More with Less, la prima mostra del Farrell Center su materiali e forme alternative di design

Autore:
Tiziana Morganti
  • Giornalista

Un centro di architettura fondato dal britannico Terry Farrell ha aperto a Newcastle, in Inghilterra, con una mostra che esplora i materiali da costruzione del futuro e “stanze urbane” per i residenti locali.

Vista esterna del Farrell Centre
Photo by Farrell Centre

Il Farrell Center è una galleria espositiva, un centro di ricerca e uno spazio comunitario che mira a provocare conversazioni sull’architettura e la pianificazione, sia in città che su scala globale. Il progetto è stato promosso dallo stesso Farrell, che ha donato il suo archivio di architettura e ha investito 1 milione di sterline per la costruzione.

La mostra inaugurale, More with Less: Reimagining Architecture for a Changing World, esamina come gli edifici potrebbero adattarsi alla crisi climatica. Pelliccia finta, micelio e isolamento in lana, infatti, caratterizzano una serie di installazioni progettate per sfidare i metodi tradizionali di produzione architettonica. Altrove, tre sale urbane ospitano workshop e altri eventi in cui i visitatori possono conoscere il passato e il futuro di Newcastle ed esprimere le proprie opinioni sui piani di sviluppo.

Il centro è qui per realizzare un ambiente edificato migliore, più inclusivo e più sostenibile” – ha affermato il direttore del Farrell Center Owen Hopkins – La convinzione alla base di tutto ciò che facciamo è che dobbiamo coinvolgere le persone con l’architettura e la pianificazione e i ruoli trasformativi che possono avere.  L’architettura e la pianificazione, infatti sono spesso viste come qualcosa che viene imposto dall’alto. Dobbiamo cambiare questa percezione.

La mostra

Un elemento della prima mostra al Ferrell Centre.
Photo by Farrell Centre

Secondo Hopkins, la mostra di lancio contribuisce a dare il tono al tipo di contenuto che i visitatori possono aspettarsi dal Farrell Centre. Questa, infatti, presenta installazioni di quattro studi di architettura del Regno Unito, ognuno dei quali esplora una proposta diversa per gli edifici futuri.

Volevamo creare qualcosa che espandesse la comprensione delle persone su cosa sia l’architettura

ha detto Hopkins.

All’interno di questa mostra, ad esempio, è possibile ammirare il progetto di Hub for Biotechnology in the Built Environment (HBBE) dell’Università di Newcastle. Si tratta di Living Room, una struttura simile a una caverna realizzata coltivando una miscela di micelio e segatura su una gigantesca coperta di lana.

Altro progetto è il mini labirinto creato dallo studio Dress for the Weather di Glasgow. Questo  mira a mostrare le qualità termiche ed esperienziali dell’isolamento degli edifici, con varietà realizzate con lana di bassa qualità e bottiglie di plastica.

Anche lo studio Office S&M, con sede a Londra, ha messo in mostra le sue propone. Si tratta di soluzioni low-tech ma divertenti per rendere più confortevoli gli edifici. Queste sono rappresentate da una testa del David di Michelangelo realizzata in pelliccia rosa, una coperta spaziale metallica, una chaise longue sormontata da schiuma in espansione e un rivestimento per finestre in pellicola dicroica che proietta riflessi colorati sul pavimento.

Nella sala finale, poi, un’installazione dei londinesi McCloy + Muchemwa porta la natura all’interno con un tavolo da riunione ricoperto di piante.

La struttura del Farrell

La struttura interna del Ferrell Centre.
Photo by Ferrell Centre

Facente parte dell’Università di Newcastle, il Farrell Centre occupa un ex edificio di quattro piani di grandi magazzini nel cuore della città.

Gli studi locali Space Architects ed Elliott Architects hanno curato una ristrutturazione che mira a rendere l’edificio il più aperto e accogliente possibile. Il piano terra, ad esempio, è strato strutturato per dare la sensazione di una strada pubblica, grazie alle facciate a vetrate su due lati, mentre i gradini in stile gradinata creano un’area salotto ribassata per conferenze e presentazioni.

Una nuova scala colorata, poi, conduce alle gallerie espositive al primo piano e alle sale urbane al secondo piano, mentre il livello più alto ospita gli uffici del personale.