arriva alla più recente creazione di Julie Mehretu, interpretazione su scala della M Hybrid V8, l’auto che ha riportato BMW a Le Mans nella nuova era.

Arte e auto, il sogno di BMW

Galimberti, parlando ai presenti durante l’inaugurazione, ha immaginato un sogno relativo alle art car: “Vederle circolare per strada sarebbe magnifico, un traffico colorato e felice. Non si può, ma il museo è il luogo dove questo sogno può prendere forma”.

La sala espositiva diventa un’arena dove cinquanta anni di sperimentazione artistica corrono in parallelo ai cambiamenti della mobilità, della società e del gusto.

BMW trasforma otto auto in arte per l’Art Car World Tour: immagini e foto