Ecco Sign, la rivoluzione di Ernestomeda da non perdere

Autore:
Tiziana Morganti
  • Giornalista

Esperto nell’arredo e nello sfruttamento funzionale dello spazio dedicato alla cucina, Giuseppe Bavuso presenta questo nuovo modello in gradi di reinterpretare il rapporto con gli altri ambienti dando al tutto una continuità quasi circolare. 

Cucina Sign
Ernestomeda

In quanti modi diversi può essere interpretata una cucina? Questa, probabilmente, è una delle molte domande che negli ultimi anni si sono posti i progettisti e i designer di Ernestomeda.

Il loro scopo, infatti, è regalare ai futuri acquirenti dei modelli che siano in grado di far dialogare la bellezza delle forme con la praticità delle funzioni. Senza dimenticare, ovviamente, la qualità dei materiali e la loro resistenza.

Una strada che hanno sempre percorso con successo ma che, questa volta, si va arricchendo di una visione nuova, in grado di rivoluzionare lo spazio non solo della cucina in sé, ma anche degli ambienti vicini.

Si tratta di Sign, il nuovo modello ideato da Giuseppe Bavuso. Il suo scopo è quello di dare continuità tra gli spazi mantenendo, comunque, sempre una grande armonia ed eleganza.

Sign, che cos’è?

Cucina Sign
Ernestomeda

Cos’è Sign? Un progetto di cui il brand va molto orgoglioso: il suo fine vuole essere ridisegnare e reinventare gli spazi del moderno abitare, adattandosi a diverse tipologie di stanze.

Continuità degli spazi e armonizzazione fra loro degli stessi: Sign ci riesce grazie alla ricca gamma di combinazioni di materiali e finiture e ai tanti allestimenti realizzabili. Il bello della cucina moderna è che può essere “calata” all’interno del contesto abitativo e diventarne protagonista.

Volete un esempio? Prendiamo il sistema Double Indoor: in questo caso ci si trova di fronte ad un sistema di ante dotato di apertura push-pull, i cui elementi mobili rientrano lateralmente (“a impacchettamento laterale).

In pratica, questa particolare lettura dell’allestimento Sign, vi consentirà di nascondere piano di lavoro, lavabo e piano cottura.

Grazie a Double Indoor, il profilo estetico della cucina migliora esponenzialmente: pensate al caso in cui abbiate cucinato, gli ospiti siano arrivati in anticipo e ci sia ancora disordine sui fornelli.

Grazie a Ernestomeda, quello che vedranno è solo lo stile e l’eleganza della vostra cucina, nel caso vi troviate a doverli accogliere in quella stanza: basterà chiudere le ante e il gioco è fatto.

Ma gli allestimenti possibili sono tanti, e avrete la possibilità di personalizzare la vostra Sign nel modo più adatto ai vostri spazi e alle vostre esigenze quotidiane.

Sign, quando una cucina informale diventa un gioiello

Ecco Sign, la rivoluzione di Ernestomeda da non perdere
Sign by Ernestomeda

Fino ad ora è stato preso in considerazione l’esterno di questa cucina, ossia i pannelli che hanno il compito di nasconderla o svelarla, a seconda dei casi, fondendosi con l’insieme. Ma com’è composto il suo interno? Di quali materiali e finiture parliamo con Sign?

Anche in questo caso domina la filosofia iniziale, ossia quella di ambire a realizzare uno spazio armonico, integrato con la zona living. Per questo motivo, perciò, Sign presenta essenzialmente dei moduli aperti in sospensione composti da vetrinette e boiserie a giorno. Assolutamente vietati, invece, sono i pensili chiusi.

In questo modo, dunque, la struttura interna della cucina assume la leggerezza tipica degli elementi che compongo l’arredo di un salotto o di una camera da pranzo su cui si affaccia. Contribuiscono a questo effetto finale, poi, i materiali utilizzati.

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Sign racchiusa dal sistema Double Indoor può essere caratterizzata da ante e basi sospese in Fenix Grigio Etna con top e alzatina in acciaio satinato e tagliere in Bambù tinto Noce Canyon.

La boiserie, invece, è dotata di pannellature Set realizzate in Hi-Melamine Noce Canyon Canneté e scaffaletti a giorno Stay in Hi-Melamine Noce Canyon.