Luce e ceramica: un dialogo contemporaneo
Tra creazioni esclusive e produzioni in serie, si riscopre l’uso artigianale di ceramica e porcellana per nuove luci decorative.

Fare luce con la porcellana
In quest’ultimo periodo il mondo del design ha riscoperto e rivisitato le antiche tecniche della manifattura ceramica adattandole a un’estetica contemporanea. Il risultato fonde artigianato tradizionale e creatività progettuale, concretizzato in questo caso in lampade, anche uniche per tiratura, da apprezzare quasi come autentici oggetti artistici.
Collaborazioni d’eccellenza
Domus, la prima home collection Ginori 1735, include anche una collezione di lampade in porcellana e vetro di Murano progettate dal designer Luca Nichetto. Realizzate in collaborazione con l’antica fornace veneziana Barovier&Toso, le luci esprimono il concetto di duttilità della porcellana nel fondere design contemporaneo, tradizione artigianale italiana e materiali di altissima qualita? come il vetro soffiato. Tra i tre modelli presentati, la lampada portabile e ricaricabile Trinitas, dove il gioco sta nell’includere la luce in un’inedita composizione di spiccata vocazione decorativa.


A effetto poetico
La manifattura spagnola Lladró festeggia i settant’anni con una nuova e importante collezione che vede, tra gli altri, il coinvolgimento del noto designer giapponese Naoto Fukasawa. Per Mokuren, si è ispirato ai fiori della magnolia bianca, amati nel suo paese, posandoli sulla struttura metallica di uno chandelier che mette in connessione la purezza della porcellana Lladró e il colore del fiore. Si è dunque cercato di ricreare con questo poetico lampadario una sorta di fioritura dell’albero, dove i boccioli sono piccole sculture realizzate a mano nei laboratori di Valencia che filtrano la luce LED attraverso la porcellana traslucida dei petali.


Rileggere la tradizione
Dalla metà del Settecento, La Manufacture Nationale de Sèvres è sinonimo di porcellana e oggi la ex manifattura reale francese si dedica prevalentemente alla produzione di oggetti contemporanei, collaborando con designer internazionali, come Ronan Bouroullec. Le lampade disegnate, attualmente esposte a Parigi alla Galerie de Sèvres, sono composte da una base-stelo in alluminio, in tre diverse altezze, e da un diffusore “ad aureola” in porcellana in tre diverse dimensioni per offrire una varietà di combinazioni. I diffusori sono realizzati a mano in atelier e poi smaltati a spruzzo con eteree sfumature di colore, ottenute con una tecnica di cristallizzazione desunta da una ricerca negli archivi. Lo smalto viene cristallizzato durante la cottura e la natura aleatoria del processo rende ogni pezzo unico con motivi astratti che ricordano texture naturali.


Il bello e l’utile della ceramica
La ceramica, tra le sue tante qualità, è caratterizzata dall’essere un materiale inerte che, sebbene non riciclabile, può essere riutilizzato in modo sostenibile, ad esempio come materiale di riempimento nell’edilizia, riducendo l’impatto ambientale. Il design ne tiene conto e alcuni esempi recenti dal mondo della produzione ne sottolineano la circolarità a livello di processo produttivo, oltre ad immaginare nuove forme coniugando artigianalità e artisticità con un’immagine più “industrial”.

Come in un gioco
Céramique, ancora di Ronan Bouroullec per Flos, è composta da tre elementi – base, stelo e cappello – con corpo e diffusore in ceramica a finitura laccata cristallina, senza piombo, che mette in evidenza la lavorazione artigianale esaltata anche dal colore. La lampada cerca la complicità dell’utente, infatti, la sua configurazione cambia spostando la posizione del cappello per mezzo di uno stelo di connessione tra questo e la base, per conferire un tipo di illuminazione sempre diverso. Ciascuna posizione si distingue per il flusso luminoso: la versione down indirizza la luce verso il basso, per la lettura e il tavolo; la versione side proietta la luce perpendicolarmente a sé stessa ed è ideale per illuminare un muro o un angolo; la versione up, offre luce confortevole e morbida per una luce d’ambiente.
Sculture da tavolo
Portano la firma di Philippe Starck la lampada da tavolo e l’applique Valor.S, entrambe in ceramica smaltata dipinta a mano, plasmate in una forma organica che distribuisce la luce morbidamente sulla superficie bianco avorio o nelle varianti colore, più caratterizzate e preziose, arancio, verde, oro e argento. Dichiara il designer sottolineando l’ispirazione progettuale:
Valor.S è un omaggio a Vallauris, un piccolo villaggio della Costa Azzurra dove, dopo la Seconda Guerra Mondiale, Pablo Picasso si stabilì con molti altri artisti, tra cui Marc Chagall, Jean Cocteau, Jean Marais, Jean Lurcat, Georges Jouve e Roger Capron, per rivelare al mondo la bellezza della ceramica smaltata
Le nuove lampade fanno parte del primo catalogo d’illuminazione The Cassina Perspective con cui l’azienda italiana integra novità importanti dell’arredo con l’illuminazione decorativa sviluppata internamente negli ultimi anni.


Bassorilievi luminosi
Belle anche da spente, le creazioni di Andrea Anastasio per Foscarini partono da una ricerca su luce e ceramica condotta con Ceramica Gatti 1928. Intervallo è un pannello ceramico decorativo proveniente dall’archivio storico della nota bottega di Faenza, trasformato in una scultura luminosa, in cui materiali e tecnologia LED sono fusi tra di loro nella unica versione smaltata color berrettino lucido.


Similmente, Fregio è una luce da sospensione e parete che trasforma un bassorilievo floreale in ceramica smaltata in una lampada formata da due sezioni ceramiche ancorate ad un profilo metallico contenente i LED. Il tutto fermato grazie a due reggette poste alle estremità. La sospensione in questo caso è pensata per un uso trasversale, ambienti di lavoro o di abitazione, in bianco e berrettino opaco e rosso lucido per una versione dall’aspetto meno classico.

