Anziani senza dimora in Italia: un fenomeno in crescita
Tra i senza fissa dimora aumentano gli over 65. Il supporto abitativo, il contrasto all’isolamento e la tutela della salute sono le indicazioni giuste per invertire la rotta di un fenomeno destinato a crescere.
In Italia, sempre più anziani si rivolgono ai servizi di assistenza notturna e richiedono aiuti per soddisfare i bisogni primari. Nel 2014 l’ISTAT ha rilevato che gli anziani senza fissa dimora sono aumentati dello 0,6% rispetto al 2011, una percentuale pari al 5,9% della popolazione totale di senza dimora.
Stime a ribasso e destinate a crescere, soprattutto dopo i due anni di pandemia, ai quali si aggiunge il carovita e l’attuale inflazione. Un’indagine interna svolta da fio.PSD nel 2021 ha rilevato un aumento degli over 65 tra le persone senza fissa dimora.
Ciò è dovuto in parte al progressivo invecchiamento della popolazione homeless, che all’epoca dell’indagine ISTAT rientrava in un campione anagrafico diverso (55-64 anni). A questo si aggiunge il peggioramento delle condizioni psico-fisiche e l’invecchiamento precoce, evidente soprattutto nelle persone che vivono per strada da molti anni.
Le limitate risorse economiche destinate agli anziani non bastano a garantire loro una vita dignitosa, perché insufficienti sia per il mantenimento di un’abitazione, sia per avere accesso alle case di riposo o alle RSA.
Servono, quindi, risposte pronte e mirate per superare una logica di pura assistenza. Tra le Linee di Indirizzo per il Contrasto alla Grave Emarginazione Adulta (2015) sono indicati tre punti fondamentali:
- supporto abitativo attraverso soluzioni di co-housing;
- contrasto all’isolamento, con lo sviluppo di spazi ludici e mense condivise;
- tutela della salute tramite il monitoraggio costante delle condizioni di vita delle persone che vivono in strada.