Piastrelle isolanti: addio aria condizionata per raffreddare gli edifici
Da Singapore arriva la scoperta di particolari piastrelle isolanti. La caratteristica più sorprendente? Raffreddano l’edificio senza aria condizionata.
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Il settore dell’edilizia è a oggi quello che, a livello globale, più influisce nell’inquinamento. Lo dimostra l’utilizzo massimo di impianti di climatizzazione in particolare nei periodi caldi per superare le giornate afose e molto calde.
Non mancano però diverse soluzioni innovative, volte a migliorare la sostenibilità del settore. Tra queste, la scoperta a Singapore di un innovativo materiale che permette di realizzare piastrelle isolanti, utili per raffreddare gli edifici senza energia.
Realizzate con funghi e scarti vegetali, queste piastrelle replicano la texture rugosa degli elefanti per regolare la temperatura.
Piastrelle isolanti: un settore più sostenibile grazie alla natura

La scoperta delle piastrelle isolanti realizzate con funghi arriva da Singapore, dove un team di ricercatori della Nanyang Technological University (NTU), in collaborazione con la startup bioSEA, ha sviluppato delle piastrelle bio-based realizzate in micelio, la struttura radicale dei funghi, capaci di raffreddare passivamente gli edifici.
Il segreto del prodotto è la texture rugosa, ispirata alla pelle degli elefanti, animali che hanno sviluppato strategie evolutive per disperdere il calore corporeo senza sudare. Un’idea che dimostra come l’osservazione della natura possa offrire soluzioni concrete per migliorare l’efficienza energetica urbana.
L’innovazione poggia su una struttura completamente compostabile e a basso impatto ambientale. Le piastrelle sono create utilizzando il micelio del Pleurotus ostreatus, noto come fungo ostrica, coltivato su una miscela di trucioli di bambù, avena e acqua. La crescita avviene in ambienti bui per circa quattro settimane, seguita da un processo di essiccazione a bassa temperatura per stabilizzarne la forma.
Il design con la superficie rugosa ed esagonale è ispirato alla pelle degli elefanti, che trattiene piccole quantità d’acqua e ne rallenta l’evaporazione, favorendo così un raffreddamento naturale. In laboratorio, le piastrelle testurizzate hanno mostrato un’efficienza di raffreddamento superiore del 25% rispetto a quelle piatte, arrivando al +70% in condizioni simulate di pioggia.
Test termici, benefici ambientali e prossime sfide

I test condotti in camera climatica hanno dimostrato che le piastrelle non solo rallentano il riscaldamento rispetto alle superfici lisce, ma accelerano il raffreddamento naturale grazie all’effetto evaporativo. Queste, infatti, hanno conducibilità termica paragonabile a materiali come lana di vetro o polistirene, ma con un’impronta ambientale drasticamente ridotta.
Il progetto risponde in questo modo a una necessità crescente. Il settore edilizio è responsabile del 40% delle emissioni globali legate all’energia, e la domanda di raffreddamento urbano è in aumento. Materiali naturali come il micelio rappresentano un’alternativa concreta e scalabile alle soluzioni tradizionali.
Non mancano, tuttavia, le sfide come quella del ciclo produttivo delle piastrelle che richiede fino a 4 settimane, e la resistenza meccanica dev’essere ulteriormente migliorata. La collaborazione con Mykílio, startup specializzata nella coltivazione di funghi su larga scala, punta a industrializzare il processo, ottimizzare le prestazioni e testare nuovi ceppi di micelio più resistenti.
Il progetto, coordinato dalla prof.ssa Hortense Le Ferrand, dimostra che i principi dell’economia circolare possono generare innovazioni tangibili.
Piastrelle isolanti: immagini e foto
Da Singapore arriva la scoperta della realizzazione di piastrelle isolanti. Realizzate utilizzando scarti agricoli e funghi, che diventano materiali edili, questa scoperta mira a creare città più sostenibili, più fresche e più vivibili.