Eco Design

Eco design: cosa è lo studio dell’ecologia applicato all’architettura ed alla progettazione delle abitazioni. Termini in voga.

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L’eco design, conosciuto anche con i termini di design ecologico e design sostenibile, definisce un sistema di progetti realizzati nel totale rispetto dell’ambiente e del rispetto sociale ed economico.

Il primo obiettivo dell’eco design è quello di improntare un impatto positivo sull’ambiente, adottando misure di spiccata intelligenza e sensibilità. E’ l’altezza morale nei confronti del pianeta e della collettività il motore rombante di questo filone di stile.

Queste scelte si traducono in riciclo, riutilizzo, recupero delle materie, uso assoluto di energia rinnovabile, come fotovoltaico ed eolico.

Inoltre tutto ciò che è definito eco design ha un impatto minimo sullo smaltimento dei rifiuti, sulle emissioni tossiche e sulla produzione di elementi nocivi. eco-design (5)

Cenni storici

I primi passi verso lo sviluppo e la diffusione dell’eco design sono stati mossi già nella prima metà dell’ottocento. Fu William Morris a investire il suo tempo al raggiungimento di stili di vita e scelte per il collettivo migliori e sostenibili.

Nel corso dei decenni è stata l’esigenza di ridimensionare l’impatto negativo dell’uomo sulla natura e sull’ambiente  a spingere le persone ad adottare interventi di recupero e a orientarsi verso il design sostenibile.

Le prime diatribe sui grossi problemi ambientali che l’uomo stava causando sono nate negli anni settanta, dove non solo ambientalisti e politici enunciano la propria idea, ma anche architetti, ingegneri ed esperti di design.

A tal proposito Tomas Maldonado scrisse nel 1971 un saggio intitolato “ Speranza Progettuale” in cui affronta il dibattito sui consumi eccessivi, invitando alla riflessione su un concreto miglioramento.

Parallelamente nasceva un movimento, Radical Design, che portava avanti la bandiera delle stesse idee di Maldonado.

Gli anni 80 purtroppo vivono un momento di stallo, anzi in questo decennio si amplificano spreco e ingiustizia ecologica, conseguenze della ricchezza e del fascino dell’industria della plastica e della poca sensibilizzazione al riciclo.

Negli anni 90 si cambia direzione e diverse associazioni nel mondo ( World Conservation Union, United Nations Programme e World Wildlife Fund) stabiliscono più di 100 proposte da seguire per il supporto dell’ecosistema mondiale.

Ormai sono evidenti a tutti i danni irreparabili causati dall’uomo all’ambiente e si inizia a produrre materiali a basso impatto e a incentivare il riciclo dei materiali a lungo ciclo vitale.

Si inizia a parlare di una vera e propria analisi del ciclo di vita (LCA) grazie al quale è possibile valutare  gli effetti che un materiale o un oggetto hanno sulla natura dalla sua produzione fino al suo smaltimento.

Questa analisi permette una scelta consapevole dell’utilizzo di quel determinato materiale e anche una visione lungimirante sulla produzione del materiale stesso. Più un materiale ha impatto negativo durante il suo ciclo vitale, più è indicata la scelta di un materiale alternativo. eco-design (4)

Innovazione del design

Tutte queste riflessioni si sono traslate in diversi ambiti specifici. In particolare partendo da un altro importante obiettivo dell’ecodesign, l’equità, nascono altri importanti progetti.

Equità intesa come diritto di ogni individuo del globo a disporre della stessa quantità di risorse naturali, secondo appunto l’equa distribuzione delle stesse. Allo stesso equo rispetto da parte di tutti nei confronti delle risorse stesse.

L’eco design si basa, dunque, sui seguenti precetti:

  • democrazia e rispetto dei diritti e dei doveri delle persone
  • pace e sicurezza
  • diffusione di cultura e informazione
  • equità
  • rispetto delle diversità, delle biodiversità, dell’innovazione, del ricicloeco-design (1)

Le regole dell’eco design

L’eco design segue dei pilastri, quali:

  1. Utilizzo di materiali sostenibili, che possono essere riciclati e che sono prodotti con cicli produttivi a basso impatto
  2. Risparmio di energia
  3. Lungimiranza nel design, scegliendo materiali e forme che prevedono una seconda destinazione d’uso
  4. Scelta dei materiali provenienti da processi di riciclo o da fonti rinnovabili

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Le regole di Hannover

L’attenzione verso il design sostenibile è diventata così importante che durante l’Expo ad Hannover sono stati enunciate delle regole ferree per omologare l’approccio all’eco design.

Ecco i principi di Hannover:

  1. Elevare i diritti dell’uomo di coesistenza pacifica, nel rispetto dell’ambiente
  2. Concepire gli oggetti di design come parte integrante del mondo naturale, da cui derivano e al quale ritornano in un ciclo vitale sostenibile
  3. Rispettare la coesistenza tra spirito naturale e artificiale
  4. Prevedere i rischi della progettazione umana e intervenire sulle conseguenza
  5. Creare oggetti di lunga durata ma non appesantire le future generazioni nella gestione degli stessi
  6. Abolire il concetto dei rifiuti, ma ottimizzare e perfezionare il riciclo
  7. Utilizzare le energie rinnovabili del sole e del vento
  8. Accettare i limiti del design e delle opere umane, che non sono eterne
  9. Creare dei flussi vivi di informazione e di sensibilizzazione.

Ambiti di applicazione

L’eco design trova applicazione nell’architettura, di cui uno dei massimi esponenti è Renzo Piano, dalla costruzione delle città, alla realizzazione di complementi d’arredo e di tessuti. Tutti i processi costruttivi e progettuali citati seguono rigide norme per cui sono molto basse le emissioni nocive, si utilizzano prettamente materiali di riciclo e si prediligono in architettura i pieni sui vuoti.

L’obiettivo è quello di arrivare al 100% di eco sostenibilità mondiale.eco-design (2)