Cemento ecologico: una tecnica moderna ispirata ai Romani

Autore:
Fabiola Criscuolo
  • Giornalista
Tempo di lettura: 5 minuti

È possibile realizzare abitazioni e palazzi con del cemento ecologico? Dalla Francia arriva un nuovo prototipo di legante ispirato agli antichi Romani.

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Cemento ecologico: una tecnica moderna ispirata ai Romani
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Il settore dell’edilizia è uno dei più interessati dalle emissioni di anidride carbonica nell’aria. Questa è causata in modo particolare dalle emissioni dovute all’estrazione di materia prima e anche alla loro lavorazione.

In questo contesto, una svolta arriva dalla Francia, più di preciso da Saint-Maximin, nel dipartimento dell’Oise. Qui è stato attivato un nuovo impianto industriale gestito dalla NeoCem, un impianto che produce legante a basse emissioni di carbonio utilizzando argilla di recupero.

Questa innovazione, derivante dalle lavorazioni degli antichi Romani, si inserisce nel contesto della necessità di ridurre le emissioni del settore cementizio, responsabile di circa il 7% delle emissioni globali di CO2.

Cemento ecologico: il riuso delle materie

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Il nuovo progetto prevede l’utilizzo di materiali che, fino a questo momento, erano ritenuti di scarto, per evitare l’estrazione di nuovi leganti. Per questo progetto specifico, l’argilla utilizzata proviene dagli scavi del Grand Paris Express, uno dei progetti infrastrutturali più grandi d’Europa.

Invece di considerarla uno scarto da smaltire, viene recuperata e valorizzata. Il processo applicato è quello della flash-calcination, una tecnica antica risalente all’epoca romana, oggi aggiornata con tecnologie moderne ed efficienti.

La flash-calcination permette di trattare l’argilla con un processo termico rapido e controllato. Non richiede l’apertura di nuove cave né ulteriori attività estrattive. Il risultato è da subito evidente, con emissioni di CO? ridotte, consumo energetico contenuto e valorizzazione dei materiali da costruzione già disponibili.

Il legante prodotto serve per realizzare il cemento LC3 (Limestone Calcined Clay Cement). La composizione di questo materiale è di un terzo di clinker decarbonato, sicuramente meno impattante rispetto al clinker tradizionale, un terzo di filler calcareo e un terzo di argilla calcinata da recupero.

Questa miscela mantiene le prestazioni tecniche richieste dagli standard europei, ma al tempo stesso riduce significativamente le emissioni rispetto al cemento tradizionale. È stata sviluppata attraverso 4 anni di ricerca con il supporto di enti come ADEME e Mines-Télécom Nord-Europe.

Capacità produttiva

Cemento ecologico: una tecnica moderna ispirata ai Romani
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L’impianto attualmente operante in Francia ha una capacità di 100.000 tonnellate l’anno, con possibilità di raddoppio a breve termine fino a 200.000 tonnellate. Le prospettive sono quelle di replicare il modello vicino ad altri siti di scavo. Anche le risorse locali sono coinvolte, poiché si riducono i trasporti e gli impatti ambientali, stimolando al tempo stesso l’economia circolare nei territori interessati.

Non sorprende quindi che l’idea si arrivata dalla Francia, dove si consumano circa 18 milioni di tonnellate di cemento all’anno. Sostituire parte del cemento tradizionale con leganti alternativi come quello di NeoCem rappresenta una strategia concreta per limitare le emissioni di gas serra, promuovere pratiche edilizie più sostenibili e migliorare la gestione degli scarti da costruzione.

Cemento ecologico: immagini e foto

L’iniziativa di Saint-Maximin dimostra che tradizione e innovazione possono convergere per creare soluzioni sostenibili. Trasformare un materiale di scarto in una risorsa ecologica e performante è una strada promettente per ripensare il settore delle costruzioni e affrontare le sfide della crisi climatica.