Ricostruire il futuro, ecco la mostra realizzata da Webuild
Con la partecipazione della Triennale di Milano, dal 2 al 26 marzo, è possibile visitare una mostra particolare sull’evoluzione passata e futura dell’urbanistica e dell’infrastruttura. Elemento interessante è l’opportunità di osservare più da vicino alcuni progetti cui Webuild sta lavorando e che vedranno l’effettiva realizzazione tra qualche anno.

Come immaginare il futuro? Sicuramente niente macchine volanti o immagini fantascientifiche. Piuttosto una serie di strutture come metropolitane, autostrade e ferrovie in grado di rendere un paese effettivamente unito e raggiungibile senza problemi. Un mondo in cui le città non conoscano difficoltà di spostamento e, due poli centrali come Roma e Milano, riescano ad azzerare sempre di più le loro distanze.
Questo, almeno, è la visione proposta dalla mostra Ricostruire il futuro, realizzata dal Gruppo Webuild con la partecipazione della Triennale di Milano. Luogo che, oltretutto, ospiterà la manifestazione dal 2 al 26 marzo.
Cos’è Webuild?

Il Gruppo Webuild rappresenta un grande protagonista per quanto riguarda la realizzazione di grandi opere architettoniche ed urbanistiche. Una presenza che è ben nota a livello internazionale e che, ultimamente, sta diventando una sicurezza anche per la realtà italiana.
Parlando di cifre possiamo dire che è attivo in cinque continenti, ha ben 83mila dipendenti di 100 nazionalità differenti, migliaia di imprese fornitrici che alimentano una ricca filiera, e persegue l’ambizione di circondarsi di giovani talenti. Un risultato, questo, conseguito attraverso una serie di progetti il cui scopo è attirare proprio eccellenze provenienti dalle maggiori università.
Ma per quale motivo realizzare questa mostra?
«Abbiamo voluto questa mostra – spiega Pietro Salini, amministratore delegato di Webuild – perché crediamo sia il momento di raccontare in che modo il nostro paese, ma anche i paesi più avanzati al mondo, stanno cambiando grazie all’apporto delle infrastrutture. Uno strumento che accelera non solo lo sviluppo delle comunità, ma soprattutto favorisce la crescita dei giovani e l’occupazione».
Struttura della mostra

La mostra è stata organizzata attraverso un percorso ben preciso che si dipana lungo otto aeree espositive. Sei di queste sono dedicate all’evoluzione delle infrastrutture come metropolitane, servizi pubblici, ferrovie e autostrade. Ma anche condotti per l’acqua, dighe, edifici e monumenti. Un’altra area, poi, si concentra sulle diverse opere realizzate da Webuild e su come sia stato possibile costruire in modo sostenibile ed in assoluta sicurezza. L’ultima sezione, invece, rappresenta il futuro stesso. Ossia quella dove è possibile osservare più da vicino i particolari dei nuovi progetti, quelli che prenderanno effettivamente vita tra qualche anno. Tra questi sono presenti:
- Il Terzo Valico dei Giovi, ossia l’alta velocità che collegherà Genova e Milano
- La linea M4 della metropolitana di Milano
- La metro C di Roma
- la diga foranea di Genova
- l’alta velocità ferroviaria che da Napoli arriverà fino a Bari
In questo modo, dunque, si è andato a costruire una sorta di salto temporale costante in cui è possibile passare dal presente al futuro, mostrando come il Gruppo Webuild è stato in grado di reinventarsi rispondendo e, spesso, prevedendo le necessità di un mondo ed un’urbanistica in costante evoluzione.