Giardino

Nell’uso comune si definisce giardino uno spazio all’aperto destinato alla coltivazione botanica o comunque al godimento di aree verdi. Si tratta di uno spazio progettato: l’architettura del paesaggio si occupa appunto di pianificare, progettare e gestire gli spazi aperti e il paesaggio; oltre all’architetto paesaggista, interviene anche la figura dell’agronomo.

Il termine “giardino” si ipotizza derivi dalla radice indogermanica Gart o Hart che significa “cingere, circondare”; anche la lingua greca e quella latina utilizzano dei termini (rispettivamente Kepos e Hortus) che indicano uno spazio chiuso o comunque ben delimitato.

La caratteristica che li identifica sono quindi le recinzioni e non il fatto di essere a cielo aperto. Infatti, alcuni giardini di palazzi e residenze storiche sono coperti.

L’idea di giardino nasce con lo scopo di coltivare piante, siano esse da frutto, da fiore o semplicemente ornamentali. Generalmente, nel caso di coltivazione di piante e verdure a scopo alimentare si parla di orto.

Solitamente situato in prossimità di edifici privati o pubblici, il giardino può trovarsi anche isolato rispetto alle abitazioni; in casi di dimensioni molto estese, si parla di parco.

Il giardino all’italiana

Nel XV secolo si diffonde in Europa il concetto di giardino all’italiana ovvero di giardino con predominanza di elementi decorativi ed architettonici, lunghi viali come assi prospettici, spiccata attenzione agli effetti panoramici (con l’inserimento di terrazzamenti e scalinate).

Uno dei maggiori esempi di giardino all’italiana è il Giardino di Boboli a Firenze. Da non dimenticare anche il parco della Reggia di Caserta, con la tipica struttura barocca a gradoni, grandi cascate e fontane.

Il giardino alla francese

Alla corte del Re Sole nasce la denominazione di giardino alla francese. Sebbene ispirato ai giardini del Rinascimento italiano (fu proprio Caterina de’ Medici ad ordinare risistemazione dei giardini delle Tuileries secondo lo stile italiano), quello francese non presenta terrazzamenti (facilmente comprensibile dalla morfologia del suolo francese, solitamente pianeggiante), bensì grandi canali d’acqua.

Le caratteristiche tipiche dei giardini alla francese sono la vegetazione che prevale sull’architettura e l’uso dei cosiddetti parterre de broderie ovvero disegni di sabbia colorata e piccole siepi.

Il giardino paesaggistico o all’inglese

Il XVIII secolo vede prevalere in Inghilterra un nuovo modo di progettare i giardini, che successivamente verrà esportato in tutto il mondo: il giardino paesaggistico. Completamente diverso dai giardini alla francese e all’italiana, questo ha come caratteristica principale la sua illusoria natura selvaggia. Piccoli pendii, alberi isolati, ruscelli artificiali e addirittura false rovine romane o tempietti.

Il giardino si fonde con il paesaggio in maniera armonica e naturale. Un valido esempio di questa tipologia di giardino si trova presso la Reggia di Caserta dove presenta laghetti, serre e persino una piccola Pompei romana.

Il giardino cinese

Il giardino cinese si distingue da tutti gli altri poiché ricrea gli equilibri visivi della natura in un paesaggio in miniatura. Le rocce vengono scolpite simulando l’erosione degli agenti atmosferici, gli alberi tagliati a seconda del paesaggio da simulare. Non mancano muraglioni, ponti e gallerie a zigzag.

I giardini cinesi imperiali furono pensati per impressionare la corte e per predisporre ambienti rilassanti dove raccogliersi in preghiera.

Il giardino zen

Il giardino zen, altrimenti noto come giardino roccioso, è costituito da pochi essenziali elementi naturali come le rocce, l’erba e le piante. E’ stato concepito come luogo di meditazione dove mente e corpo possono rifocillarsi.

Ogni giardino zen è progettato sulla base di principi matematici: ne è un esempio il suo esemplare più antico ovvero il tempio Ryoan-ji a Kyoto. La sua peculiarità è il gioco di simmetrie e l’illusione ottica che ne consegue per cui da ogni prospettiva si vedono non più di 14 rocce sebbene il loro numero totale sia 15.

I giardini pensili

Si definisce giardino pensile un’area verde non a diretto contatto con il suolo naturale. Vengono solitamente costruiti per esigenze scenografiche, ad esempio al di sopra di una struttura architettonica.

Il sistema di irrigazione artificiale necessario contribuisce anche a migliorare il microclima della zona sottostante, ecco perché sempre più spesso vengono realizzati giardini pensili sui tetti dei palazzi con civili abitazioni. Numerose ricerche sono state condotte in tal senso, ricordiamo quelle del grande architetto Le Corbusier.

Un paragrafo a parte meritano gli edifici di Milano cosiddetti Bosco Verticale. Si tratta di un complesso di due palazzi residenziali a torre (progettato da Boeri Studio – Milano) con più di duemila essenze arboree distribuite su tutti i lati delle torri. Questo progetto rientra in quello più vasto di riforestazione metropolitana attraverso la nuova teoria di densificazione verticale del verde.

I giardini zoologici

Forse non tutti sanno che lo zoo nasce in realtà come giardino zoologico o parco zoologico, ovvero area verde dove esporre al pubblico animali esotici.

Si tratta di giardini considerati prettamente luoghi ricreativi per famiglie, ma anche con funzione didattica.

Gli animali vivono in recinti che ricreano il loro habitat naturale. Gli zoo safari dispongono di percorsi che permettono ai visitatori di entrare in questi recinti, avvicinandosi agli animali fino a toccarli (ovviamente le specie non aggressive).